15 gennaio 2018
Pacemaker e ablazione
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11 gennaio 2018
Pacemaker e ablazione
Salve, mia madre ha 83 anni soffre di aritmia, fibrillazione atriale ed è stata ricoverata l'anno scorso per scompenso cardiaco. , l'ultimo esame dava una FE del 30% Due giorni fa le è stato impiantato un pacemaker biventricolare ma per complicanze dovute alla conformazione coronarica particolare di mia madre, l'intervento è durato quattro ore e allora hanno rinunciato a procedere con la seconda parte cioè l'ablazione del nodo seno atriale. Ora mia madre è a casa, dimessa dopo 24 ore per mancanza di posto letto, e lamenta oltre ai normali dolori al braccio dei rigurgiti abbastanza frequenti (forse dovuti ai farmaci?). Volevo chiedere se il fatto di non avere completato entrambe le fasi dell'operazione ha reso inutile l'impianto effettuato e più in generale se a vostro giudizio la speranza di vita di mia mamma è aumentata o no, considerato che difficilmente si sottoporrà a un nuovo intervento. GrazieRisposta del 15 gennaio 2018
Risposta a cura di:
Prof. ALBERTO TITTOBELLO
L' impianto del pacemaker non è mai inutile, anche se non potrà intervenire sulla fibrillazione atriale.
Prof. Alberto Tittobello
Casa di cura privata
Specialista attività privata
Universitario
Specialista in Gastroenterologia
Specialista in Cardiologia
Milano (MI)
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