Sono malata!!!

30 agosto 2008

Sono malata!!!


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26 agosto 2008

Sono malata!!!

leggo ovunque di Bulimia e Anoressia nervosa, ma ritengo di non soffrire di nessuna di queste due patologie, semmai mi trovo nel mezzo! vorrei mangiare molto poco, ma ciò non mi è permesso dal ferreo controllo esercitato dai miei genitori ed a volte dal naturale senso di fame;mi ritrovo quindi a vomitare tutti i giorni, quando và bene, solo dopo il pranzo. Non mi "abbuffo" come le bulimiche, mangio in maniera normale, semplicemente tendo a perseguire lo stupido obiettivo di rimanere al di sotto delle 500 Kcal al giorno. Quando sono fuori all'università, non trovandomi condizionata dai miei genitori, capita raramente che io vomiti, piuttosto mangio poco e perlopiù verdura e frutta. La mia psiche deviata mi porta inoltre a fare uso di droghe, a causa non solo del piacere che mi danno, ma soprattutto perchè se mi drogo non sento la fame. . . Sono tormentata dalla mia immagine riflessa, ho soddisfazione solo quando riesco a dimagrire, e se ci riesco è un ulteriore motivo per drogarmi sempre di più. Quando inizio a prendere qualche chilo, senza tuttavia ricadere mai oltre il normopeso, inizia il circolo vizioso. . . Mi drogo per stare bene, perchè mi piace e per non avere fame. mi rendo conto di essere malata, considero tutti quelli che mi circondano più belli e più ingamba di me. So che tutto ciò che sto facendo mi distruggerà velocemente, sono cosciente di tutti i danni fisici che provoco, ma non ho la forza di reagire, lo specchio è il mio scivolo personale verso il baratro!Non so che fare, non ho apparentemente motivi per fare ciò, ma succede lo stesso. . Non riesco a capire cosa cercare di frenare, anoressia, bulimia, depressione o tossicodipendenza. . . Qualcuno mi dia un parere per carità.

Risposta del 30 agosto 2008

Risposta a cura di:
Dott.ssa MARIA ADELAIDE BALDO


I disturbi alimentari non riguardano le quantità di cibo introdotto, ma l'atteggiamento mentale nei confronti del cibo. E lei descrive una situazione di grave scompenso nel modo di rapportarsi al cibo. Credo che farebbe bene a consultare quanto prima uno specialista o un centro specializzato. La cosa che più colpisce nella sua lettera è la combinazione tra il suo senso di indeguatezza e il suo bisogno di controllare sè e la realtà attraverso comportamenti autodistruttivi. Non perda tempo! Lei è giovane e può uscire da questa situazione che, come lei stessa riconosce, non la porta da nessuna parte.

Dott. Ssa M. Adelaide Baldo
Specialista attività privata
Specialista in Psicologia
BRESCIA (BS)



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