Il dolore nel post-partum: efficacia del trattamento con paracetamolo

15 dicembre 2022
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Il dolore nel post-partum: efficacia del trattamento con paracetamolo



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Durante il parto, la zona che si trova tra la vagina e l'ano dal termine medico "perineo" può essere soggetta a lividi, lacerazioni spontanee, incisioni chirurgiche eseguite per aumentare l'apertura della vagina (episiotomie), o ad altri traumi dovuti dall'uso della ventosa o del forcipe. (1)

Secondo uno studio recente, nel primo giorno post-partum il 97% delle donne sottoposte ad episiotomia, il 95% delle donne con lacerazioni del perineo superficiali o poco profonde, e il 75% delle donne con un perineo intatto soffrono di dolore nella zona del perineo. Il dolore può essere davvero intenso e in alcune donne può trasformarsi in un fastidio limitante che dura settimane o mesi, interferendo con la cura del bambino e con l'avvio dell'allattamento. (1)

Il paracetamolo è l'antidolorifico da banco e da prescrizione più utilizzato al mondo e occupa una posizione unica tra i farmaci analgesici, grazie alla possibilità di impiego in diverse tipologie di dolore e al buon profilo di tollerabilità. (2)

Un recente lavoro scientifico ha dimostrato che una singola dose di paracetamolo (500 mg o 1000 mg) è in grado di ridurre in 1 donna su 2 il dolore post-partum già dopo 4 ore da un parto naturale, senza dover ricorrere all'uso di un altro farmaco antidolorifico. (1)

Gestire il dolore perineale in modo adeguato è importante per le neomamme, ma molte donne si rifiutano di assumere farmaci antidolorifici perché sono preoccupate degli effetti che potrebbero avere sul latte materno e, di conseguenza, sul bambino. (1)

Secondo le evidenze disponibili in letteratura, la quantità di paracetamolo escreta nel latte materno è inferiore al 2% della dose assunta dalla mamma, e ha un'emivita di eliminazione relativamente breve. Per questo motivo, l'American Academy of Pediatrics considera il paracetamolo un farmaco antidolorifico compatibile con l'allattamento. (1)

La dose di paracetamolo generalmente raccomandata è di 500-1000 mg al bisogno, da assumere ogni 4-6 ore fino a un massimo di 3000 mg al giorno. (1,3)

Secondo un recente studio sugli effetti di paracetamolo nelle donne in gravidanza sottoposte a cure prenatali, il paracetamolo assunto alle dosi raccomandate non aumenta il rischio di parti pretermine (prima della 37esima settimana), scarso peso alla nascita (inferiore a 2,5 kg) o una scarsa crescita gestazionale (sotto il 10 percentile). (4)

Dai dati di letteratura, dunque, risulta che, se clinicamente necessario, il paracetamolo può essere usato durante la gravidanza; tuttavia, dovrebbe essere usato alla dose efficace più bassa per il più breve tempo possibile e con la più bassa frequenza possibile. (3)




Bibliografia

  1. Abalos E, Sguassero Y, Gyte GM. Paracetamol/acetaminophen (single administration) for perineal pain in the early postpartum period. Cochrane Database Syst Rev. 2021 Jan 8;1(1):CD008407.

  2. Scaglione F. Razionale farmacologico per l'uso clinico del paracetamolo. Clinical Practice n. 01 - 2022. https://clinicalpractice.it/storage/app/media/pdf/20220324_ClinicalPractice_articolo-paracetamolo-web.pdf

  3. Tachipirina. Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto.

  4. De Castro CT, et al. Association between paracetamol use during pregnancy and perinatal outcomes: Prospective NISAMI cohort. PLoS One-2022 Apr 18;17(4):e0267270.




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