Paese che vai dipendenze che trovi

09 luglio 2008
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Paese che vai dipendenze che trovi



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Che le dipendenze da alcol, da tabacco o da droghe illegali facciano male è un fatto assodato. Rappresentano, infatti, una delle principali cause di morbidità e mortalità, ma i dati epidemiologici in materia sono piuttosto limitati. In particolare per quel che riguarda i confronti tra i diversi paesi. Uno studio dell'Organizzazione Mondiale della Sanità ha cercato di ovviare a questo limite presentando i dati epidemiologici sui consumi di alcol, tabacco, cannabis e cocaina in 17 paesi che hanno preso parte alla World Mental Health Survey Initiative. L'indagine ha preso in esame anche paesi, come gli Stati Uniti, dove il consumo di cannabis è proibito così come paesi dove, all'opposto, è in atto una politica di riduzione del danno, come l'Olanda. Ma l'indagine esamina anche paesi produttori di cocaina come la Colombia e paesi che la consumano, dall'Europa in genere agli Stati Uniti. L'obiettivo dell'indagine è triplice: da una parte documentare l'uso cumulativo delle diverse droghe, in particolare nei giovani adulti, quindi considerare gli aspetti socio demografici del loro consumo e infine definire l'età a cui iniziano le dipendenze.

Più si proibisce più si consuma


Le caratteristiche dell'indagine per cominciare. I ricercatori hanno preso in considerazione 54000 soggetti adulti provenienti dai cinque continenti e tra questi anche l'Italia. L'indagine contemplava domande riguardanti il consumo di droghe legalizzate, come alcol e tabacco, ma anche illegali come cocaina e marijuana. I risultati si sono rivelati particolarmente interessanti, visto che paesi in teoria più proibizionisti, come gli Stati Uniti hanno riportato un consumo quattro volte superiore di droghe come la cocaina, rispetto per esempio alla Nuova Zelanda e lo stesso dicasi per il consumo di marijuana. Paesi come l'Olanda, invece, dai quali ci si aspetterebbe un consumo alto, in virtù delle politiche più liberali, le percentuali di consumo di cocaina e marijuana sono scese drasticamente. Se, per esempio, negli Stati Uniti il consumo è del 16%, in Olanda è dell'1,9% della popolazione. Il consumo di droga si rivela così distribuito in modo poco uniforme e non direttamente legato alle politiche adottate. Politiche più stringenti, perciò, sembrerebbe concludere l'indagine, pubblicata su Plos Medicine non riducono i consumi.

Single, maschio e benestante


Ma osservazioni interessanti arrivano anche dal consumo di droghe legalizzate. L'alcol, per esempio, è largamente utilizzato nel continente americano e in Europa, meno nel Medio Oriente, in Africa e in Cina. Il fumo, invece, è particolarmente diffuso negli Stati Uniti. Risultano evidenti, osservano i ricercatori, differenze socioeconomiche e di genere nel consumo di sostanze, legali e non. Per esempio il consumo è più maschile che femminile e più dei giovani che non degli adulti. E ancora gli adulti single hanno un consumo superiore rispetto a quelli sposati di fumo, marijuana e cocaina ma non di alcol, mentre una maggiore ricchezza aumenta il consumo di qualsiasi tipo di droga. Il consumo di droghe sembrerebbe così una caratteristica dei paesi più benestanti. Succede così che paesi come gli Stati Uniti, dove si fa più ricerca e dove c'è una legislazione più ferrea in materia siano quelli con i più alti consumi di sostanze.

Marco Malagutti



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