Le proteine a tavola: fanno bene o fanno male?

10 marzo 2014
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Le proteine a tavola: fanno bene o fanno male?



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Mai sentito parlare della Paleo-dieta, della dieta Atkins o di quella Dukan? Le diete ad alto contenuto di proteine sono molto popolari, ma un gruppo di ricercatori Usa ha fatto scattare un campanello d'allarme. Forzando un po' la mano potremmo infatti paragonare una bistecca a una sigaretta in termini di rischio per la salute: se vengono assunte in quantità superiori al necessario, infatti, le proteine possono diventare pericolosi nemici.

«In particolare, nelle persone di mezza età una dieta troppo ricca in proteine animali aumenta di ben quattro volte la probabilità di morire per un tumore rispetto a una dieta con poche proteine: un rischio paragonabile a quello del fumo di sigaretta» spiegano gli autori di un articolo recentemente pubblicato sulla rivista Cell metabolism. E come se non bastasse, esagerare con carne e formaggio aumenta anche il rischio di morire per cause che hanno poco a che fare con il cancro, come per esempio il diabete.

«La maggior parte degli statunitensi consuma troppe proteine, più del doppio della dose raccomandata, e sono soprattutto proteine di origine animale, che sembrano essere più pericolose per la salute rispetto a quelle di origine vegetale come quelle contenute per esempio nei legumi» spiega Valter Longo, della Usc davis school of gerontology e principale autore della ricerca, che poi si affretta a precisare: «Ma non è certo il caso di chiudere del tutto con le proteine: così facendo si corre il rischio di passare alla vera e propria malnutrizione».

E se è chiaro il legame tra eccessivo consumo di proteine animali e mortalità, resta ancora da chiarire cosa significa esattamente l'espressione "dieta troppo ricca in proteine". In altre parole, quante proteine dobbiamo mettere nel piatto ogni giorno? Come spiegano Longo e colleghi, non esiste una sola risposta a questa domanda. La giusta dose di proteine dipende innanzitutto dagli obiettivi che si vogliono raggiungere con la dieta: «Siamo portati spesso a pensare che visto che tutti mangiamo, comprendere le regole della nutrizione sia semplice, ma non è affatto così» chiariscel'autore. E in effetti un conto è capire se un certo regime alimentare può farci stare meglio nella prossima settimana, un conto è trovare la dieta che ci permette di arrivare in buona salute fino a 100 anni. Inoltre, come spiegano i ricercatori, non possiamo pensare alle età dell'uomo come a un blocco unico e monolitico.

Ogni età ha i propri bisogni nutrizionali e ciò che fa bene in alcuni periodi della vita può essere dannoso in altri. «Il nostro studio ha dimostrato che una dieta iperproteica è dannosa per le persone di mezza età, ma la stessa dieta risulta protettiva per la salute di chi ha già superato i 65 anni, perché aiuta a mantenere il peso e a proteggere dalla fragilità ossea e muscolare tipica degli anni che passano» afferma Eileen Crimmins, tra gli autori dello studio.

Per dirla in numeri, molti esperti raccomandano di consumare ogni giorno circa 0,8 grammi di proteine per chilogrammo di peso corporeo durante la mezza età: una persona di 70 chili ne dovrà assumere quindi circa 55 grammi, preferibilmente di origine vegetale. Altre definizioni parlano di dieta iperproteica se le proteine rappresentano almeno il 20 per cento di tutte le calorie giornaliere, di dieta a moderato contenuto proteico se questa percentuale è compresa tra il 10 e il 19 per cento e di dieta ipoproteica se scende sotto il 10 per cento. Ma i dati di Longo e colleghi non si limitano a dimostrare che troppe proteine fanno male a chi ha superato i 50 anni: analizzando più di 6.300 persone in questa fascia di età, infatti, i ricercatori hanno messo in luce che meno proteine si consumano, minore è il rischio di decesso. «Rispetto alle persone che consumano poche proteine, quelle che ne consumano in quantità moderata sono comunque tre volte più a rischio di morire per colpa di un tumore» sottolinea Longo, che poi conclude: «tutti prima o poi svilupperemo una cellula tumorale o pre-tumorale. Il punto è: la malattia andrà avanti? Ridurre il consumo di proteine potrebbe aiutarci a rispondere no a questa domanda».



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