Scegliersi la dieta non aiuta a perdere peso

31 agosto 2015
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Scegliersi la dieta non aiuta a perdere peso



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«Pensavamo che dare al paziente la possibilità di scegliere la dieta dimagrante da seguire per perdere peso potesse migliorare i risultati finali, ma i dati non hanno confermato questa nostra ipotesi». Sono queste le conclusioni di uno studio recentemente pubblicato sulla rivista Annals of internal medicine da un gruppo di ricercatori guidati da William Yancy Jr del Center for health service research in primary care alla Duke university di Durham, negli Stati Uniti.

Nello studio sono state coinvolte 207 persone obese (indice di massa corporea uguale o superiore a 30 kg/m2) suddivise dai ricercatori in due gruppi: un gruppo ha potuto scegliere tra due diete, una a basso contenuto di grassi e una a basso contenuto di carboidrati, mentre l'altro gruppo non ha potuto scegliere e ha dovuto seguire una delle due diete sulla base delle indicazioni degli autori. Inoltre chi sceglieva la propria dieta aveva anche la possibilità di cambiarla dopo 12 settimane, se non si sentiva soddisfatto della scelta iniziale. «Al termine delle 48 settimane dello studio, la perdita di peso è stata di 5,7 kg nel gruppo libero di scegliere e di 6,7 kg nell'altro gruppo» afferma Yancy Jr, che poi precisa: «le differenze non sono statisticamente significative, ma la tendenza è opposta a quella attesa inizialmente».

E alla base dei risultati ci possono essere diverse motivazioni. «Poter seguire una dieta basata sulle proprie preferenze può migliorare l'aderenza del paziente al regime alimentare e quindi la perdita di peso sul lungo periodo» aggiunge Christine Santori del Center for weight management al north shore-lij's syosset hospital di Syosset (Stati Uniti) aggiungendo però che i cibi preferiti potrebbero essere altamente calorici e potrebbe rivelarsi difficile convincere i pazienti a ridurre le porzioni. «La strategia migliore potrebbe essere la scelta degli alimenti sulla base del profilo metabolico, cercando di tener conto delle preferenze del paziente» conclude l'esperta.



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