Olio bruciagrassi?

09 giugno 2004
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Olio bruciagrassi?



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Una delle definizioni più affascinanti usate per lanciare gli integratori dietetici è "bruciagrassi". Però, per quanto largamente usata, la definizione non aveva finora nessuna fondatezza. Finora, perché, con qualche approssimazione, sembra effettivamente che un integratore bruciagrassi oggi esista: si tratta dell'acido linoleico. Ora, una particolare formulazione dell'acido linoleico ha dimostrato, in uno studio clinico controllato, di riuscire a ridurre la massa grassa e a promuovere un aumento della massa magra (principalmente quella muscolare) in un gruppo di persone sovrappeso o francamente obese.

Non proprio olio


L'integratore provato è denominato CLA, ed è una miscela di isoforme dell'acido linoleico (cioè molecole con gli stessi componenti ma disposti diversamente nello spazio) caratterizzate da doppi legami coniugati. Questa sostanza può essere preparata in due modi, entrambi destinati all'assunzione orale: come acidi grassi liberi (FFA) o con aggiunta di triaciglicerolo. Già testato nell'animale, l'integratore è stato impiegato da un gruppo di ricerca norvegese in un campione di 180 tra uomini e donne, di età variabile da 18 e 65 anni, con un indice di massa corporea tra 25 e 30 kg/mq. Il campione è stato suddiviso in tre gruppi: due che assumevano il CLA, nelle due forme disponibili, al dosaggio di 4,5 g al giorno e uno di controllo cui veniva somministrato olio di oliva, nella stessa quantità, sempre sotto forma di capsule. La "terapia" è durata un anno, periodo durante il quale le persone coinvolte non hanno seguito diete dimagranti né condotto programmi di attività fisica mirati al calo di peso. Al termine dello studio sono state valutate la massa grassa e quella magra con uno dei mezzi più accurati oggi disponibili: la DXA, lo stesso esame di assorbimetria a doppi raggio X usato anche per valutare la massa ossea.

Un calo significativo


Effettivamente, l'uso dell'integratore ha garantito una riduzione dei depositi di grasso pari all'8,7% con il CLA-FFA (equivalente a più di 2 kg di peso corporeo) e poco meno con l'altra forma (6,9% in meno) rispetto a quella rilevata nel gruppo di controllo che assumeva olio di oliva. La massa magra è invece aumentata, in media dell'1,8%.
L'effetto è stato in genere più forte nelle persone più grasse al momento dell'inclusione nello studio, senza distinzione in base al sesso. Mentre gli effetti indesiderati, più che altro di tipo gastrointestinale come nausea o diarrea, ha riguardato soltanto il 5,5% del campione, senza distinzione tra i gruppi. Questo è il primo studio che osserva l'effetto a lungo termine del CLA, quindi è forse ancora presto per dire se effettivamente si è di fronte al bruciagrassi tanto cercato. Resta poi da vedere se, aggiungendo una dieta ad hoc, non si possa ottenere anche di più.

Sveva Prati



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