Bimbi e ingestione pile a bottone: le raccomandazioni dei pediatri

29 gennaio 2021
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Bimbi e ingestione pile a bottone: le raccomandazioni dei pediatri



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«Genitori fate attenzione alle pile a bottone!» è l'appello dei pediatri dell'Ospedale Pediatrico Istituto Giannina Gaslini di Genova, dopo l'arrivo nelle ultime settimane al Pronto Soccorso di quattro casi di ingestione di pila a bottone, uno dei quali con manifestazione di emorragia digestiva, fortunatamente senza complicanze.

Gli specialisti dell'ospedale, hanno dunque «deciso di richiamare, ancora una volta, l'attenzione dei genitori sulla prevenzione di questo tipo di grave incidente, dagli esiti potenzialmente mortali» ha spiegato in una nota Raffaele Spiazzi, Direttore Sanitario dell'ospedale Gaslini, Infatti, aggiungono «considerata la nota ed elevata mortalità correlata a questo incidente domestico è nostro dovere riportare l'attenzione su quello che in letteratura pediatrica viene chiamato "il killer silenzioso"».

L'ingestione di corpi estranei nel bambino piccolo rappresenta un pericolo reale e un frequente motivo di accesso al Pronto Soccorso, ed è un problema di comune riscontro in tutte le fasce d'età. La stragrande maggioranza delle ingestioni di corpi estranei avvengono nella popolazione pediatrica, con un periodo a rischio che va dai sei mesi ai sei anni e un picco di massima incidenza tra uno e due anni di vita.

Pile a bottone, killer silenziosi


Esistono corpi estranei particolarmente pericolosi e dannosi per le strutture interne dell'organismo: in particolare le pile a bottone, alcaline o al litio. Dette anche micropile, o "disk batteries, le batterie a bottone, sono dischi metallici delle dimensioni di un bottone e sono presenti nell'ambiente domestico in diversi dispostivi elettronici, come sveglie orologi, telecomandi e anche nei giocattoli: le loro dimensioni ridotte rendono facile l'ingestione, mentre la tossicità costituisce un rischio rilevante per il bambino, considerate le gravi complicanze che possono scaturire a breve distanza dall'ingestione.

I meccanismi per i quali le pile ingerite possono recare danno a tessuti e organi sono due: la prima è la formazione di corrente elettrica diretta a basso voltaggio, creata dal contatto tra la batteria e l'ambiente umido del tratto gastroenterico; una seconda possibilità è il rilascio del del contenuto della batteria, che è tossico.

Tali pile possono causare un danno principalmente a carico dell'esofago, dunque anche dello stomaco per il solo effetto elettrico, indipendentemente dal rilascio di sostanze tossiche successive all'apertura della pila stessa. Nell'esofago dove le lesioni ulcerative possono essere potenzialmente presenti già dopo 2 ore dall'ingestione. La conseguenza più seria è la perforazione esofagea.

Segni di ingestione di una pila a bottone, possono essere, nel bambino: sanguinamenti intestinali, dolore toracico o dorsale, improvviso rifiuto del cibo, vomito, abbondante salivazione detta scialorrea, tosse e sintomi respiratori.

Prevenire l’ingestione di pile


È importante che i genitori cerchino di evitare l'ingestione di corpi estranei in generale e di pile a bottone in particolare:

Questi i consigli di prevenzione degli esperti del Gaslini, per evitare che vostro figlio ingerisca pile:
  • Non permettete ai bambini piccoli di giocare o toccare oggetti che contengono pile
  • Fate attenzione se bambini di età pre-scolare giocano con tali oggetti
  • Assicuratevi che i giocattoli o gli oggetti per adulti abbiano un vano chiuso ermeticamente
  • Non fate "scorta" di tali pile in quanto è difficile tenerle tutte in posti sicuri per i bambini
  • Quando sostituite le pile " esaurite", smaltitele negli appositi contenitori senza lasciarle incustodite

Cosa fare nel caso di ingestione

Se anche solo sospettate che il vostro bambino abbia ingerito una pila a bottone recatevi immediatamente al Pronto Soccorso o, se impossibilitati, chiamate il 112/118.

Nel caso di ingestione certa o anche solo se sospettate che il vostro bambino abbia ingerito una di queste pile:
  • telefonare a un Centro Antiveleni;
  • non provocare il vomito;
  • accompagnare il bambino in Pronto Soccorso anche se non presenta alcun sintomo (o chiamate il 112/118).
È poi molto utile recuperare ogni informazione che possa identificare il tipo di pila ingerita: pertanto occorre portare in ospedale l'articolo da cui la pila è stata rimossa e, se disponibili, la confezione originale della stessa o le altre batterie presenti nei dispositivi che ne contengono più di una.

Chiara Romeo

Fonte:
  • Ospedale Pediatrico Istituto Giannina Gaslini di Genova
  • Ministero della Salute
  • Centri antiveleni Lombardia



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