Prostatite batterica

06 aprile 2020

Prostatite batterica


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31 marzo 2020

Prostatite batterica

A seguito di sintomi urinari legati a una possibile infezione ho eseguito sotto consiglio del mio urologo una spermiocoltura che ha evidenziato la presenza di enterococcus faecalis.
Vi scrivo perché non riesco a capire il motivo per cui gli urologi siano scettici a credere nelle infezioni prostatiche nonostante i sintomi da me lamentati. Mi è stato detto più volte che le vere infezioni prostatiche si manifestano solo con febbre elevata e marcate difficoltà urinarie anche se tutt’ora sono ancora scettico a riguardo, quindi mi rivolgo a voi per capire se questo sia un problema da trattare e se sia il caso di rivolgermi ad un altro urologo magari più competente che prenda seriamente in mano la faccenda.


Risposta del 06 aprile 2020

Risposta a cura di:
Dott. GIOVANNI BERETTA


Gentile lettore,

ricordo pure a lei che, quando sono presenti queste "problematiche urologiche”, oltre alle indicazioni mirate terapeutiche che solo il suo urologo le può dare, utile seguire anche alcune indicazioni di tipo dietetico-comportamentale, quali:

1) vita sessuale regolare, non lunghi periodi di astinenza;

2) limitare l'assunzione di alcuni alimenti tipo cioccolato, uova, frutta secca, formaggi stagionati, ecc. ;

3) lo stesso vale per le bevande come il caffè, il tè, le bibite gassate od alcoliche;

4) altra cosa importante è bere con intelligenza ad esempio durante tutto l'arco della giornata sono consigliati almeno 2 litri di liquidi, soprattutto acqua (se non esistono altre controindicazioni di ordine generale), smettendo però di bere almeno tre-quattro ore prima di andare a letto;

5) combattere la stitichezza quindi fare una dieta ricca di fibre e praticare una regolare attività fisica;

6) se si fuma, spegnere la sigaretta perché la nicotina ha un'azione irritante sulla vescica;

7) tenere d'occhio la bilancia, infatti, se obesi, spesso perdere peso migliora il quadro clinico, infatti il grasso accumulato sul giro vita può aumentare la "pressione" sulle vie urinarie e peggiorare i sintomi;

8) infine ultimo consiglio, ma non meno importante, quello di ascoltare sempre attentamente il proprio medico di famiglia e lo specialista urologo che la stanno seguendo.

Si ricordi comunque che sempre la visita medica rappresenta il solo strumento diagnostico per poterle dare un’indicazione terapeutica corretta e che i consigli forniti via internet vanno sempre intesi come meri suggerimenti di comportamento.

Un cordiale saluto.

Dott. Giovanni Beretta
Specialista attività privata
Specialista in Urologia
Specialista in Andrologia
Milano (MI)


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