Capsion

16 aprile 2024

Capsion


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Nota: Per informazioni su farmaci e confezioni ritirate dal commercio accedi al portale AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).


Cos'è Capsion (sodio ioduro (131I))


Capsion è un farmaco a base di sodio ioduro (131I), appartenente al gruppo terapeutico Radiofarmaceutici terapeutici.

A cosa serve Capsion e perchè si usa


La terapia della tiroide con radioiodio è indicata per:
  • il trattamento della malattia di Graves, del gozzo multinodulare tossico o dei noduli tiroidei funzionalmente autonomi.
  • il trattamento del carcinoma tiroideo papillare e follicolare compresa la forma metastatica.
La terapia con sodio ioduro (131I) è spesso associata ad interventi chirurgici e farmaci antitiroidei.

Controindicazioni: quando non dev'essere usato Capsion


  • Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
  • Gravidanza (vedere paragrafo 4.6).
  • Allattamento (vedere paragrafo 4.6).
  • Pazienti con disfagia, restringimento esofageo, stenosi esofagea, diverticolo esofageo, gastrite attiva, erosione gastrica e ulcera peptica.
  • Pazienti con sospetta riduzione della motilità gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4).

Capsion può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?


Donne potenzialmente fertili

Quando è necessario somministrare medicinali radioattivi a donne potenzialmente fertili, è importante determinarne lo stato di gravidanza. Ove non sia provato il contrario, qualsiasi donna che abbia saltato un ciclo mestruale deve essere considerata in stato di gravidanza. In caso di dubbio riguardo ad una possibile gravidanza (se la donna ha saltato un ciclo mestruale, se il ciclo mestruale è molto irregolare, ecc.), devono essere proposte alla paziente tecniche alternative che non utilizzino radiazioni ionizzanti. Alle donne che ricevono sodio ioduro (131I) deve essere consigliato di non intraprendere una gravidanza per 6-12 mesi dopo la somministrazione.

Contraccezione negli uomini e nelle donne

Si raccomanda alle donne di usare un metodo contraccettivo per un periodo da 6 a 12 mesi dalla fine della somministrazione. Come precauzione gli uomini non devono procreare per un periodo di tempo pari a 6 mesi dopo il trattamento con radioiodio per consentire la sostituzione degli spermatozoi irradiati con quelli non irradiati.

Gravidanza

La terapia con radioiodio durante la gravidanza accertata o sospetta, o quando la gravidanza non può essere esclusa, è controindicata (a causa del fatto che la dose di questo agente assorbita dall'utero potrebbe variare dagli 11 ai 511 mGy e la tiroide fetale concentra avidamente lo iodio nel corso del secondo e terzo trimestre) (vedere paragrafo 4.3).

In caso di carcinoma differenziato della tiroide, diagnosticato durante la gravidanza, la terapia con radioiodio deve essere sospesa fino al termine della gravidanza.

Allattamento

Prima di somministrare un radiofarmaco a una madre che allatta con latte materno, è necessario prendere in considerazione la possibilità di posticipare la somministrazione del radionuclide fino all'interruzione dell'allattamento e stabilire se è stato scelto il radiofarmaco più appropriato, tenendo conto della secrezione di attività nel latte materno.

Se la somministrazione è considerata necessaria, l'allattamento con latte materno deve essere interrotto per 6-8 settimane prima della somministrazione di radioiodio per assicurare che l'aumento dell'attività della NIS mammaria associata all'allattamento torni ai livelli normali. L'allattamento con latte materno non deve essere ripreso dopo la terapia con sodio ioduro (131I). L'allattamento può essere intrapreso in sicurezza dopo una successiva gravidanza.

La vicinanza stretta con bambini piccoli deve essere evitata; il periodo di restrizione deve essere modificato in base all'attività somministrata e alla patologia.

Fertilità

Negli uomini e nelle donne può essere osservata una possibile compromissione della funzione delle gonadi in seguito a dose terapeutica di radioiodio (vedere paragrafo 4.4).


Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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