Cardiostenol
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Cos'è Cardiostenol (morfina cloridrato + atropina solfato)
Cardiostenol è un farmaco a base di morfina cloridrato + atropina solfato, appartenente al gruppo terapeutico Analgesici oppioidi.
A cosa serve Cardiostenol e perchè si usa
Trattamento sintomatico dei dolori intensi di natura diversa compreso il dolore da infarto del miocardio.
Coadiuvante nell'anestesia.
Indicazioni: come usare Cardiostenol, posologia, dosi e modo d'uso
Cardiostenol è controindicato in età pediatrica.
La posologia deve essere stabilita dal medico e può variare da 1 a 3 fiale al giorno, secondo necessità.
Il prodotto può essere usato anche per clisma, diluendo il contenuto di 1 o 2 fiale in circa 250 ml di acqua tiepida.
Controindicazioni: quando non dev'essere usato Cardiostenol
- Cardiostenol non deve mai essere somministrato in caso di:
- Ipersensibilità al principio attivo o ad altre sostanze strettamente correlate da un punto di vista chimico e/o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
- Insufficienza respiratoria
- Depressione respiratoria
- Asma bronchiale
- Glaucoma
- Epatopatie acute
- Ipertrofia prostatica
- Stati di depressione del SNC
- Alcoolismo acuto e delirium tremens
- Traumatismi cranici, ipertensione endocranica e cerebrospinale
- Stati convulsivi
- Sospetto addome chirurgico
- Contemporanea assunzione di farmaci IMAO, o entro 2 settimane dalla loro sospensione (vedere paragrafo “Interazioni“)
- Contemporanea assunzione di Naltrexone
- Età pediatrica
- Prima di interventi chirurgici
- Nell'analgesia ostetrica, in gravidanza e durante l'allattamento (vedere paragrafo “Gravidanza e allattamento“).
Cardiostenol può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?
È controindicato l'uso del prodotto in gravidanza, nell'analgesia ostetrica e nell'allattamento.
Quali sono gli effetti indesiderati di Cardiostenol
La presenza della morfina può indurre i seguenti effetti collaterali:
A carico del sistema nervoso centrale: anche a dosi terapeutiche, il prodotto determina depressione respiratoria ed, in minor misura, depressione circolatoria. La depressione respiratoria è, in genere, di grado lieve o moderato e senza conseguenze di rilievo nei soggetti con integrità della funzione respiratoria; essa tuttavia può indurre gravi conseguenze nei pazienti con affezioni bronco-polmonari come la formazione di aree di atelectasia. Comunque, a seguito di somministrazione orale o parenterale di analgesici narcotici, è stata segnalata la comparsa di grave depressione respiratoria e circolatoria fino al collasso e all'arresto respiratorio.
Altri effetti neurologici segnalati sono: miosi, turbe della visione, cefalea, vertigini, aumento della pressione endocranica.
Sono inoltre possibili modificazioni psicologiche come eccitazione, insonnia, irritabilità, agitazione, euforia e disforia, oppure sedazione ed astenia, depressione del tono dell'umore, ottundimento mentale e stati di indifferenza.
A carico dell'apparato cardiovascolare: bradicardia da stimolazione del vago, ipotensione, lipotimie e sincope. Gli effetti ipotensivi sono più marcati nei soggetti con ridotto volume plasmatico.
A carico dell'apparato gastro-intestinale: frequenti sono nausea, vomito, stipsi e spasmi della muscolatura liscia delle vie biliari con transitori aumenti delle concentrazioni delle amilasi e delle lipasi plasmatiche.
A carico dell'apparato endocrino: aumento della increzione della vasopressina e riduzione di quella dell'ormone adrenocorticotropo, dell'ormone tireotropo e dei 17-idrossi- e 17-cheto-corticosteroidi.
A carico dell'apparato uro-genitale: oliguria e ritenzione di urina, che può essere aggravata da una concomitante patologia stenosante uretro-prostatica.
A carico della cute: arrossamento del volto, del collo e delle regioni superiori del torace, sudorazione, prurito, orticaria e altre eruzioni cutanee. Dolore nel punto di iniezione.
La presenza dell' atropina può indurre i seguenti effetti collaterali: secchezza delle fauci, riduzione della sudorazione, midriasi, turbe dell'accomodazione, aumento del tono oculare, tachicardia, stipsi, difficoltà alla minzione e ritenzione urinaria.
Dosi elevate di atropina possono determinare agitazione, tremori, aritmie cardiache.
Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.
Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico