Una HILT vi calmerà

18 maggio 2007
Aggiornamenti e focus

Una HILT vi calmerà



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Le affezioni dolorose di origine osteomuscolare sono sempre più diffuse in occidente. A confermarlo sono i numeri della più recente indagine demoscopica di Astra Ricerche, presentata a Milano da Enrico Finzi, che ha raccolto le testimonianze di 1000 italiani dai 18 ai 79 anni. Quando il dolore è grave e si protrae per giorni non sono molte le opzioni disponibili: a seconda dei casi si oscilla dall'impiego di FANS all'intervento chirurgico, efficaci ma non per tutti. Altrimenti si ricorre a fisioterapia, magnetoterapia, medicine alternative, TENS (terapia elettroanalgesica) con poca soddisfazione, specie nel lungo termine. Ora però una novità c'è e si chiama HILT.

Hilterapia cioè?


HILT è l'acronimo di High intensity laser therapy, la Hilterapia si pratica con uno strumento messo a punto dal professor Leonardo Masotti, ordinario di Elettronica all'Università di Firenze, capace di veicolare in profondità l'elevata energia della luce laser senza ledere la cute o i tessuti che attraversa. Le proprietà antalgiche del laser sono note da tempo, tuttavia erano sottoutilizzate per via del riscaldamento che l'applicazione comporta a carico dei tessuti, con il rischio di provocare bruciature. L'intuizione di Masotti è stata proprio quella di trovare il modo per aggirare i potenziali effetti avversi della radiazione infrarossa (emissione lunghezza d'onda 1064 nm) approfittando però dei benefici. In termini semplici, Masotti ha costruito un laser caratterizzato dall'emissione, a intervalli di tempo relativamente lunghi (frazioni di secondo), di impulsi di breve durata ed elevata intensità, che provocano un effetto termico trascurabile, mentre l'elevata intensità consente loro di penetrare più in profondità nei tessuti biologici. Tra l'altro, nell'intervallo tra i due impulsi i tessuti possono disperdere il calore accumulato tornando in condizioni di temperatura normale. Nell'immediato la luce laser funziona da anestetico: innalza la soglia di percezione del dolore agendo sulla sua conduzione lungo il tessuto nervoso. Con applicazioni successive si ottiene invece una biostimolazione dei tessuti: il processo infiammatorio viene ridotto e le cellule tendono a reagire attivando meccanismi di riparazione. L'apparecchiatura brevettata in Italia è stata autorizzata anche dalla statunitense FDA, ed è in attesa di registrazione in altri stati europei.

Funziona sui migliori


Nel campo della medicina dello sport, la Hilterapia trova indicazione in tutte le situazioni traumatiche: dai traumi acuti diretti o indiretti ai microtraumi ripetitivi, alle patologie da sovraccarico. Queste ultime comprendono tutte quelle patologie tendinee, muscolari o capsulari che si manifestano per un uso eccessivo di un apparato e che sono estremamente comuni sia negli atleti di alto livello giovani, sia, a maggior ragione, negli atleti di una certa età. Gianluca Melegati, responsabile del Centro di Riabilitazione Sportiva Istituto Galeazzi e del Settore Medico della Nazionale di Rugby, ha sperimentato con successo il laser ad alta intensità sui suoi atleti e ora vuole testarne i benefici nella popolazione generale. In particolare, Melegati e la sua equipe hanno in corso uno studio prospettico, randomizzato e controllato, su pazienti con periartrite scapolo-omerale, una patologia estremamente dolorosa e poco responsiva ai farmaci antinfiammatori. Il trial confronta 3 diversi trattamenti: l'applicazione di onde d'urto extracorporee (il gold standard ma non indolore), la fisiokinesiterapia e la Hilterapia. Dai primi risultati HILT e onde d'urto sembrano sovrapponibili in termini di efficacia sul dolore, mentre lo è meno la fisiokinesiterapia da sola. A parte piccoli studi, effettuati sempre in ambito sportivo, le potenzialità sulle più comuni affezioni osteoscheletriche sono ancora da verificare, soprattutto per quanto riguarda la possibilità di favorire il regresso dell'infiammazione e il recupero funzionale. Tuttavia, ha ribadito Enrico Occhipinti, direttore UO CEMOC, Fondazione Ospedale Maggiore Policlinico, Mangiagalli e Regina Elena di Milano, gli ultimi dati dell'Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute nei luoghi di lavoro (2000-2004) dimostrano come le affezioni dolorose di origine osteomuscolare siano sempre più diffuse in occidente.
Una domanda insoddisfatta di cure risolutive e sicure esiste, resta da vedere se il laser dei campioni sarà la risposta attesa. Per ora, vista l'indiscutibile efficacia antidolorifica, il trattamento è disponibile in molte cliniche private e in alcuni ospedali pubblici; ovviamente il ciclo di trattamenti deve essere prescritto da un medico ed eseguito da personale specializzato.

Elisabetta Lucchesini



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