Psicosi

23 novembre 2005

Psicosi


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18 novembre 2005

Psicosi

Caro dottore, sono molto preoccupato per un mio caro cugino. Il suo primo episodio psicotico risale a circa 8 mesi fa. E' stato ricoverato perchè delirante, ma dalla clinica ci hanno assicurato che non era niente di grave e che avrebbe dovuto prendere dei farmaci, che nell'arco di 5 mesi sono poi stati gradualmente diminuiti ed eliminati. Per i primi mesi ha preso aloperidolo e un antipsicotico, poi solo quest'ultimo. A distanza di pochi giorni però, si è verificato un altro episodio, che si è manifestato chiudendosi in se stesso e non dormendo la notte. Si distaccava dalla realtà raccontandoci il suo rapporto con Dio, convinto dei suoi pensieri. Si vedeva, era confuso, in quei giorni entrava in apprensione per ogni cosa. . . I suoi l'hanno fatto vedere allo psichiatra, che ha deciso di nuovo per il ricovero, vista la tendenza al paranoide. E' stato dimesso dopo una settimana e ci è stato detto che dovrà prendere i farmaci per tutta la vita. Si tratta di due farmaci, depakin e zyprexa. Da allora è un pò apatico, ha difficoltà a riprendere la solita vita, a studiare. Mi chiedo se questo dosaggio (2 volte al giorno ogni farmaco) non sia troppo. E inoltre: è possibile che una persona dovrà prenderli per tutta la vita a distanza di otto mesi dal primo crollo? Preciso che mio cugino è consapevole di stare male e per questo è in cura da uno psicoterapeuta. Sembra avere la volontà di uscirne. Vi ringrazio in anticipo.

Risposta del 23 novembre 2005

Risposta a cura di:
Dott.ssa MARIA ADELAIDE BALDO


All'origine di questi disturbi vi è amche uno squilibrio nel funzionamento di determinati meccanismi biologici, per cui è possibile che la cura debba proseguire per lungo tempo, forse anche pre sempre. E' un po' quello che accade ai diabetici: per stare bene devono prendere insulina per tutta la vita. Anche nel caso delle malattie psichiatriche accade qualcosa di simile: per sopperire alla man canza di un adeguato fuenzionamento delle strutture coinvolte nella patologia, bisogna prendere i farmaci.
Giustamente suo cugino è anche in cura da uno psicoterapeuta: infatti la psicoterapia può riorganizzare l'affettività e il pensiero e, unitamente al farmaco, ridare la possibilità d una vita sempre più normalizzata.
Il fatto che ora sia apatico e faccia fatica a studiare è normale:a volte il medico si trova a dover scegliere il male minore! Vedrà che col tempo e la motivazione a curarsi suo cugino potrà ritrovare un po' di serenità.

Dott. Ssa M. Adelaide Baldo
Specialista attività privata
Specialista in Psicologia
BRESCIA (BS)



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