Carboplyina

29 marzo 2024

Carboplyina


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Cos'è Carboplyina (mepivacaina cloridrato)


Carboplyina è un farmaco a base di mepivacaina cloridrato, appartenente al gruppo terapeutico Anestetici locali.

A cosa serve Carboplyina e perchè si usa


Tutti gli interventi che riguardano odontoiatria e stomatologia (estrazioni dentali, chirurgia dentale e paradentale, terapia conservativa e protesica).


Indicazioni: come usare Carboplyina, posologia, dosi e modo d'uso


1-2 ml o più in relazione alle esigenze dell'intervento, per infiltrazione o blocco nervoso periferico. La soluzione anestetica deve essere iniettata in piccole dosi, con una velocità di somministrazione di circa 1 ml/minuto previa un'appropriata aspirazione.

Nell'adulto sano, non pretrattato con sedativi, la dose massima in singola somministrazione o in p

somministrazioni ripetute in un tempo inferiore a 90 minuti è di 7 mg/Kg di mepivacaina cloridrato senza superare mai i 550 mg.

La dose totale nelle 24 ore non deve superare i 1000 mg.

Nei bambini le dosi vanno ridotte proporzionalmente al peso ed all'età senza superare i 5 – 6 mg/Kg.


Controindicazioni: quando non dev'essere usato Carboplyina


Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Da non usare in gravidanza accertata o presunta.


Carboplyina può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?


da non usare in gravidanza accertata o presunta.


Quali sono gli effetti indesiderati di Carboplyina


Gli effetti indesiderati che possono insorgere con la somministrazione di mepivacaina sono analoghi a quelli osservabili con altri anestetici locali di tipo amidico.

Si tratta di effetti dose-dipendenti che possono derivare da alti livelli plasmatici conseguenti ad eccesso di dosaggio, al rapido assorbimento, ad accidentale iniezione intravasale oppure possono essere determinati da ipersensibilità, idiosincrasia, diminuita tolleranza da parte del paziente.

Tra gli effetti tossici da sovradosaggio sono stati riferiti fenomeni di stimolazione nervosa centrale con eccitazione, tremori, disorientamento, vertigini, midriasi, aumento del metabolismo e della temperatura corporea e, per dosi molto elevate, trisma e convulsioni; se è interessato il midollo allungato si ha la compartecipazione dei centri cardiovascolare, respiratorio ed emetico con sudorazione, aritmie, ipertensione, tachipnea, broncodilatazione, nausea e vomito.


Effetti di tipo periferico possono interessare l'apparato cardiovascolare con bradicardia e vasodilatazione.

Le reazioni allergiche si possono verificare soprattutto nei soggetti ipersensibili, ma sono stati riferiti molti casi con assenza di ipersensibilità individuale nell'anamnesi. Le manifestazioni a carattere locale comprendono eruzioni cutanee di vario tipo, orticaria; prurito; quelle a carattere generale broncospasmo, edema laringeo fino al collasso cardiorespiratorio da shock anafilattico.



Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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