Carvedilolo Aristo

25 aprile 2024

Carvedilolo Aristo


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Cos'è Carvedilolo Aristo (carvedilolo)


Carvedilolo Aristo è un farmaco a base di carvedilolo, appartenente al gruppo terapeutico Betabloccanti.

A cosa serve Carvedilolo Aristo e perchè si usa


Ipertensione, angina pectoris, scompenso cardiaco.

Indicazioni: come usare Carvedilolo Aristo, posologia, dosi e modo d'uso


Carvedilolo Aristo è disponibile in 5 dosaggi: 3,125 mg, 6,25 mg, 12,5 mg, 25 mg e 50 mg.

Ipertensione

Si consiglia l'assunzione di una singola dose giornaliera. Per il trattamento dell'ipertensione, il carvedilolo può essere usato da solo o in associazione con altri antiipertensivi, specialmente con i diuretici tiazidici.

Adulti: il dosaggio consigliato per l'inizio della terapia è di 12,5 mg una volta al giorno per i primi due giorni. Successivamente, il dosaggio raccomandato è di 25 mg una volta al giorno. Se necessario, il dosaggio può essere gradualmente aumentato ad intervalli non inferiori alle due settimane. La dose massima consigliata è di 50 mg al giorno, da assumersi in un'unica somministrazione o suddivisa in due dosi da 25 mg ciascuna.

Anziani: la dose raccomandata per l'inizio della terapia è di 12,5 mg una volta al giorno; tale dosaggio può, anche, essere sufficiente per il proseguo del trattamento. Tuttavia, se la risposta dovesse essere inadeguata, il dosaggio potrà essere aumentato ad intervalli non inferiori alle due settimane. La dose massima consigliata è di 50 mg al giorno, da assumersi in un'unica somministrazione o suddivisa in due dosi da 25 mg ciascuna.

Angina pectoris

Il carvedilolo è indicato per il trattamento dell'angina stabile cronica, dell'ischemia miocardica silente, dell'angina instabile e della disfunzione ventricolare sinistra associata a cardiopatia ischemica.

Adulti: il dosaggio raccomandato per l'inizio della terapia è di 12,5 mg due volte al giorno per i primi due giorni. Successivamente, il dosaggio consigliato è di 25 mg due volte al giorno. Se necessario, la dose può essere aumentata gradualmente ad intervalli non inferiori alle due settimane. La dose massima giornaliera consigliata è di 100 mg da assumersi in due dosi due volte al giorno.

Anziani: il dosaggio raccomandato per l'inizio della terapia è di 12,5 mg due volte al giorno per i primi due giorni. Successivamente, il dosaggio consigliato è di 25 mg due volte al giorno, che è la dose massima giornaliera consigliata.

Scompenso cardiaco

Il carvedilolo può essere somministrato con la terapia farmacologica convenzionale, che include diuretici, ACE-inibitori, digitale e/o vasodilatatori, ma anche nel trattamento di pazienti che non tollerano gli ACE-inibitori o che non assumono altri medicinali per l'insufficienza cardiaca.

Il dosaggio deve essere personalizzato. Il trattamento deve sempre iniziare con l'assunzione di una dose bassa (3,125 mg due volte al giorno).

Il dosaggio adeguato viene determinato aumentando gradualmente la dose e monitorando attentamente le condizioni del paziente.

Il dosaggio di diuretici, ACE-inibitori, digitale e/o vasodilatatori deve essere definito prima di iniziare il trattamento con carvedilolo.

La dose iniziale è di 3,125 mg due volte al giorno per due settimane. Se tale dosaggio è ben tollerato, la posologia può essere, successivamente, aumentata, ad intervalli non inferiori alle due settimane, e portata, prima a 6,25 mg due volte al giorno, successivamente a 12,5 mg due volte al giorno ed infine a 25 mg due volte al giorno. Si raccomanda di aumentare la dose fino ad arrivare a quella più alta tollerata dal paziente.

La dose massima raccomandata è di 25 mg due volte al giorno in pazienti con peso corporeo inferiore a 85 kg e di 50 mg due volte al giorno in pazienti con peso corporeo superiore a 85 kg.

All'inizio del trattamento è possibile riscontrare un peggioramento temporaneo dei sintomi dell'insufficienza cardiaca che, generalmente, non richiede la sospensione del trattamento. Una visita medica deve essere eseguita prima di ciascun incremento della dose per individuare possibili sintomi di aggravamento dell'insufficienza cardiaca o di vasodilatazione eccessiva (ipotensione, ritenzione di liquidi). L'aggravamento dell'insufficienza cardiaca o la ritenzione di liquidi, sono trattati aumentando la dose del diuretico. La dose di carvedilolo non deve essere aumentata fino a quando le condizioni del paziente non si siano stabilizzate. Occasionalmente, può essere necessario ridurre la dose di carvedilolo o sospendere temporaneamente il trattamento farmacologico. Spesso, anche in questi casi, la fase di determinazione della dose di carvedilolo può essere proseguita con successo.

Nell'eventualità in cui il trattamento con il carvedilolo venga interrotto per più di due settimane, la terapia dovrà essere nuovamente iniziata con l'assunzione di 3,125 mg due volte al giorno e, successivamente, la posologia dovrà essere aumentata tenendo conto delle precedenti raccomandazioni.

Insufficienza renale

Il dosaggio deve essere determinato, individualmente, per ciascun paziente, sebbene, in accordo con quelli che sono i parametri farmacocinetici, non vi è alcuna evidenza in merito alla necessità di procedere ad un aggiustamento della dose in presenza di insufficienza renale.

Disfunzione epatica moderata

Può rendersi necessario un aggiustamento della dose.

Bambini e adolescenti (di età inferiore ai 18 anni)

L'efficacia e la sicurezza d'impiego del carvedilolo, in questi pazienti, non sono state stabilite.

Anziani

I pazienti anziani devono essere monitorati molto attentamente in quanto possono essere più sensibili agli effetti del carvedilolo.

Come per gli altri beta-bloccanti e soprattutto nei pazienti affetti da trombosi coronarica, la sospensione della terapia deve avvenire in maniera graduale (si veda il paragrafo 4.4. “Avvertenze speciali e precauzioni d' impiego“)

Modo di somministrazione. Non è necessario assumere le compresse in concomitanza dei pasti. Tuttavia, nei pazienti affetti da scompenso cardiaco, è opportuno che il carvedilolo sia somministrato in concomitanza dei pasti per rallentare l'assorbimento e ridurre l'incidenza di ipotensione ortostatica.

Controindicazioni: quando non dev'essere usato Carvedilolo Aristo


Ipersensibilità al carvedilolo o ad uno qualsiasi degli eccipienti del farmaco.

Scompenso cardiaco instabile.

Anamnesi di broncospasmo o asma.

Broncopneumopatia cronica ostruttiva con componente broncospastica (vedere il paragrafo 4.4 “Avvertenze speciali e precauzioni d' impiego“).

Alterazioni della funzionalità epatica clinicamente rilevanti.

Blocco atrio-ventricolare di 2° e di 3° grado.

Bradicardia di grado severo (<50 bpm).

Sindrome del seno malato (compreso il blocco seno-atriale).

Shock cardiogeno.

Ipotensione di grado severo (pressione sistolica inferiore a 85 mmHg).

Acidosi metabolica.

Trattamento concomitante con verapamil o diltiazem per via endovenosa (si veda il paragrafo 4.5. “ Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione“).

Carvedilolo Aristo può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?


La somministrazione del carvedilolo non è raccomandata durante la gravidanza e l'allattamento.

Il carvedilolo non ha mostrato alcuna attività teratogena nel corso di studi di riproduzione condotti su animali; tuttavia, i dati clinici di sicurezza d'impiego durante la gravidanza sono insufficienti (si veda il paragrafo 5.3. “Dati preclinici di sicurezza“).

I beta-bloccanti riducono la perfusione placentare, che può avere come effetto la morte fetale, aborti o parti prematuri. Inoltre i beta-bloccanti possono causare effetti indesiderati (in particolare, ipoglicemia, bradicardia, depressione respiratoria e ipotermia) nel feto o nel neonato. Esiste anche la possibilità di un aumentato rischio di complicazioni cardiache e polmonari nel neonato nel periodo postnatale. Il Carvedilolo deve essere somministrato durante la gravidanza solo se i potenziali benefici per la madre superano i potenziali rischi per il feto/neonato. La terapia deve comunque essere interrotta 2-3 giorni prima della data presunta del parto. Se ciò non è possibile, il neonato deve essere monitorato per i primi 2-3 giorni di vita.

Il carvedilolo è una sostanza lipofila e, in accordo con quanto emerso dai risultati degli studi condotti su animali in allattamento, sia il carvedilolo sia i suoi metaboliti sono escreti nel latte materno. Pertanto, l'allattamento al seno non è consigliato durante l'assunzione del carvedilolo.

Patologie correlate:


Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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