Non è un capello

14 settembre 2010
Aggiornamenti e focus

Non è un capello



Tags:
Ma l'inizio della fine se è quello che l'uomo trova sul cuscino svegliandosi dopo una notte di sonno. Perchè per molti, anche se non per tutti, la calvizie può essere un cruccio. Curabile? A volte.

Troppo ricci, troppo lisci, grossi o sottili, opachi o lucidi, non crescono mai, crescono troppo o, addirittura, cadono! Quanti grattacapi ci danno le nostre chiome e quanti sforzi, tempo e soldi dedichiamo loro perchè abbiano laspetto che desideriamo. I capelli sono una parte fondamentale della nostra identità e, soprattutto, dellimmagine con cui vogliamo presentarci agli altri. Vediamo brevemente la fisiologia di questi annessi cutanei per poi comprendere meglio le malattie cui possono essere soggetti.

Tutti i mammiferi terrestri, quindi anche gli esseri umani, sono ricoperti da peli più o meno spessi, lunghi e pigmentati. Il tipo di peli, che ciascuno di noi ha, è determinato da fattori razziali e genetici, il colore, lo spessore e la densità dei nostri capelli sono ereditati, quindi, dai nostri genitori. I capelli, così come gli altri peli del corpo, sono attivamente prodotti da un organo specializzato, il follicolo pilifero o pilo-sebaceo. Questa struttura è costituita da unintroflessione della pelle, il follicolo o bulbo, profondo fino a 5-6 mm e da una ghiandola sebacea, che secerne sebo e lo riversa allinterno del follicolo. Il sebo è una secrezione grassa che lubrifica le squame del capello, donando brillantezza e flessibilità, inoltre ha funzione protettiva contro gli agenti esterni. La matrice, o papilla dermica, posta sul fondo del follicolo è responsabile della formazione del capello e del suo allungamento. La parte visibile del capello, cioè lo stelo che vediamo al di fuori del cuoio capelluto, è un cilindro lungo e sottile di cellule morte, sovrapposte e legate tra loro. Le cellule dei capelli, infatti, perdono il loro nucleo e si cheratinizzano, cioè sinduriscono perdendo la maggior parte dei liquidi e accumulando cheratina (la cheratina è una proteina fibrosa molto resistente e ricca di zolfo, presente nei tessuti cornei come le unghie e gli zoccoli degli animali). Lattività dei follicoli non è continua e omogenea ma si divide in tre fasi, inoltre tutti i follicoli del cuoio capelluto non sono sincronizzati tra loro ma possono trovarsi, in uno stesso momento, in fasi diverse.

Anagen: è la fase di produzione di nuove cellule, cioè di crescita e allungamento del capello, e dura da 3 a 7 anni, poi il capello cade e ne nasce uno nuovo. Considerando che un capello cresce alla velocità di 1cm al mese, la sua lunghezza massima dipenderà dalla durata soggettiva di questa fase che, con lavanzare delletà, tende a diminuire. In una capigliatura sana l82-90% dei capelli si trova in fase anagen.

Catagen: stadio di regressione, o involuzione, progressiva che dura circa 15 giorni. La papilla dermica non produce più nuove cellule, il capello smette di crescere e si stacca dal follicolo, ma è ancora trattenuto nella cute. In condizioni normali solo un 1% dei capelli si trova in questa fase.

Telogen: stadio di riposo, dura circa 3 mesi in tutti i follicoli. Le cellule del bulbo sono in fase silente, il capello rimane però ancorato all'interno del follicolo fino a quando ricomincia una nuova fase anagen. Nasce così un nuovo capello che ''spinge fuori'' quello vecchio, facendolo cadere. La fase telogen riguarda, di solito, solo il 10-18% dei capelli totali.

In condizioni normali, quindi, i capelli hanno un ricambio ciclico: ne perdiamo 50-60 ogni giorno, ma la caduta fisiologica indica che altri capelli stanno già nascendo.

Alopecia

La calvizie, o alopecia, non è una malattia ma semplicemente la perdita fisiologica, e il conseguente diradamento, dei capelli che si verifica con lavanzare delletà, sia negli uomini che nelle donne. In altri casi, invece, la caduta dei capelli è eccessiva e dovuta a fattori ambientali, ormonali, malattie e stati carenziali.

L'alopecia androgenetica, o calvizie comune, è forse la patologia più diffusa. E' la perdita progressiva dei capelli che si osserva soprattutto negli uomini, sulle zone frontali e al vertice del cranio; ma colpisce in modo diverso, con un diradamento generale sulla parte superiore del cranio, anche la popolazione femminile. I dati epidemiologici indicano che, l'80% dei maschi di razza bianca e il 50% delle donne, mostrano qualche segno clinico di questa malattia. Si definisce androgenetica perchè‚ per la sua comparsa, sono necessari due fattori: gli ormoni androgeni e la predisposizione genetica, cioè ereditaria. La predisposizione genetica influenza la sensibilità dei follicoli agli androgeni e quindi la rapidità di comparsa e la gravità della malattia. I soggetti affetti da questo tipo di calvizie non hanno un eccesso di androgeni, è il loro bulbo pilifero che risponde in maniera esagerata a questi ormoni. Vero responsabile è il DHT (diidrotestosterone) che si forma, direttamente nel follicolo, per azione dellenzima 5alfa riduttasi di tipo 2. Il DHT porta ad una progressiva atrofizzazione solo quei follicoli in cui, per motivi genetici, lenzima è più attivo, o è presente in quantità maggiori. Nelle zone colpite, quindi, i capelli si trasformano in peli sempre più piccoli e sottili, meno visibili e più fragili, fino a scomparire del tutto. Questa ''miniaturizzazione'' del capello può avvenire nell'arco di molti anni o più rapidamente, secondo la predisposizione soggettiva ed eventuali fattori intercorrenti, che possono aggravare la malattia.

L'alopecia areata è una malattia meno frequente, della quale non si conosce ancora la causa; può colpire tutte le età della vita e spesso insorge nei bambini. Si manifesta con la perdita, rapida e completa, dei capelli a chiazze circolari; oltre al cuoio capelluto può colpire anche la barba, le ciglia, le sopracciglia e in alcuni casi tutto il corpo (alopecia universale). I fattori scatenanti sono molteplici: genetici, ereditari, infezioni, stress psicofisici, disturbi endocrini, gengive infiammate, processi autoimmuni. L'alopecia areata non distrugge mai i follicoli piliferi, ma ne blocca solo l'attività. Per questo la caduta dei capelli non è irreversibile e anzi, nella maggior parte dei casi, i capelli ricrescono spontaneamente. Purtroppo però la malattia tende a ripresentarsi periodicamente, con ricadute più o meno importanti.

Telogen effluvium: con questo termine si definisce una caduta diffusa e massiva di capelli, che consegue al passaggio simultaneo di un elevato numero di follicoli dalla fase anagen alla fase telogen. La caduta dei capelli diviene evidente circa 3 mesi dopo l'entrata in fase telogen del follicolo. Clinicamente il telogen effluvium provoca un diradamento diffuso dei capelli, a volte più marcato nelle regioni fronto-temporale e del vertice. Le possibili cause di telogen effluvium sono numerose, fra le più comuni ricordiamo alcuni farmaci (citostatici, vitamina A), le malattie debilitanti, la febbre elevata, le diete dimagranti, il parto, l'esposizione al sole, l'anemia, lo stress (super lavoro, eccessive responsabilità), lansia, la depressione, le disfunzioni tiroidee. Questo tipo di manifestazione può durare anche alcuni mesi ma si risolve spontaneamente, senza lasciare danni irreversibili.

In caso di alopecia ''sospetta'' occorre rivolgersi al dermatologo, che potrà effettuare una corretta diagnosi e suggerire le terapie più adatte. Molti sono gli esami disponibili per valutare lo stato di salute dei capelli, alcuni si possono anche effettuare in assenza di problemi evidenti, per scoprire in anticipo se si sarà soggetti allalopecia androgenetica.

Le possibili cure

I prodotti applicati sugli steli, come shampoo, balsami e impacchi svolgono unazione estetica pulendo, lucidando e ammorbidendo la cuticola, ma non possono avere una funzione curativa, dato che le cellule dei capelli sono già morte. Se vogliamo invece risolvere problemi che riguardano la nascita e/o la crescita del capello dobbiamo intervenire sulla funzionalità del follicolo pilifero, che non vediamo, ma che è lunica parte viva della capigliatura. E' una convinzione senza alcun fondamento scientifico quella secondo cui tagliando i capelli corti si ottenga una loro fortificazione e l'arresto della caduta. Leffetto in realtà è esclusivamente ottico: i capelli più corti sono meno visibili quando cadono. Tagliando i capelli cortissimi (cioè rasandoli), invece, si ottiene un certo risultato: per pochi giorni la velocità di crescita aumenta effettivamente del 50% circa, per poi riprendere il suo ritmo abituale.

Minoxidil: è forse la molecola più conosciuta con effetti sullalopecia androgenetica. La scoperta della sua efficacia è stata casuale in quanto diversi pazienti, affetti da ipertensione e trattati con questo farmaco per via orale, manifestavano una certa ricrescita di capelli. Ha dimostrato di essere in grado di arrestare la caduta in un buon numero di casi, e di promuovere, con minor frequenza, anche una certa ricrescita. Sembra avere una maggiore efficacia sul vertice, mentre sembra essere meno attivo sulla zona fronto-temporale. Come prodotto tricologico si somministra per via locale sotto forma di lozione, contenente dal 2 al 5% di principio attivo; spesso lo specialista prescrive, in associazione, anche altri principi attivi. Non è ancora perfettamente chiaro quale sia il meccanismo dazione di questo farmaco nei confronti della calvizie, probabilmente agisce sulla regolazione dei cicli biologici a livello del follicolo. Non bisogna dimenticare, però, che il minoxidil è un potente vasodilatatore e come tale può indurre sgradevoli effetti collaterali, anche se somministrato solo per via esterna.

Super Ossido Dismutasi: enzimi, detti anche SOD, che sembra abbiano la capacità di prolungare la durata della fase di crescita o anagen dei capelli. Il SOD si trova in prodotti per uso locale, ma entra anche nella composizione di vari integratori, da assumere per via orale, ad azione antiossidante. Probabilmente lefficacia è dovuta al fatto che impedisce che arrivi al follicolo il messaggio biologico di interruzione del ciclo pilifero: pertanto il capello non entra in fase telogen e continua a vivere.

Tretinoina o acido transretinoico: viene usato da molti anni nel trattamento di diversi problemi della cute e soprattutto per l'acne. Ha dimostrato di essere un efficace stimolante nella crescita dei capelli soprattutto se associato al minoxidil, migliorandone la penetrazione percutanea. Particolare attenzione va posta alla concentrazione in quanto la tollerabilità non è sempre ottimale: per il suo noto effetto di peeling chimico può causare eccessiva esfoliazione.

Acido azelaico: principio attivo antiacne ha dimostrato di inibire localmente la trasformazione del testosterone in DHT. E' da poco utilizzato come farmaco anticalvizie, ma sembra che i risultati siano molto incoraggianti, ben si sposa, inoltre, allassociazione con altri principi attivi.

Finasteride: anche in questo caso si tratta di una molecola nata per altri scopi, in particolare per la cura dell'ipertrofia della prostata. E' il farmaco più recente e promettente come anticalvizie: agisce sulla causa prima dellalopecia androgenetica inibendo lenzima 5alfa riduttasi. Si somministra per via orale ma si stanno testando preparazioni topiche per luso locale. Per gli alti i rischi di malformazione del feto, in caso di concepimento, questo farmaco è indicato solo per gli uomini e le donne in menopausa. Tra i possibili effetti collaterali, comunque temporanei, segnaliamo: diminuzione della libido, riduzione del volume di eiaculato, impotenza.

Serenoa Repens: si tratta di una pianta nota anche come Palmetto della Florida. Dalle bacche si ottiene un preparato che ha un'attività antiandrogena perchè capace di ridurre la produzione del DHT. Agisce per via sistemica ed il suo effetto è simile a quello della finasteride, non esistono ancora studi scientifici sulla su azione anticalvizie, ma esistono in commercio farmaci e integratori a base di serenoa repens, per il trattamento e la prevenzione dell'ipertrofia prostatica.

Camellia Sinesis: è un principio naturale noto anche come estratto di The Verde. Ha un provato effetto antiossidante, efficace contro i radicali liberi, corresponsabili dellinvecchiamento della pelle e degli annessi cutanei, tra cui i follicoli piliferi.
Sembra anche in grado di inibire la formazione di DHT, ma a questo proposito non ci sono ancora prove documentate.

Ketoconazolo: svolge un'attività antiandrogena topica, benchè il suo utilizzo più frequente riguardi il trattamento della dermatite seborroica. Non esistono ancora dati sufficienti in ordine al dosaggio ottimale da utilizzare per un effetto anticalvizie.

Ciproterone acetato: uno dei più efficaci antiandrogeni. Per via sistemica viene usato solo nel trattamento della calvizie nelle donne. Non ancora chiaro leffetto sullalopecia androgenetica: in alcuni casi è molto efficace, in altri non ha alcun effetto. Viene utilizzato anche nella preparazione di lozioni galeniche, insieme ad altri principi attivi.

Progesterone: è un ormone con un certo effetto anticalvizie ed è stato uno dei primi farmaci ad avere risultati scientificamente dimostrati. Si usa anche come antiseborroico in forma di lozione, viene spesso associato ad altre sostanze in preparazioni topiche per lalopecia androgenetica.

Spironolattone: è una sostanza antiandrogena estremamente potente. Negli uomini può essere usato solo localmente per i forti effetti femminilizzanti, nelle donne è somministrato anche per via orale.

Autotrapianto: consiste nel prelevare i follicoli piliferi nella zona occipitale del cuoio capelluto (la parte bassa della nuca) dove gli ormoni androgeni non hanno influenza e innestarli nelle regioni colpite da alopecia. L'intervento si svolge ambulatoriamente, in anestesia locale e non presenta il rischio di rigetto. La durata dellintervento varia secondo lampiezza dell'area da rinfoltire, se la calvizie è molto estesa, è possibile ripetere loperazione più volte. Dopo l'intervento rimangono piccole ferite in corrispondenza dei singoli innesti, che rimarginano nel giro di pochi giorni, e i capelli trasferiti cadono. Dopo tre mesi i follicoli trapiantati iniziano a produrre i nuovi capelli che, crescendo e allungandosi, tendono a restituire al cuoio capelluto il suo originario aspetto.

Limportanza dell'alimentazione

Scarso consumo di frutta e verdura, o diete molto restrittive possono causare carenze di proteine, vitamine e sali minerali e ci si ritrova con capelli fragili, secchi, sottili. Una corretta alimentazione, quindi, è utile per mantenere i capelli in buona salute, mentre una dieta troppo povera di aminoacidi, minerali e vitamine può addirittura provocare un'importante caduta di capelli (effluvium telogenico), con effetti reversibili se gli squilibri sono corretti in tempo. In caso di alopecia su base patologica lalimentazione, e anche alcuni integratori dietetici, affiancata alla terapia farmacologica può stimolare la ricrescita dei capelli.

Gli integratori alimentari

Si tratta di preparati, di solito capsule da assumere per bocca, che forniscono vitamine, minerali e aminoacidi di cui l'organismo ha bisogno, a causa di carenze momentanee, o per compensare regimi scorretti. Non tutti gli integratori svolgono la stessa funzione ed è quindi importante stabilire quali sono le necessità caso per caso. Per la buona salute dei capelli possono essere utili integratori costituiti da aminoacidi, necessari per la sintesi della cheratina, come la cisteina, la cistina e la metionina, oppure da minerali come calcio, zinco, ferro, rame, selenio, magnesio, manganese o, per finire, da vitamine come la A, la C, la E e la H. Gli integratori vanno utilizzati in particolari casi e nella composizione ideale per il tipo di carenza da trattare. Il loro uso è particolarmente indicato quando si ravvisa un aumento della caduta che segue stati di stress psicofisico pronunciati e persistenti, malattie lunghe e debilitanti, diete molto drastiche.



Salute oggi:

...e inoltre su Dica33:
Ultimi articoli
Seguici su:

Seguici su FacebookSeguici su YoutubeSeguici su Instagram
Farmacista33Doctor33Odontoiatria33Codifa