Parere specialistico

16 dicembre 2006

Parere specialistico


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12 dicembre 2006

Parere specialistico

Egr. Dottore mi rivolgo a lei per avere un suo parere circa lo stato di salute di mio fratello G. Questi è un ragazzo di 24 anni che qualche anno fa ha subito un intervento al linguine, per sospetta ernia e per tale motivo sottoposto ad anestesia totale, poi l’intervento è stato ripetuto e di nuovo anestetizzato. Da allora ha sempre lamentato il fatto di avvertire dolore nella zona interessata. Un pensiero fisso che lo ha portato ad escludersi da ogni cosa, dalla vita sociale, ad abbandonare l’università, amici e parenti. Durante la notte difficilmente riposava e il giorno per la maggiore era sempre scontroso e irascibile. Quando ci siamo accorti che nelle sue solitudini fissava il vuoto come se fosse assente, impiegava frazioni di tempo per rispondere alle domande, gli dava fastidio se qualcuno gli stava accanto perché veniva fissato, ma a nostro parere più allarmante era il fatto che in alcuni momenti parlava da solo o rideva senza motivo, alternando momenti di lucidità. Su indicazione di un medico amico di famiglia ci siamo così rivolti ad un neuropsichiatra. Per la difficoltà di convincerlo a farsi visitare – proprio perché alternava momenti di lucidità e non accettava l’incontro, peraltro non lo potevamo costringere – la dottoressa gli prescriveva momentaneamente una terapia a base di SERENASE 2 mg (15 gocce al giorno) più ZYPREXA 5 mg (1 compressa la sera). Nonostante la sua volontà, mia madre riusciva a fargli assumere questi medicinali e per dir la verità in seguito era diventato più tranquillo e aver ripreso la sua personalità. Dormiva di più, mangiava di più ed era più affabile. Tuttavia si verificavano gonfiore sul viso. Una volta convinto a farsi controllare, ha fatto solo un esame del sangue completo e ha accettato l’incontro con la dottoressa. La nuova terapia iniziata il 18 novembre – per 15 gg. – prevedeva: LANICTAL 25mg – 1 compr. prima di pranzo CIMBALTA 60mg – 1 compr. dopo pranzo SAMIR 400mg – 1 fiala intramuscolare giorni alterni TRANQUIRIT – 5gocce al bisogno. Sembrava essere ritornato la persona normale di sempre ha ripreso gli studi e superato gli esami. Una nuova visita dalla dottoressa ai primi di dicembre gli riconfermava la terapia modificando il SAMIR (per 5 gg. consecutivi al mese per 5 mesi). Tuttavia proprio per gli sbalzi di lucidità non vuole più continuare la terapia e pertanto ha smesso di assumere i farmaci. La cosa che ci allarma è ora il fatto chela notte non dorme come dovrebbe e tra i sintomi che manifesta si nota una tosse a intervalli e pause in cui ride senza motivo, (ride e tossisce), rimane assente e alterna momenti di lucidità, in sostanza sembra avere una ricaduta. Ora vorrei farle qualche domanda: c’è possibilità di venir fuori da questa situazione continuando con i farmaci? Ci potrebbe essere qualche patologia che questo genere di farmaci non curano, dato che nemmeno 15 giorni dopo la prima cura e di nuovo punto e a capo? Bisogna fare esami specifici e come dobbiamo comportarci se si rifiuta? Cosa ci consiglia? In attesa di un suo cortese riscontro le porgo i migliori saluti. F.

Risposta del 16 dicembre 2006

Risposta a cura di:
Dott. GASPARE PALMIERI


credo sia essenziale che con un disturbo di quel genere suo fratello assuma farmaci regolarmente e veda regolarmente uno psichiatra. se non li vuole prendere bisogna insistere e insistere facendogli capire che curandosi la sua vita può essere qualitativamente migliore.
In casi gravi può anche essere curato contro la sua volontà (TSO).

Dott. Gaspare Palmieri
Casa di cura convenzionata
Specialista attività privata
Specialista in Psichiatria
MODENA (MO)



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