Medicinali, servono istruzioni più semplici

07 marzo 2011
Aggiornamenti e focus

Medicinali, servono istruzioni più semplici



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Un foglietto illustrativo, con avvertenze e modalità d'uso, più facile da capire e più completo rappresenterebbe un valido aiuto per assumere in modo corretto e consapevole i farmaci. Ne sono convinti molti esperti che per diversi aspetti si occupano del profilo di sicurezza dei farmaci, condizionato non solo dal principio attivo, ma anche da come vengono usati. Le modifiche dovrebbero interessare diversi aspetti della confezione di una medicinale.

In primo luogo, potrebbe venire modificato il cosiddetto bugiardino, che attualmente informa su composizione, patologie per le quali il farmaco è indicato, modalità di somministrazione, rischi di sovradosaggio o di interazione. Una versione aggiornata, che è stato proposta da due ricercatori dell'Università di Dartmouth, includerebbe un Drug facts box vale dire informazioni schematizzate sulla ricerca che hanno portato il farmaco all'approvazione. Intanto, un primo schema riassumerebbe a che cosa serve, chi può considerare di prenderlo e chi non deve proprio prenderlo e quali analisi permettono di monitorare gli effetti del farmaco. A seguire, una breve spiegazione di come è stata svolta la ricerca, uno schema dei vantaggi apportati dall'uso del farmaco rispetto a un placebo, e infine gli effetti collaterali con le percentuali di rischio che ognuno di essi si verifichi. Per coerenza, tale documento non dovrebbe essere elaborato dall'azienda farmaceutica produttrice ma un ente come l'Agenzia europea del farmaco (Ema) o l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa).

Sempre nell'ottica di rendere più semplice l'uso dei farmaci, il British national formulary, testo usato da farmacisti, medici e infermieri, in Gran Bretagna, per le informazioni sui farmaci, ha commissionato uno studio sulle parole che vengono usate sull'etichetta dei farmaci, soprattutto quelle apposte sui flaconi. I ricercatori si sono accorti che in diversi casi possono generare confusione se non sono sufficientemente chiare nel guidare il paziente all'uso corretto del farmaco, di cui magari è andato perso il foglietto illustrativo. Il caso esemplare riportato dai ricercatori è l'indicazione "evitare di bere alcolici", una frase che si presta a fraintendimenti. Gli autori hanno riformulato le frasi che le persone interpellate trovavano confondenti e le hanno testate in diversi contesti. «Il nostro test» spiegano «ha dimostrato che la parola "evitare" crea confusione e le persone pensano solo di dover limitare, per esempio, il consumo di alcol. Questa frase verrà ora sostituita con l'indicazione "non bere alcol mentre si sta prendendo questa medicina" che è molto più chiara». Altre modifiche, per esempio, faranno diventare una frase come "non assumere rimedi per l'indigestione contemporaneamente a questo farmaco" più chiara: "non assumere rimedi per l'indigestione due ore prima o dopo l'assunzione di questo farmaco" in modo da chiarire esattamente quando non va preso un secondo farmaco.

Simona Zazzetta



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