Pericolo nucleare, il ministero rassicura

29 marzo 2011
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Pericolo nucleare, il ministero rassicura



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«L'eventuale arrivo in Italia di correnti d'aria provenienti dal Giappone non presenta alcun rischio per la salute. Se anche le correnti dovessero trasportare sull'Italia particelle radioattive provenienti dalla centrale di Fukushima, si tratterebbe comunque di quantità infinitesimali, estremamente diluite, che oggi siamo in grado di rilevare grazie agli strumenti sofisticati di cui disponiamo, ma che non avrebbero alcun effetto sulla salute. Si tratterebbe, infatti, di valori bassissimi, largamente inferiori alle dosi di radioattività naturale». Lo ha sottolineato nei giorni scorsi il ministro Fazio parlando del ventilato arrivo della nube radioattiva in Italia. E altrettanto rassicurante è il sito del ministero della Salute che precisa come gli incidenti alle centrali nucleari giapponesi non rappresentino un pericolo per l'Italia. Del resto «la rete di strumenti che monitorano la presenza di radiazioni nell'aria è già stata rafforzata nei giorni scorsi, ed è pronta a captare qualsiasi anomalia si dovesse presentare nei prossimi giorni» come si affretta a precisare Giancarlo Torri, responsabile del Servizio misure radiometriche del Dipartimento nucleare dell'Ispra. Si parla comunque di quantità infinitesimali, difficili da registrare persino per gli strumenti «gli isotopi rilevati sono iodio e cesio» precisa Torri «e arriverebbero estremamente diluiti, al limite della concentrazione che sono in grado di rilevare gli strumenti che utilizziamo, e comunque non pericolosi per la salute».

Tutto tranquillo perciò? In realtà un rischio teorico esiste come puntualizza il ministero della Salute dal suo sito, ed è rappresentato dai prodotti alimentari importati dal Giappone: per questo il ministero ha disposto l'aumento dei controlli su questi prodotti (soprattutto pesci, crostacei, caviale, soia, alghe, tè verde) confezionati dopo l'11 marzo, data del terremoto. In pratica il ministero ha previsto controlli rafforzati alle frontiere da parte dei Pif (Posti di Ispezione Frontaliera) e degli Usmaf (Uffici di Sanità Marittima, Area e di Frontiera) sui prodotti di origine animale e non animale, provenienti dalle aree colpite. Il provvedimento, spiegano dal dicastero della salute, prevede in particolare che tutti i prodotti provenienti dal Giappone possano essere importati solo se provvisti di documentazione che comprovi che la loro produzione e confezionamento sia avvenuto in data antecedente all'11 marzo 2011. In assenza di tale condizione, o nel caso di alimenti prodotti dopo l'11 marzo 2011, l'importazione potrà essere consentita solo dopo aver superato uno specifico controllo per la ricerca di radionuclidi. Le importazioni di alimenti di origine animale, va aggiunto a titolo di rassicurazione ulteriore, sono limitate a poche categorie merceologiche costituite in particolare da prodotti della pesca e dell'acquacoltura che rappresentano una percentuale minima rispetto al totale delle importazioni da Paesi Terzi e che analoghe minime percentuali riguardano gli alimenti di origine vegetale rappresentati soprattutto da preparazioni alimentari e non da prodotti freschi. Inutile, perciò, l'automedicazione con compresse di ioduro di potassio, come hanno ricordato tutte le istituzioni sanitarie, i rischi sono pochi e per quei pochi il monitoraggio è costante.

di Marco Malagutti



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