Quanto pesa una sculacciata? Gli psicologi rispondono

11 maggio 2016
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Quanto pesa una sculacciata? Gli psicologi rispondono



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Una sculacciata ogni tanto non fa male e aiuta i bambini a rigare dritto. È un'opinione molto diffusa, tanto che nel mondo circa l'80 per cento dei genitori fa ricorso a questo tipo di "punizione" per i propri figli. Eppure, secondo quanto si legge dalle pagine della rivista Journal of Family Psychology, le sculacciate potrebbero dimostrarsi molto pericolose dal punto di vista psicologico e comportamentale per i bambini. «Ricorrere alle sculacciate non aiuta i genitori a raggiungere i propri obiettivi e aumenta il rischio che i bambini vadano incontro a problemi di apprendimento e di comportamento più in là negli anni» spiega Elizabeth Gershoff, psicologa dello sviluppo alla University of Texas di Austin (Usa), autrice della ricerca che ha coinvolto oltre 160mila bambini.

Il dibattito sull'utilizzo delle punizioni fisiche come le sculacciate è ancora molto acceso, sia tra gli esperti sia tra i genitori: c'è chi pensa che una sculacciata ogni tanto sia necessaria per educare i piccoli e chi invece ritiene questi metodi più pericolosi che utili. E per cercare di chiarire la controversia, i ricercatori statunitensi hanno analizzato tutti gli studi pubblicati sull'argomento tra il 1961 e il 2014, selezionandone 75 per l'analisi finale. «Dallo studio sono emerse associazioni significative tra le sculacciate in tenera età e alcuni effetti negativi sui bambini come per esempio elevati livelli di aggressività e ridotte capacità cognitive» spiega l'autrice sottolineando che comunque lo studio non dimostra un legame diretto causa-effetto, ma solo la presenza di un'associazione. Alla luce di questi risultati, gli autori puntano il dito contro l'uso di punizioni di tipo fisico di fronte ai capricci o ai comportamenti sbagliati dei bambini: «È meglio cercare un modo alternativo di comunicare ai piccoli che un determinato comportamento non va bene» spiega Gershoff, suggerendo di cercare metodi diversi per esprimere il proprio disappunto.

Per esempio se un bimbo non vuole condividere i suoi giochi con il fratellino e lo picchia, i genitori dovrebbero innanzitutto prestare attenzione al fratellino che ha subito il torto e poi rivolgersi all'altro, magari sequestrando il gioco per un periodo di tempo e spiegandogli che il suo comportamento non è corretto. «I genitori dovrebbero ripensare al ruolo delle sculacciate alla luce di questi dati che confermano come una punizione fisica di questo tipo non porti a buoni risultati» commenta Jefry Biehler del Nicklaus Children's Hospital di Miami.



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