Possibili complicazioni tampone uretrale

16 novembre 2020

Possibili complicazioni tampone uretrale


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12 novembre 2020

Possibili complicazioni tampone uretrale

Salve, vi scrivo perché ho tenuto una prima visita urologica specialistica in data 23/9, nella quale il medico mi ha prescritto degli esami colturali da eseguire per verificare la presenza di enterococco (come causa dei sintomi di quella che sembrava una prostatite), tra cui un tampone uretrale. Gli esami sono risultati tutti negativi incluso il suddetto tampone che è stato eseguito tre settimane fa e, da subito fino ai giorni successivi, si sono manifestati bruciore molto intenso alla zona interessata e difficoltà ad urinare (soprattutto nel primo getto di urine, meno durante il flusso). Questi fastidi sono diminuiti molto gradualmente nei giorni successivi, durante i quali ho ripreso ad avere rapporti sessuali, fino ad essere quasi del tutto scomparsi per circa una settimana, dopo la quale ho iniziato ad avvertirne di molto simili che descriverei come leggero bruciore e al meato, che ora sembra essere leggermente gonfio come un labbro all'interno, ed è accompagnato da una irritazione e gonfiore molto leggeri nella parte posteriore del pene, dove c'era il frenulo prima che fosse rimosso (sono un soggetto circonciso). Non ho particolari problemi alla minzione salvo un lieve pizzicore a volte fastidioso sempre al meato. Inoltre, se può essere utile al fine della diagnosi, il tampone in questione è stato eseguito da un urologo senza utilizzare nessun tipo di prodotto per non alterare il risultato del test, quindi privo di lubrificanti, come immagino vada eseguito. . . Nell'immediato non ho la possibilità di recarmi dal medico per una nuova visita, quindi vorrei chiedere se vi è possibile stabilire a cosa potrebbero essere legati i fastidi descritti e se mi consigliate di applicare qualche prodotto per accelerare la guarigione o lasciare che passi in modo fisiologico. Sottolineo che è una situazione insorta in seguito al tampone e non faceva parte della sintomatologia per la quale ho richiesto la visita.

Risposta del 16 novembre 2020

Risposta a cura di:
Dott. GIOVANNI BERETTA


Gentile lettore,

quello che ci racconta non sembra nulla di drammatico ma si ricordi che, in presenza di questi sintomi molto particolari, difficile per noi capire se vi è o meno un problema senza una valutazione clinica diretta, e quasi impossibile formulare una risposta mirata e corretta.

Bisogna, a questo punto, riconsultare in diretta il suo andrologo od urologo di fiducia.

Detto questo si ricordi comunque che sempre la visita medica specialistica in diretta rappresenta il solo strumento valido per poterle dare un’indicazione diagnostica mirata e poi eventualmente, quando è possibile, anche una prospettiva terapeutica corretta e che le informazioni fornite via internet vanno sempre intese come meri suggerimenti clinici e di comportamento.

Un cordiale saluto.

Dott. Giovanni Beretta
Specialista attività privata
Specialista in Urologia
Specialista in Andrologia
Milano (MI)


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