La vitamina A in cosmesi: i consigli di Giulia Penazzi
In cosmesi si possono utilizzare solo i suoi derivati più sicuri, ovvero:
retinaldeide (INCI RETINAL)
retinolo (INCI RETINOL)
retinolo palmitato o acetato (INCI RETINYL PALMITATE O ACETATE).
Una volta veicolate sulla pelle, queste molecole si riconvertono in acido retinoico grazie alla presenza di enzimi cutanei. I primi due derivati mostrano una efficacia maggiore degli ultimi, i quali impiegano decisamente più tempo per la conversione. Per retinolo e retinaldeide vi è infatti un solo passaggio chimico, mentre per gli altri ve ne sono due, e quindi il processo è decisamente più lento.
Gli effetti cosmetici dei derivati della vitamina A in cosmesi riguardano l'aumento della proliferazione delle cellule cutanee, la riduzione dei danni da photoaging, il miglioramento delle linee sottili, dell'elasticità e della compattezza.
Per queste azioni importanti sono ampiamente diffusi nei prodotti antietà, in particolare dopo i 40 anni.
Dato che si tratta di una vitamina un po' particolare, che può essere soggetta ad accumulo e, visto che la sicurezza in cosmesi è molto alta ultimamente è stato posto un dosaggio massimo di impiego per il retinolo nei cosmetici. E questa concentrazione massima è pari a 0,3% nei prodotti per il viso e 0,05% per il corpo, pertanto non stupitevi se trovate questo ingrediente nelle ultime posizioni della lista degli ingredienti, ma questo non significa assolutamente che è poco attivo, anzi!
Giulia Penazzi, cosmetologa
Cosmesi blog di Farmacista33