Carbamazepina Teva

19 aprile 2024

Carbamazepina Teva


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Cos'è Carbamazepina Teva (carbamazepina)


Carbamazepina Teva è un farmaco a base di carbamazepina, appartenente al gruppo terapeutico Antiepilettici.

A cosa serve Carbamazepina Teva e perchè si usa


Epilessia.

Adulti
  • ­sia come monoterapia che in associazione con altro trattamento antiepilettico;
  • ­trattamento dell'epilessia parziale: con o senza generalizzazione secondaria;
  • ­trattamento dell'epilessia generalizzata: convulsioni tonico-cloniche.
Bambini
  • ­sia come monoterapia che in associazione con altro trattamento antiepilettico;
  • trattamento dell'epilessia parziale: con o senza generalizzazione secondaria;
  • ­trattamento dell'epilessia generalizzata: convulsioni tonico-cloniche.

La carbamazepina non è efficace in caso di assenza e di convulsioni miocloniche.

Trattamento delle nevralgie del trigemino e del glossofaringeo.

Prevenzione delle recidive in caso di psicosi maniaco-depressiva (specialmente in pazienti che presentino una resistenza relativa al litio, quando il litio è controindicato o in caso di intolleranza al litio).

Controindicazioni: quando non dev'essere usato Carbamazepina Teva


Ipersensibilità alla carbamazepina o a farmaci strutturalmente correlati (ad esempio antidepressivi triciclici) o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Precedenti di ipoplasia midollare.

Anomalie nella conduzione atrioventricolare.

Porfiria intermittente acuta.

Carbamazepina Teva può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?


Gravidanza

Rischio correlato all'epilessia e ai farmaci antiepilettici in generale

È stato dimostrato che nei figli di donne epilettiche la prevalenza di malformazioni è da 2 a 3 volte superiore alla percentuale di circa il 3% riscontrata nella popolazione generale. Nelle pazienti sottoposte a trattamento è stato osservato un aumento di bambini malformati in seguito a politerapia, ma non è stata ancora chiarita la misura in cui il trattamento e/o la malattia siano rispettivamente responsabili di queste manifestazioni.

Le malformazioni più frequentemente riscontrate sono palatoschisi e malformazioni cardiovascolari.

Rischio legato a carbamazepina

Esperimenti condotti su animali hanno dimostrato che il farmaco possiede un effetto teratogeno.

Negli esseri umani, il numero di donne sottoposte a trattamento con carbamazepina nel primo trimestre di gravidanza, nei diversi studi prospettici, è ancora troppo limitato per stabilire se questo rischio di malformazione sia reale.

Tuttavia alcuni studi suggeriscono che la carbamazepina può causare un aumento delle anomalie della chiusura del tubo neurale per es. spina bifida e mielomeningocele (il rischio raggiunge l'1%, che è 10 volte maggiore del numero normale), malformazioni per le quali è possibile una diagnosi prenatale.

Prendere in considerazione questi dati

La carbamazepina può essere utilizzata durante la gravidanza solo dopo attenta valutazione rischio/beneficio. Le donne in età fertile devono essere avvertite della necessità di pianificare e monitorare la gravidanza.

Se una donna è gravida o programma di restare incinta la necessità del trattamento deve essere riconsiderata. In caso di epilessia, se possibile, si deve prescrivere carbamazepina in monoterapia ed utilizzare le minime dosi efficaci, basate solo sulla risposta clinica.

Può essere utile il monitoraggio delle concentrazioni plasmatiche di carbamazepina libera (vedere anche paragrafo 4.2 “Posologia e modo di somministrazione“).

Durante la gravidanza un trattamento antiepilettico efficace con carbamazepina non deve essere interrotto poichè il peggioramento della malattia è dannoso sia per la madre che per il feto.

Controllo e prevenzione: la prevenzione di anomalie del tubo neurale con acido folico in donne gravide trattate con carbamazepina non è pienamente dimostrata al momento attuale. Tuttavia, tenendo conto del fatto che una carenza di acido folico, dovuta all'induzione enzimatica provocata dalla carbamazepina può essere un fattore che può contribuire alle malformazioni fetali, può dunque essere utile assumere l'acido folico prima (2 mesi) e durante la gravidanza.

Le pazienti devono essere informate dell'aumentato rischio di malformazioni. Una diagnosi prenatale specifica può essere consigliata anche a donne con un trattamento supplementare di acido folico.

Nel neonato

Gli induttori enzimatici hanno provocato:

Non comunemente: disturbi emorragici che si sono verificati nelle prime 24 ore di vita di un bambino la cui madre è stata sottoposta a trattamento. La prevenzione mediante vitamina K1 orale somministrata alla madre un mese prima del parto e una dose adattata e somministrata al neonato al momento della nascita sembrano efficaci.

Raramente: problemi con il metabolismo fosfocalcico e la mineralizzazione ossea.

Allattamento

Carbamazepina e il suo metabolita principale, carbamazepina-epossido, sono entrambi presenti nel latte materno in concentrazioni di circa il 25-60% della concentrazione plasmatica totale. A causa della possibile insorgenza di reazioni avverse non dose-dipendenti nel neonato, per ragioni di sicurezza, l'allattamento al seno non è raccomandato durante il trattamento.

L'allattamento deve essere sospeso se appaiono segni di sedazione.

Patologie correlate:


Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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