Varicocelectomia:dalla padella alla brace!

10 febbraio 2006

Varicocelectomia:dalla padella alla brace!


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07 febbraio 2006

Varicocelectomia:dalla padella alla brace!

Gentile dottore, innanzi tutto grazie per la Sua disponibilità. Io l’avevo contattata tempo fa e le riassumerò il più brevemente possibile l’”iter”. A mio marito, a seguito di una varicocelectomia era subentrata un’orchite. Guarita l’orchite il testicolo è rimasto più piccolo e si è scoperto che è successo a causa di una complicazione di cui non se ne conosce l’origine, ma come risultato l’arteria che alimentava il testicolo non lo alimenta più e dunque il testicolo operato è praticamente “morto”. In ospedale avevano un po’ sottovalutato in quanto non ritenevano necessari ulteriori controlli. Come invece da Lei suggerito, mio marito ha fatto una visita presso un altro specialista che invece ha prescritto uno spermiogramma fra 2-3 mesi (l’operazione è avvenuta a Novembre) per controllare se l’organismo, individuando il testicolo “morto”, ha creato degli anticorpi e lo “rigetta”. In tal caso propone di asportalo per evitare che venga intaccato anche il testicolo sano portando alla sterilità. Ora non le nascondo che siamo molto spaventati, in quanto desideravamo tantissimo dei bimbi e vorrei sapere se nel caso che vengano individuati questi “anticorpi” che “eliminano” il testicolo, quanto è urgente l’asportazione, se anche organizzando l’intervento in tempi brevi possono rimanere dei danni anche al testicolo sano, se può perdere anche quello; e se anche l’operazione di asportazione del testicolo “morto” avrà delle (e quali) conseguenze visto che da 1 apparentemente semplice varicocelectomia siamo arrivati alla probabile asportazione di un testicolo. In buona sostanza vorrei sapere se potrà avere almeno 1 testicolo sano e se potremo avere quei bimbi che tanto desideriamo. Mi dispiace di averLa travolta di domande e mi auguro possa consigliarmi al meglio.

Risposta del 10 febbraio 2006

Risposta a cura di:
Dott. GIOVANNI BERETTA


La risposta immunitaria, se il quadro è quello da lei accennato, è già presente e quindi, a questo punto, conviene valutare senza isterismi come è la situazione con uno spermiogramma fatto presso un centro che segue le indicazione dettate dall'OMS. Con questa indagine consultate un andrologo, esperto in patologia della riproduzione umana, per prendere le decisioni operative più corrette. Cordiali saluti.

Dott. Giovanni Beretta
Specialista convenzionato
Specialista attività privata
Specialista in Andrologia
Specialista in Ginecologia e ostetricia
Specialista in Urologia
MILANO (MI)



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