Antibiotici solo quando servono

14 novembre 2008
Aggiornamenti e focus

Antibiotici solo quando servono



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L'introduzione degli antibiotici è stato un enorme passo avanti per la medicina moderna. Grazie a questi farmaci, che sconfiggono i batteri responsabili delle infezioni e impediscono la loro moltiplicazione, si sono potute sconfiggere alcune malattie prima di allora mortali come la meningite, la polmonite, la sifilide o la tubercolosi. Ma in particolare gli antibiotici si sono rivelati l'arma più efficace contro le malattie infettive. La loro efficacia però rischia di vanificarsi a causa della resistenza, ossia la capacità dei batteri di aggirare il farmaco, rendendolo inefficace. E il ruolo dei pazienti nel dilagare di questo fenomeno non è da sottovalutare. "La percezione che molti italiani hanno dell'antibiotico - ha commentato il presidente dell'Iss Enrico Garaci a Roma nel corso della presentazione di una campagna di comunicazione realizzata dall'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), insieme a Istituto Superiore di Sanità (ISS) e Ministero del Welfare - è simile a quella di un qualsiasi medicinale da banco, come fosse un'aspirina. L'errore più frequente è quello di pensare che curi tutte le infezioni e, anche a fronte di un'informazione corretta come quella del medico segue spesso un comportamento sbagliato: si tende all'autoprescrizione e si interrompe la cura appena ci si sente meglio o, al contrario, se non si vedono miglioramenti nelle condizioni di salute".

Troppi e male utilizzati


Gli italiani, infatti, usano questi farmaci troppo e male, un milione e mezzo di consumatori che portano l'Italia ai primi posti in Europa. E il trend è in aumento. Dal 2000 al 2007 i consumi sono cresciuti in media del 18%, per alcuni prodotti le prescrizioni sono aumentate del 400%. Il rischio, osservano gli esperti convenuti all'evento romano, è di far lievitare l'antibioticoresistenza. Un problema mondiale, peraltro. L'OMS ha già lanciato l'allarme e il Centro europeo per il controllo delle malattie ha invitato gli stati membri, in coincidenza con la Giornata europea per gli antibiotici, il 18 novembre, a realizzare iniziative di comunicazione. Un sondaggio commissionato dall'Istituto Superiore di Sanità e elaborato dal Dipartimento malattie infettive dell'ISS ha fotografato i comportamenti e il grado di consapevolezza che gli italiani hanno rispetto all'utilizzo dei farmaci antibiotici.

I risultati del sondaggio ISS


Alcuni numeri emersi dal sondaggio, condotto su 2200 cittadini, sono particolarmente sintomatici. Per cominciare in gran parte si tratta di farmaci ignorati, il 49% pensa che curino qualsiasi infezione, comprese influenza, tosse e raffreddore, o che le prevengano, mentre l'8% non sa assolutamente a che cosa servano. In più il 44% di chi ha assunto un antibiotico dichiara che non gli è stato prescritto dal medico, bensì lo ha acquistato autonomamente (20% dei casi), lo ha chiesto direttamente al farmacista (21%) o su consiglio di parenti e amici (2%). Uno studio pubblicato dal British Medical Journal, peraltro, evidenziava come i medici siano "costretti" dagli stessi pazienti a prescrivere gli antibiotici, pur non ritenendolo strettamente necessario. Questo per l'insistenza dei pazienti sicuri di aver bisogno dell'antibiotico per guarire. Pazienti autoprescrittori, perciò, un fenomeno confermato dal sondaggio visto che il 34% ritiene di poter tranquillamente fare a meno del medico e di poterli acquistare direttamente in farmacia. Ben il 44% di questi, però, li ha utilizzati in modo scorretto, il 29% per curare l'influenza e il 14% per guarire dai raffreddori. Infine dal sondaggio emerge un altro problema di rilievo, il 40% degli intervistati dichiara, infatti, di non aver terminato la terapia, in particolare tra quelli che si automedicano. Il 78% inoltre conserva le pillole rimaste dopo la cura per riutilizzarle successivamente. Bisogna invertire la tendenza, come da anni le Istituzioni sanitarie si affannano a ribadire, le ricadute sono individuali, sociali e anche economiche, visto che il consumo di antibiotici rappresenta uno spreco di denaro.

Marco Malagutti



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