11 novembre 2004
Re: dott. guslandi
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11 novembre 2004
Re: dott. guslandi
Gent. Dott. Guslandi, prima di tutto La ringrazio per l'attenzione. Le confermo che non sono seguita da nessuno e non sto seguendo nessuna terapia. Quando mi è stato detto che forse era stata sbagliata la diagnosi iniziale lo specialista dell'ospedale mi ha detto di farmi rivedere nel caso in cui fossi stata male ed il medico di base ha detto "meglio così". Inizialmente anch'io ero contenta e ho messo tutto in un cassetto. Ora ho ricominciato ad avere qualcuno degli stessi sintomi di tre anni fa seppur in entità minore, ed ho ricominciato a pensare alla questione. Sinceramente, non voglio essere presuntuosa e non voglio scavalcare nessuno. . . . . . . A distanza di sue anni e mezzo dalla prima diagnosi sono solo un pò pensierosa riguardo al faccenda. . . . . Inoltre, ho una familiarità positiva da parte paterna per IBD, lavoro nella genetica e mi sto specializzando in biochimica clinica e forse, involontariamente, anche questo influenza un pochino il mio stato d'animo pensando a tale patologia. Sono disposta a fare eventuali ulteriori indagini anche a pagamento. Comprendo la difficoltà di una diagnosi del genere. Accolgo molto volentieri la sua consulenza e per questo La ringrazio nuovamente. PaolaLa domanda è in attesa di risposta.