A scuola di salute

13 ottobre 2006
Aggiornamenti e focus

A scuola di salute



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C'è una fascia d'età che, forse per la sua caratteristica di transizione tra la pediatria e le fasi di vita successive sembra essere presa in considerazione meno di frequente quando si parla di prevenzione e salute: l'adolescenza. Una tappa evolutiva di veloce trasformazione fisica e psicologica, in passato definita un po' esageratamente età ingrata, nella quale si va alla scoperta delle abitudini degli adulti con un senso di trasgressione e con l'impeto di chi si sente invulnerabile e al riparo da qualunque rischio, mentre così non è, tanto più oggi come confermano l'attualità e le ricerche che riportano dati spesso preoccupanti, con un crescendo che accomuna i paesi con stile di vita occidentale. Un esempio estremo ma indicativo è quello dell'apertura in Olanda di una clinica per adolescenti con problemi di alcol, ragazzini dai 12-13 anni ai 16 che bevono soprattutto a casa e hanno livelli medi di etanolo nel sangue di 1,7 grammi/litro (il limite per la guida da noi è 0,5): ogni anno negli ospedali olandesi vengono ricoverati per questa causa da 500 a 1.000 adolescenti.

Alcol, droghe, sigarette e sedentarietà


Una sollecitazione a intervenire di più e meglio anche con uno specifico counseling per gli adolescenti viene da medici statunitensi, forniti nelle visite di routine almeno annuali eventualmente per scritto. Questo a fronte di una situazione nazionale che vede in questa fascia d'età incidenti, suicidi (e omicidi) tra le cause crescenti di morte, un incremento di morbilità per alcol con il 75% che ne fa uso, per droghe (marijuana, ecstasy, metamfetamine, cocaina) e fumo di sigaretta, il diffondersi di comportamenti sessuali a rischio con più di tre milioni di casi di malattie sessualmente trasmesse (STD) all'anno e quasi 900 mila minorenni che restano incinte, l'aumento di quattro volte in dieci anni del sovrappeso con l'80% degli adolescenti che non seguono le indicazioni nutrizionali, l'incremento di diabete di tipo 2, ipertensione e iperlipidemia, la riduzione al 40% di chi svolge sufficiente attività fisica. Un quadro peggiore di altri paesi ma che deve far riflettere perché potrebbe indicare una tendenza: anche da noi, del resto, una ricerca recente ha mostrato per esempio che il 37% dei quindicenni beve alcolici almeno una volta alla settimana, il 16% fuma regolarmente e il 20% ha rapporti sessuali completi; che il 25% dei maschi e il 13% delle femmine di 11 anni è soprappeso; che gli adolescenti italiani sono in Europa tra quelli che fanno meno attività fisica.

Pericolo incidenti, infezioni sessuali, sovrappeso


Per essere efficaci nel relazionarsi (non vale solo per il medico) si dovrebbe tener conto delle specificità psicologiche dell'adolescenza e delle sue fasi, dalla prima fino a 13 anni circa in cui bisogna essere chiari e diretti poiché a tale età non si è in grado d'immaginare legami tra comportamenti e salute, a quella intermedia fino ai 17 in cui si può puntare di più sulla logica e sulla volontà del soggetto di decidere per la propria salute, all'ultima in cui la consapevolezza è maggiore e ci si deve focalizzare di più sui comportamenti a rischio rispetto a sesso, abuso di sostanze, atteggiamenti violenti. Il tutto con precise domande e risposte, ascoltando con interesse il giovane interlocutore e senza dare l'impressione di giudicarlo. Le raccomandazioni essenziali dovrebbero vertere sugli aspetti seguenti, che riprendono gli obiettivi del progetto d'incremento della salute della popolazione Healthy People 2010 Initiative, mirati per gli adolescenti a ridurre incidenti d'auto, violenze, suicidi, sedentarietà, sovrappeso, abuso di sostanze, fumo, alcolici, infezioni sessuali, gravidanze, sesso precoce. Bisogna puntare sull'utilità delle cinture di sicurezza e dei caschi, spiegando anche i rischi per la guida di alcol e droghe (negli Usa causa di quattro morti su dieci per incidente tra gli adolescenti). Per queste sostanze si devono sottolineare gli effetti in termini di morbilità, per esempio sono spesso associati a tentativi di suicidio, che a loro volta sono in aumento tra i teenager; una causa frequente di ciò è anche la depressione (ne presenterebbe i sintomi un ragazzo americano su venti), sulla quale bisognerebbe indagare quando il soggetto va male a scuola o fa molte assenze, è irritabile, si colpevolizza spesso. Alcol e droghe si associano anche a disinibizione, fino a comportamenti violenti, bullismo, molestie sessuali (lamentate addirittura dal 10% degli studenti Usa), sesso a rischio. Ai teenager va parlato di comportamenti sessuali, insistendo sull'uso del preservativo che oltreoceano utilizzano, solo due su tre, a fronte di numerose gravidanze e di un quarto delle STD totali che colpiscono in questa fascia d'età (la più alta incidenza di gonorrea e infezioni da Chlamydia si rileva dai 15 ai 19 anni, tanto da suggerire per la seconda lo screening in tutte le giovani under 25 sessualmente attive); è consigliabile anche il counseling rispetto al rischio di contrarre HIV, HPV, sifilide. Una raccomandazione che non può mancare è di fare sport o attività fisica vigorosa per almeno mezz'ora per più giorni alla settimana, meglio se tutti, inoltre di mangiare tutti i giorni verdura o frutta, ridurre le calorie totali e i dolci. Certo essere convincenti può sembrare difficile, dati gli esempi che vengono dal mondo degli adulti.

Elettra Vecchia



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