Ossessione

06 febbraio 2005

Ossessione


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03 febbraio 2005

Ossessione

Salve, sono una ragazza di 24 anni, studio medicina e fino a qualche mese fa non avrei mai pensato di poter avere bisogno di un aiuto psicologico.
Sono passati tre mesi da quando, in modo improvviso, mi sono sentita crollare dentro e per un bel pò di tempo ho vissuto la sensazione terribile che tutto fosse finto, come un sogno e io stessa non sapevo più dire chi fossi. Assieme a questo ho iniziato ad avere pensieri terribili, di poter fare del male agli altri, a tutti, di non essere più capace quindi di volere bene. Pensieri che non ho mai avuto prima.
Prima di tutto questo ho vissuto un periodo di forti stress a causa soprattutto della storia con il mio ragazzo: molte volte mi sono sentita in colpa perchè mi sembrava che lo stare con lui mi facesse venire meno verso delle responsabilità che sentivo, rispetto a mia mamma e allo studio e questo mi provocava molta Ansia. Ricordo che pochi giorni prima di stare male, ho litigato con mi mamma perchè voleva che non uscissi troppo come stavo facendo, nonstante fosse settembre, non dovessi dare esami e tanto meno studiare. Mi sentivo comunque in colpa verso di lei perchè sapevo che voleva solo che le facessi un pò più di compagnia, come ho sempre fatto. Vi ho fatto questo esempio per farvi capire il mio stato d'animo in quel periodo:desideravo accontentare tutti ma senza riuscirci.
Per due mesi sono stata malissimo ma cercavo di continuare a fare quello che dovevo fare, andare in reparto, a lezione, studiare ( con immensa fatica), andare in piscina, uscire con gli amici. . in fondo cercavo di non stare mai ferma e tanto meno da sola. I miei amici e mia mamma si sono accorti che non stavo tanto bene, ma non riuscivo a dire loro niente, avevo paura. Poi sono riuscita ad aprirmi un pò con il mio ragazzo e con lui ho anche cercato di discutere del nostro rapporto e del fatto che io non tenessi mai conto delle mie esigenze. Gli ho parlato anche di una cosa che non avevo mai detto a nessuno, di alcuni "giochi", alcune "carezze" che all'età di 7/8 anni avevo ricevuto da parte di un ragazzo un pò più grande, ma non ho avuto il coraggio di dirgli che quel ragazzo era mio fratello, anche perchè il nostro rapporto ora è molto bello e nessuno direbbe mai che possa essere accaduto qualcosa del genere. Anche allora, però, ho vissuto molti sensi di colpa.
Piano piano poi, non so bene come, mi sono sentita meglio, soprattutto dopo che ho dato due esami che sono andati bene. Adesso sto molto meglio, non ho più la sensazione di irrealtà che avevo prima ma ho anche una grande paura, la paura di non avere il controllo di me. E se penso al mio futuro, ho paura di non poter avere una vita come tutti gli altri, come io stessa immaginavo fino a poco tempo fa e questo ovviamente mi mette in crisi con il mio ragazzo che invece fa tanti progetti. . Ho paura che in fondo anche se ne uscissi bene, tutto questo possa riaccadere da un momento all'altro.
Ho paura di dirlo alle persone che mi vogliono bene, non riesco ad acettare di avere un problema di questo tipo. potete aiutarmi a capire cosa mi è accaduto e perchè ora che sto meglio ho sempre più la sensazione che sia stata tutta una mia fantasia?. . Anche se con una fantasia non si può stare così male. . Fa troppa paura una cosa così.

Risposta del 06 febbraio 2005

Risposta a cura di:
Dott.ssa GIULIA MARIA D'AMBROSIO


Carissima collega, ci sono mille cose che le si potrebbero dire, ma la più importante è questa: lei ha un ottimo "senso" clinico, e quello che ha percepito di sé è esatto, sensazione per sensazione.
Le storie di abuso danno tutto il corredo di personalità che lei ha descritto e in cui si riconosce, compreso il fatto di dover comportarsi in modo di far piacere agli altri.
E' evidente che, con l'andare del tempo, la discrepanza che si crea tra le sue reali esigenze (in parte mai espresse neppure a se stessa) e la compulsione a seguire il desiderio altrui divergono sempre di più, creando una voragine difficile da gestire. Questo crea l'attacco di panico.
Si metta in psicoterapia. Se posso permettermi il consiglio, è meglio che non sia una terapia di stampo freudiano, dove l'obbligatorio gioco e controgioco di transfert che tale sistema di pensiero mette in atto richiede dei tempi molto lunghi. Non perda tempo, lei è una persona in gamba e vedrà che riuscirà a mettere a fuoco velocemente il senso di ciò che le è capitato.
Mi riscriva quando vuole. Un caro saluto.

Dott. Ssa Giulia Maria D'Ambrosio
Specialista in Neuropsichiatria infantile
Specialista in Scienza dell'alimentazione
Specialista attività privata
MILANO (MI)



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