Quattro mini-ecografi per il Terzo Mondo dai giornalisti scientifici

17 maggio 2012
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Quattro mini-ecografi per il Terzo Mondo dai giornalisti scientifici



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Si chiama "Un occhio di riguardo" l'iniziativa di solidarietà cui Unamsi, l'associazione nazionale di giornalisti che si occupano di salute e sanità, ha dato vita a favore di alcune tra le più importanti onlus italiane e internazionali. Riguardo, in quanto rivolta ad aree remote, mentre l'occhio è quello di un mini-ecografo tascabile che guiderà gli operatori sanitari sul campo nelle loro attività di diagnosi e cura. L'iniziativa, la prima del genere, è stata possibile grazie al supporto non condizionato di GE Healthcare, che ha messo a disposizione quattro mini-ecografi. «L'idea è nata due anni fa alla conferenza stampa di presentazione di questo ecografo tascabile - racconta Francesco Brancati, Presidente di Unamsi - quando le ridotte dimensioni e la praticità d'uso hanno suggerito a noi giornalisti il suo utilizzo migliore: laddove non è possibile portare macchinari ingombranti, dove la gente muore perché mancano strumenti diagnostici elementari, dove 1,2 miliardi di persone vivono con meno di un dollaro al giorno». Alla proposta Unamsi che prevede uno studio scientifico di sei mesi sulla validità diagnostica dello strumento in un contesto critico, i dirigenti GE hanno risposto favorevolmente ed è partita la macchina organizzativa che ha visto oggi protagoniste quattro fra le Onlus più famose: Apurimac, Emergency, Medici con l'Africa CUAMM, Medici Senza Frontiere. Apurimac utilizzerà Vscan (questo il nome dell' ecografo) nelle unità mobili che percorrono i villaggi delle Ande considerati fra i più poveri del Perù. Emergency lo impiegherà nel pronto soccorso del Centro Chirurgico ai sobborghi di Freetown (Sierra Leone), nella diagnostica dell' addome acuto pediatrico da perforazione intestinale. Medici con l'Africa Cuamm userà Vscan con l'obiettivo di aumentare l'accesso al parto assistito nell'ospedale di Wolisso (Etiopia) dove molte mamme e molti bambini muoiono perché non hanno servizi sanitari adeguati. Medici Senza Frontiere infine porterà lo strumento ad Haiti, nel nuovo ospedale chirurgico aperto nel febbraio scorso a Port-au-Prince, dove contribuirà a migliorare l'accesso alle cure chirurgiche.



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