Il caso melamina

09 gennaio 2009
Aggiornamenti e focus

Il caso melamina



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Poco tempo fa ha suscitato scalpore, e preoccupazione anche in altri paesi, la notizia dei bambini cinesi con danni renali causati da latte formula inquinato con melamina: oltre 294.000 risulterebbero alla fine quelli esposti, più di 50.000 i ricoverati e almeno 6 i morti. Una vicenda che si inserisce in quel filone delle contaminazioni alimentari che è sempre esistito ma che nell'era della globalizzazione relativa anche alla produzione e al consumo del cibo assume nuove dimensioni. Ultimo esempio recentissimo quello dei maiali irlandesi alla diossina, riedizione dei polli belgi di qualche anno fa. Ma la vicenda cinese è particolarmente sconcertante, indicativa di come vada tenuta alta la guardia, perché qui si è trattato di un'adulterazione attuata volontariamente e per di più perpetrata contro soggetti che dovrebbero essere tutelati al massimo quali appunto i neonati. E con l'aggravante che la sostanza aveva già mostrato tutta la sua pericolosità nell'analoga adulterazione cinese del cibo per cani e gatti che nel 2007 ha fatto registrare diversi decessi animali negli Stati Uniti. Come si è arrivati a tanto? Si riflette sul caso, e sulle implicazioni globali delle contaminazioni alimentari, sul New England Medical Journal.

Usata per falsare il contenuto proteico


Innanzitutto viene ricordato che la melamina è di vecchia data, essendo stata sviluppata nel 1834, che è prodotta ampiamente negli Stati Uniti e in Europa oltre che in Cina e con varie utilizzazioni quali per esempio materie plastiche, adesivi e colle, laminati e legno compensato, cementi, detergenti, vernici ignifughe; potendo essere aggiunta anche ai fertilizzanti può essere assorbita dal suolo e dalle stesse piante ma tenendo conto della diluizione. La sostanza può migrare da dove si trova, per esempio gli acidi possono dilavarla da rivestimenti di plastica ai cibi e questo uso è quindi oggi minore; resta il fatto che la sua presenza è stata accertata, a parte latte e derivati di provenienza cinese, in altri alimenti e in altri paesi. Il punto è che la melamina ha un alto contenuto di azoto, il 66%, che è stato a lungo usato come surrogato per stabilire il contenuto proteico di un alimento: c'è stato quindi chi ha pensato di addizionarlo intenzionalmente. Prima dell'episodio, latti formula troppo "poveri" avevano provocato in Cina casi di marasma infantile, gravi forme di decadimento generale, e le autorità avevano intimato di migliorare il contenuto proteico pena sanzioni severe. Questo può aver spinto all'adulterazione; i dirigenti di aziende coinvolte sono comunque sotto processo e alcuni rischiano la pena capitale. In ogni caso che la melamina e il suo metabolita acido cianidrico siano tossici per l'uomo e gli animali è noto da tempo, anche se tutto dipende dal grado di esposizione. La sostanza affine esametilmelamina era stata saggiata come possibile anticancro fino dagli anni Sessanta ma si è poi rinunciato per gli effetti collaterali.

Incertezze su soglie ed effetti a lungo termine


La melamina favorisce la formazione di calcoli, se l'ostruzione è marcata insorge insufficienza renale acuta. Secondo l'OMS i piccoli cinesi hanno assunto da 40 a 200 volte la dose giornaliera tollerabile (TDI), fissata da esperti riunitisi in occasione della crisi - ma nella scarsità dei dati per l'uomo - in 0,2 mg per kg di peso corporeo per la melamina e in 1,5 per il suo metabolita: soglie indicate per adulti e bambini. Restano comunque le incertezze sugli effetti e rischi sul lungo termine. La FDA aveva inizialmente vietato la sostanza nei latti formula, permettendone poi da novembre 1 parte per milione (negli altri alimenti il limite ammesso è 2,5 ppm). Non è chiaro peraltro quale sia la soglia di sicurezza per i bambini della melamina in altri cibi, anche perché potrebbero ingerire dosi tossiche maggiori in proporzione al peso corporeo. Inoltre segni e sintomi iniziali dell'intossicazione sono sfumati e i piccoli ovviamente non possono riferire disturbi. Sia i calcoli che l'insufficienza renale possono essere gestiti adeguatamente (nei bambini che sono morti l'insufficienza renale acuta è stata individuata troppo tardi); gli studi mostrano comunque che l'insufficienza renale nei bambini può avere conseguenze severe nel tempo, come ipertensione, albuminuria, nefropatia cronica. Infine, un'aggravante è che la contaminazione da melamina potrebbe essere maggiore di quanto si credesse, dato che analizzando cibi sospetti di provenienza cinese la FDA ha trovato melamina in latte, yogurt, uova, farine, creme, caramelle, dolciumi, e tracce della sostanza in latti formula venduti negli Stati Uniti. I nefrologi pediatrici americani raccomandano però vigilanza senza panico, suggerendo di far esaminare i bambini ad alto rischio che hanno bevuto latte dei marchi riconosciuti a elevato contenuto di melamina. Il positivo è che in Cina non ci sarebbero stati più morti da quando è aumentata l'attenzione sia governativa sia sanitaria internazionali, il negativo è l'incertezza sulle dimensioni del fenomeno e sulle possibili conseguenze sul lungo periodo.

Elettra Vecchia



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