Il freddo in casa pericoloso per gli anziani: rischi cardiaci e di cadute

05 dicembre 2022
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Il freddo in casa pericoloso per gli anziani: rischi cardiaci e di cadute



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Avere freddo in casa con temperature ben al di sotto dei 19 gradi previsti dalla legge, quando la colonnina del mercurio scenderà ulteriormente nelle prossime settimane, farà male in particolare agli anziani più vulnerabili, aumentando i rischi di malattie cardiache e respiratorie e di cadute.

"Generalmente con l'avanzare dell'età il sistema di termoregolazione si deteriora - spiega Francesco Landi, presidente nazionale Sigg e direttore Uoc Medicina interna geriatrica Fondazione Policlinico universitario Gemelli Irccs - e molti anziani avvertono maggiormente freddo anche in casa, soprattutto agli arti e alle estremità, perché l'organismo concentra il calore nelle parti fondamentali del corpo, cioè cuore, cervello e polmoni. Spesso l'anziano può sentire freddo perché ha una pelle sottile con minor grasso corporeo, o perché si muove o mangia poco o ha una massa muscolare ridotta e un metabolismo rallentato con minore produzione di calore. Ma una sensazione di freddo continua, dovuta a un tempo prolungato di esposizione a basse temperature in casa, può comportare una riacutizzazione di malattie respiratorie e cardiache, delle cadute, con il drammatico corollario delle fratture e un aumento dei ricoveri ospedalieri e fino anche della mortalità".

Con il caro-bollette e i costi alle stelle, riscaldare casa non è più una spesa sostenibile per gli anziani con reddito basso, circa "3 milioni in Italia e 36 milioni di over 65 in Europa". Per consentire loro di sopravvivere ai rincari quest'inverno, "evitando conseguenze gravi per la salute, sarebbe auspicabile che il Governo si facesse carico di questa situazione che rischia di diventare una vera emergenza di sanità pubblica, con aiuti diretti esclusivamente alle persone di età più avanzata, con reddito basso e in condizioni critiche di salute", è l'appello di Landi.

"Un progetto pilota è già in corso di sperimentazione in Inghilterra e prevede di assicurare un finanziamento dal Fondo governativo di sostegno alle famiglie, per estenderlo ad anziani con più di 60 anni con patologie polmonari croniche come enfisema, bronchite cronica e in difficoltà a pagare le bollette del riscaldamento. Un'azione preventiva di questo tipo anche in Italia eviterebbe agli anziani di ammalarsi sempre di più - sottolinea - riducendo i ricoveri con maggiori risparmi per il Ssn".

"Studi epidemiologici dimostrano che vivere in una casa fredda aumenta il rischio di ictus infarto, in chi ha già problemi cardiaci-ricorda Landi-Quando la temperatura in casa si abbassa, infatti, i vasi sanguigni si restringono, aumentando la pressione sanguigna e ostacolando la circolazione. Anche il nostro sangue diventa più denso, in parte a causa di un aumento dei livelli di una proteina chiamata fibrinogeno e di altre molecole responsabili della coagulazione. La restrizione dei vasi sanguigni, inoltre, porta anche a una maggiore minzione, che può causare disidratazione se i liquidi persi non vengono sostituiti in maniera sufficiente con l'assunzione di più acqua. Questi cambiamenti possono aumentare il rischio di coaguli di sangue e costringere il sistema cardiovascolare a lavorare di più".

"Respirare aria fredda in casa può irritare le vie respiratorie e scatenare sintomi come tosse e produzione di muco - avverte ancora il geriatra -Alcune evidenze suggeriscono che basse temperature domestiche possono essere il microclima ideale per la diffusione dei rinovirus e dei virus dell'influenza, che rimangono vitali più a lungo". E ancora, "la sensazione di freddo può aumentare il dolore cronico, specialmente quello legato a patologie tipiche dell'età avanzata come l'artrite o l'artrosi. Ciò potrebbe aumentare il rischio di subire una caduta o qualche altro infortunio in casa". Altre conseguenze dannose sono l'umidità e la muffa, più comuni nelle case scarsamente riscaldate. "Le spore rilasciate dai funghi della muffa irritano i polmoni e possono esacerbare condizioni come l'asma. Studi scientifici mostrano che vivere in ambienti umidi e con la muffa per lunghi periodi - chiosa - aumenta il rischio di un declino della funzionalità polmonare".


Fonte: Doctor33




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