Addio a certificati cartacei, la malattia si comunica online

13 settembre 2011
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Addio a certificati cartacei, la malattia si comunica online



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Dopo più di un anno di incontri, discussioni e polemiche tra sindacati medici e ministro della Pubblica amministrazione, l'ora Xè fissata per oggi 13 settembre, giorno in cui entra ufficialmente a regime, dopo un periodo transitorio durato 3 mesi, il nuovo sistema di comunicazione online delle malattie dei lavoratori dipendenti privati. Una piccola rivoluzione digitale che dovrebbe portare, secondo i calcoli del dicastero della P.A., risparmi per 500 milioni di euro l'anno (calcolati in base al costo di ogni pratica, stimata in 10 euro), oltre all'eliminazione di quasi 100 milioni di fogli di carta. L'ultimo via libera è arrivato la scorsa settimana dal Comitato tecnico di monitoraggio messo in piedi dal ministero. «Qualche piccola perplessità esiste sempre, ma la stragrande maggioranza dei medici è pronta per l'avvio del sistema, direi circa il 90%», spiega Giacomo Milillo, presidente della Fimmg, la Federazione dei Medici di Medicina Generale, aggiungendo però che «resta ancora da stabilire la collaborazione con le Regioni». «Oggi si dimostra che le nostre ragioni erano corrette e che ci voleva del tempo per organizzarsi», aggiunge Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale (Simg), secondo il quale i medici operativi sarebbero «intorno al 95%». «È una buona notizia» è il commento di Massimo Cozza, segretario nazionale FpCgil Medici e di Nicola Preiti, coordinatore nazionale Fp Cgil Medici Medicina Generale. «Ma» precisano, «nonostante i tanti comunicati del Ministro Brunetta zeppi di cifre e statistiche, persistono carenze strutturali del sistema, in particolare al pronto soccorso, nella specialistica ambulatoriale e nei ricoveri ospedalieri». «Per queste ragioni» conclude la nota «da domani i lavoratori privati potranno avere quasi sempre il certificato di malattia on line quando si recano dal medico di famiglia, meno se chiamano la guardia medica e quasi mai se si recano al pronto soccorso o vengono ricoverati».



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