Tiroidite di hashimoto

31 gennaio 2006

Tiroidite di hashimoto


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28 gennaio 2006

Tiroidite di hashimoto

Preg. Mo dott. Massetti, ho letto le sue interessanti risposte sul sito. Ho 37 anni e da circa 15 ho un nodulo tiroideo che non ha mai dato fastidio e mi hanno sempre consigliato di non fare niente se non controllarne l'evoluzione nelle dimensioni. Adesso, con la solita eco, scopro di avere la tiroide infiammata e dopo le analisi (tsh 7. 130, tpo 83, 80, antic. antitireoglob. 323) mi viene dignosticata la tiroidite di hashimoto. Mi hanno prescritto l'eutirox 50 per mesi due in attesa di nuovi dosaggi del TSH. Inoltre mi hanno detto che il nodulo non c'entra niente e dopo aver messo a riposo la tiroide dovremo procedere a nuovi controlli. Io ho sintomi di fastidio meccanico al collo, forti stati di agitazione ed ansia, stanchezza ed incapacità di sostenere attività fisica. Mi chiedo: la somministrazione del farmaco metterà a riposo la mia tiroide inducendola a non funzionare più? sarò sempre soggetto al farmaco? e questo virus di epstein-barr che lei indica può riguardare il mio caso? C'è modo di guarire?Il mio nodulo che ruolo ha? La ringrazio e la saluto cordialmente. Giorgio Toto

Risposta del 31 gennaio 2006

Risposta a cura di:
Dott. ALBERTO MOSCHINI


Il nodulo che lei ha presentato per 15 anni, era espressione di una iniziale Tiroidite, francamente, la cura andava iniziata 15 anni fa, anche se le conoscienze attuali sono maggiori, ma anche allora si prescriveva Eutirox. Io non sono in accordo con tale prescrizione perchè mettere a riposo la ghiandola, non si va all'origine di chi provoca l'infiammazioen, diventa solo un pagliativo, infatti sono presenti ricadute fino a che la tiroide non funziona più. Sono diversi anni che in letteratura internazionale, anche 15 anni fa, viene indicato come agente eziologico della Tiroidite, il virus di Epstein. Barr, a questo punto la medicina convenzionale non ha più armi all'infuori del cortisone e dell'Eutirox, la medicina biologica ha diverse possibilità terapeutiche, fra cui il genoma del virus, che somministrato diluito, stimola il sistema immunitario a eliminare il virus, inoltre si può modulare la ghiandola, stimolarla o bloccarla, se funziona poco o troppo. Naturalmente se la sintomatologia non è molto eclatante, altrimenti si può benissimo integrare le due terapie. Nel suo caso l'attività autoimmune è molto lenta per cui si può intervenire bene. Piccoli sintomi indicano sempre una patologia, bisogna stare molto attenti, per prevenire patologie maggiori fututre; non bisogna mai aspettare; su questo la medicina biologica, anche per il tipo di ragionamento ha molta più efficacia. SAluti Alberto Moschini

Dott. Alberto Moschini
Specialista in Medicina alternativa (omeopatia, agopuntura. . . )
MASSA (MS)



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