Se il micronutriente non c'è

13 dicembre 2006
Aggiornamenti e focus

Se il micronutriente non c'è



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L'Organizzazione mondiale della sanità ha di recente fissato i nuovi standard internazionali sulla crescita dei bambini. E l'allattamento al seno nella graduatoria stabilita dall'organizzazione è al primo posto, visto che contiene i principi nutritivi ad hoc per garantire lo stesso stato di salute a tutti i bambini nel mondo. O almeno questa sarebbe la speranza. Ma quando ci sono specifiche carenze nutrizionali? Della questione si è occupato uno studio pubblicato sul British Medical Journal, che ha cercato di definire l'efficacia di un latte arricchito con specifici micronutrienti sulla morbidità infantile. Con risultati incoraggianti.

Arricchito funziona


La diffusa prevalenza di carenze micronutrizionali nei bambini in età prescolare, premettono i ricercatori, è un importante determinante della salute infantile. I micronutrienti, infatti, hanno spesso un'azione sul sistema immunitario e proprietà antiossidanti. Spesso poi, come spiegano gli autori, sono le malattie infettive a determinare la carenza di micronutrienti, creando in questo modo un circolo vizioso. Come uscirne? L'idea dei ricercatori è quella di alleviare le carenze nutrizionali e ridurre così i rischi associati di malattie infettive. Ferro e zinco sono da questo punto di vista i nutrienti più evocati. In questo senso l'idea di addizionare questi principi nutritivi a cibi comunemente consumati sembra l'opzione più praticabile ed economica. E che cosa c'è di più comune del latte? Facilmente disponibile, diffusamente accettato e alimento base per i bambini. I ricercatori hanno, così, effettuato la loro indagine in un'area periferica del nord dell'India. I 633 bambini testati avevano tra uno e tre anni e hanno ricevuto latte arricchito o latte controllo. Dopo un anno dall'assunzione di latte arricchito i piccoli hanno acquisito ogni giorno un supplemento di 7,8 mg di zinco, 9,6 mg di ferro, 4,2 microgrammi di selenio, 0,27 mg di rame, 156 microgrammi di vitamina A, 40,2 mg di vitamina C e 7,5 mg di vitamina E. Il tutto con tre porzioni giornaliere di latte. Con quali risultati? Il latte arricchito riduce la percentuale di malattia grave del 15%, l'incidenza di diarrea del 18% e di malattie respiratorie acute del tratto inferiore del 26%. Con il massimo beneficio per i piccoli sotto i 24 mesi. La significativa ridotta incidenza di malattie come il morbillo, unita al ridotto ricorso agli antibiotici sono un chiaro segnale di quanto l'arricchimento determini una minore morbidità. E anche una maggiore immunità alle infezioni. In perfetta linea, sottolineano gli autori dello studio, con le indicazioni dell'Oms sull'alimentazione infantile. Una buona soluzione, perciò, anche se come sottolinea un commento in risposta allo studio, l'aspetto dei costi di queste supplementazioni va tenuto in seria considerazione, visto che si sta parlando di contesti sottosviluppati e quindi poveri per definizione.

Marco Malagutti



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