La sicurezza dei giocattoli è la prima regola

23 settembre 2011
Aggiornamenti e focus

La sicurezza dei giocattoli è la prima regola



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Si alza la soglia di attenzione sulla sicurezza dei giocattoli, soprattutto sul rischio di soffocamento, di presenza di sostanze chimiche dannose, di infiammabilità, di scosse elettriche e sull'igiene, per esempio, dei gadget commercializzati con il cibo. Insomma, si direbbe che con la nuova normativa, entrata in vigore il 20 luglio scorso, la cesta dei giochi dei bambini, a casa e all'asilo, diventerà più sicura se conterrà solo quelli prodotti secondo le nuove regole stabilite dal decreto legislativo n. 54 (d. lgs 11 aprile 2011).

La norma recepisce una direttiva europea del 2009 (2009/48/CE), cui tutti gli stati membri devono adeguarsi, introduce alcune novità rispetto a problemi che non erano noti al momento della precedente legge del 1988. In particolare, il rischio di soffocamento, come spiega Rita Novelli, dirigente della Divisione sicurezza e conformità dei prodotti del ministero dello Sviluppo economico, sulle pagine di Pediatria, magazine della Società italiana di pediatria, «per inalazione o per ostruzione delle vie aeree, viene esteso a tutti i giocattoli destinati a essere portati alla bocca, indipendentemente dall'età dell'utilizzatore». Si prende, infatti, in considerazione il fatto che non sempre il danno è causato da piccoli pezzi che si possono incastrare nella gola, ma anche «da oggetti sferici o emisferici o di forme simili» sottolinea Novelli e aggiunge: «La nuova direttiva definisce i requisiti specifici per evitare il rischio di ostruzione anche dall'esterno, per esempio con oggetti a forma di tazza che possono coprire contemporaneamente il naso e la bocca dei bimbi più piccoli». Si aggiornano anche le "Avvertenze" per l'uso che dovranno essere obbligatoriamente chiare e leggibili, apposte su un'etichetta, sull'imballaggio o sul giocattolo stesso, con restrizioni sulla fascia di età, devono indicare «l'età minima o massima e se servono le abilità o le caratteristiche di cui deve disporre per usare il giocattolo in modo sicuro, per esempio, capacità di stare seduto senza l'aiuto di un adulto, peso massimo e minimo dell'utilizzatore, necessità della sorveglianza di un adulto». Infine, fabbricanti, importatori e distributori diventano responsabili della sicurezza, in particolare i produttori, oltre a occuparsi della valutazione dovranno garantire la rintracciabilità indicando nome, marchio e indirizzo a cui possono essere contattati e ogni giocattolo avrà un codice di identificazione.

E per essere certi che il giocattolo abbia le caratteristiche previste dalla legge l'associazione di consumatori Adiconsum suggerisce di «procedere personalmente al disimballo e allo smaltimento delle varie parti che compongono la confezione, per evitare che il bambino usi impropriamente sacchetti di plastica o ingerisca piccole parti di fissaggio». Ma, se come accade all'asilo nido o alla scuola materna, i giocattoli sono già a disposizione nelle aule, è possibile chiedere delle garanzie sulla sicurezza: «È nella responsabilità di chi ha in custodia i bambini e gestisce la struttura acquistare solamente prodotti conformi, sicuri ed adatti ai bambini cui sono destinati» spiega Pietro Giordano, segretario generale dell'associazione. «È possibile richiedere al responsabile della struttura di fornire documentazione sugli acquisti e sulle procedure di scelta dei giocattoli. I nidi pubblici solitamente attingono a cataloghi completi di giocattoli e materiali didattici appositamente dedicati, tutti vagliati per conformità alla fascia di età 0-3 anni». Non rientrano in questa normativa i giochi all'aperto e non ci sono leggi specifiche: «Nel settore parco giochi» sottolinea Giordano «esistono norme tecniche di riferimento che costituiscono strumento a garanzia di sicurezza. Segnaliamo che molti incidenti avvengono sui "gonfiabili" a causa di uso improprio, eccessivo affollamento, mescolanza di bambini piccoli e grandi, che hanno diversa abilità motoria e comportamenti, cadute dei bambini su altri bambini, ove il sostegno molle, proprio perché gonfiabile, non è certo di aiuto».

«Se correttamente attuate, le disposizioni sono abbastanza rigorose e protettive» commenta Giordano «ma è necessario garantire che i giocattoli provenienti da paesi terzi che entrano nel mercato comunitario siano conformi a tutte le prescrizioni comunitarie applicabili e in particolare che i fabbricanti abbiano effettuato adeguate procedure di valutazione in merito a tali giocattoli. È opportuno provvedere affinché gli importatori si assicurino che i giocattoli che immettono sul mercato siano conformi alle prescrizioni applicabili. La legge lo prevede, i controlli lo devono accertare in pratica». I giocattoli maggiormente a rischio di non conformità, fa notare infine il segretario Adiconsum sono quelli «contraffatti e venduti con canali meno affidabili, come venditori ambulanti, negozi cinesi e negozi incentrati sui prodotti a basso costo». Il rischio, quindi, si può minimizzare già facendo scelte di qualità.

Simona Zazzetta



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