Servono controlli

26 gennaio 2007
Aggiornamenti e focus

Servono controlli



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Tutto il mondo è paese. Già perché anche la Gran Bretagna si dibatte, secondo le cronache più recenti, con un sistema sanitario in crisi e con una riforma del sistema più che mai necessaria. Lo ha detto Tony Blair in persona, sostenendo che la riforma del sistema sanitario nazionale (Nhs) è più che mai “necessaria per far sì che il Nhs sopravviva anche nel 21esimo secolo”. Il deficit ammontava nel giugno scorso a circa 512 milioni di sterline e per questo sono a rischio ben 24mila posti di lavoro negli ospedali pubblici, Una situazione che rischia di ripercuotersi sugli stessi pazienti. Le cause di questa crisi? Le ha analizzate in un recente articolo sul British Medical Journal, Alan Maynard dell’università di York, secondo il quale si viene da sette anni di gestione troppo “allegra” delle finanze. Piuttosto che una nuova riorganizzazione globale però, secondo l’economista, sarebbe meglio per il momento intervenire su alcuni sprechi gestionali, come il sistema di incentivi per i medici, introdotto con il nuovo contratto. E conferendo al Nice (National Institute for Clinical Excellence) un nuovo ruolo.


Che cosa non è andato

Il problema fondamentale, spiega l’economista britannico nel suo articolo, è che con l’aumentare della disponibilità economica per il sistema sanitario, sono venuti meno controlli basilari, e politici e manager si sono concentrati su target relativi ad attività e servizi. Una lacuna che risulta più che mai evidente in relazione al ruolo svolto dal NICE. Ma che cos’è? Si tratta dell’istituto che fornisce sia al NHS sia ai pazienti, guide sull’uso dei farmaci, sulle attrezzature mediche, sui test diagnostici nonché sulle procedure cliniche e chirurgiche. Il NICE, in pratica, emana una valutazione su ogni prodotto o tecnologia, prendendo in considerazione l’efficacia clinica nella pratica quotidiana (costo/efficacia) e l’impatto atteso sul servizio sanitario pubblico. Ma le cose non vanno nel migliore dei modi. Intanto vengono approvate tecnologie con una costo-efficacia marginale, ossia poco guadagno per la popolazione. In più non sono state valutate opportunamente una serie di tecnologie di recente approvazione e piuttosto ridondanti. Infine il NICE non ha l’influenza necessaria sui prezzi dei farmaci e non svolge la necessaria razionalizzazione. Ma ce n’è e in abbondanza anche per l’NHS, che ha sprecato l’aumentata disponibilità economica in premi per il personale sanitario. Innanzitutto con una serie di incentivi alle assunzioni e con un aumento del costo del lavoro considerevole. E poi con il nuovo sistema di incentivi monetari veri e propri ai medici, in virtù dei quali l’assistenza viene premiata con riconoscimenti economici. I criteri utilizzati vanno dall’accessibilità all’ambulatorio all’esperienza medica e dal rispetto degli orari di appuntamento all’approccio terapeutico. Ma i costi per lo stato non sono da sottovalutare, con oltre 200 milioni di sterline in più versati per adeguare gli stipendi.


Possibili soluzioni

Le soluzioni? Finita la festa, dice Maynard, inizia la carestia. Se dal 2000 l’Nhs ha potuto contare su un aumento di fondi pari al 7% l’anno, nel 2008 questo incremento annuale finirà. Il collasso è imminente. Prima di una generale riorganizzazione l’economista suggerisce una revisione del ruolo del NICE, che dovrebbe poter razionare i servizi, negoziare i prezzi dei farmaci e impedire l’approvazione di quelle nuove tecnologie che possono vantare benefici soltanto marginali rispetto ai costi elevati. E per far questo deve tornare a essere un organismo realmente indipendente. In più escludendo una rapida revisione del contratto dei medici, devono entrare in gioco nuovi sistemi di revisione delle performance cliniche. Infine la circolazione dei numeri e delle statistiche deve essere più trasparente e accessibile. La festa è finita, ribadisce Maynard, e la carestia riguarderà tutti pazienti, medici e politici.

Marco Malagutti


Fonte

  • Maynard A. Seven years of feast, seven years of famine: boom to bust in the NHS? BMJ 2006;332:906-908



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