Diapatol

25 aprile 2024

Diapatol


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Cos'è Diapatol (amitriptilina + clordiazepossido)


Diapatol è un farmaco a base di amitriptilina + clordiazepossido, appartenente al gruppo terapeutico Antidepressivi triciclici + benzodiazepine.

A cosa serve Diapatol e perchè si usa


Stati depressivo-ansiosi e loro manifestazioni somatiche. Disturbi del sonno di origine depressiva.

DIAPATOL andrebbe utilizzato soltanto quando il disturbo è grave, disabilitante o sottopone il soggetto a grave disagio.

Indicazioni: come usare Diapatol, posologia, dosi e modo d'uso


La dose di DIAPATOL deve essere decisa dal medico curante in quanto essa è molto variabile a seconda delle caratteristiche del soggetto trattato; il trattamento dovrebbe essere iniziato con la dose consigliata più bassa e la dose massima non dovrebbe essere superata.

Prima di iniziare il trattamento con DIAPATOL, il paziente dovrebbe essere controllato regolarmente per diminuire, se necessario, la dose o la frequenza dell'assunzione e per prevenire l'iperdosaggio dovuto all'accumulo.
  • Stati ansioso-depressivi: Nei trattamenti domiciliari e ambulatoriali, la posologia può variare da 1 a 6 capsule al giorno, ripartite nella giornata con somministrazione della dose maggiore la sera. Nel trattamento di pazienti ospedalizzati, la posologia può aumentare fino a raddoppiare le dosi. La gravità del caso e la variabilità della risposta individuale possono consigliare, a giudizio del medico curante, di proseguire la terapia con una posologia diversa. L'uso di DIAPATOL è sconsigliato nei bambini. Negli anziani, soprattutto se debilitati, è opportuno iniziare il trattamento con la dose più bassa. La dose iniziale ridotta è consigliabile anche nei pazienti affetti da insufficienza renale o epatica. A giudizio del medico curante ed in base alla risposta individuale, potrà essere successivamente utilizzata una posologia diversa.
Il trattamento dovrebbe essere il più breve possibile. Il paziente dovrebbe essere rivalutato regolarmente e la necessità di un trattamento continuato dovrebbe essere valutata attentamente, particolarmente se il paziente è senza sintomi. La durata complessiva del trattamento, generalmente, non dovrebbe superare le 8-12 settimane, compreso un periodo di sospensione graduale.

In determinati casi, può essere necessaria l'estensione oltre il periodo massimo di trattamento; in tal caso, ciò non dovrebbe avvenire senza rivalutazione della condizione del paziente.

  • Disturbi del sonno di origine depressiva: Le indicazioni posologiche sono sovrapponibili a quelle relative ai disturbi ansioso-depressivi.

Controindicazioni: quando non dev'essere usato Diapatol


Ipersensibilità ai principi attivi, le benzodiazepine o gli antidepressivi triciciclici, o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Sono stati riferiti casi di allergenicità crociata con altri farmaci a struttura chimica analoga. Miastenia grave. Grave insufficienza respiratoria. Grave insufficienza epatica. Sindrome da apnea notturna. Glaucoma. Ipertrofia prostatica. Periodo di recupero post-infartuale. Onde evitare manifestazioni anche gravi, fino alle convulsioni, al coma ed all'exitus, il farmaco non deve essere somministrato in associazione ad inibitori della monoaminossidasi, nè prima che siano trascorsi almeno 10 - 12 giorni dall'interruzione di un trattamento precedente con detti farmaci. In caso che necessiti un intervento chirurgico, occorre interrompere la somministrazione almeno 3 - 5 giorni prima.

Diapatol può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?


Se il prodotto viene prescritto ad una donna in età fertile, ella deve mettersi in contatto con il proprio medico, sia se intende iniziare una gravidanza, sia se sospetta di essere incinta, per quanto riguarda la sospensione del medicinale.

Non somministrare nel primo trimestre di gravidanza per i possibili effetti teratogeni. Nell'ulteriore periodo il farmaco deve essere somministrato soltanto in caso di effettiva necessità e sotto il diretto controllo del medico.

Se, per gravi motivi medici, il prodotto è somministrato durante l'ultimo periodo di gravidanza, o durante il travaglio alle dosi elevate, possono verificarsi effetti nel neonato quali ipotermia, ipotonia e moderata depressione respiratoria dovuti all'azione farmacologica del farmaco.

Inoltre, neonati nati da madri che hanno assunto benzodiazepine cronicamente durante le fasi avanzate della gravidanza possono sviluppare dipendenza fisica e possono presentare un certo grado per sviluppare i sintomi di astinenza nel periodo postnatale. Poiché le benzodiazepine sono escrete nel latte materno, esse non dovrebbero essere prescritte alle madri che allattano al seno.

Quali sono gli effetti indesiderati di Diapatol


È da tenere presente che l'esperienza effettuata con i vari timolettici ed antidepressivi triciclici, soli ed in associazione con altri farmaci, considerata nel suo complesso e con particolare riguardo ai farmaci di questo gruppo di uso più antico e sui quali si dispone quindi di una maggiore quantità di informazioni, ha evidenziato una serie di effetti collaterali, alcuni segnalati più comunemente, altri solo occasionalmente con l'uso di questo o quel farmaco spesso somministrato in dosi molto elevate e talora senza che si sia potuta accertare la sicurezza del nesso. Gli effetti collaterali di più comune osservazione sono quelli collegati con le proprietà anticolinergiche di detti farmaci e quelli a carico del S.N.C.: secchezza delle fauci, disturbi dell'accomodazione, midriasi, stipsi, astenia, tachicardia, palpitazioni, vertigini, ronzii, cefalea, impotenza, confusione, congestione nasale. A seguito dell'uso di dosi elevate sono stati riferiti tremori lievi o gravi e persistenti, atassia, incoordinazione motoria, parestesie, neuropatie periferiche, manifestazioni allergiche con eruzioni cutanee, fotosensibilizzazione, edema del volto o della lingua e, eccezionalmente, ginecomastia nell'uomo, galatorrea nella donna. Slittamenti di stati depressivi verso stati di eccitazione sono stati segnalati in soggetti paranoici o subdeliranti, specie se anziani, con stati confusionali, allucinazioni, ansia, insonnia, ma con i soli antidepressivi triciclici, senza l'associazione di ansiolitici.

Nei soggetti depressi in casi rari ideazione/Comportamento suicidario (vedi sezione 4.4 Avvertenze speciali e opportune precauzioni d'impiego). Le reazioni elencate di seguito non sono state osservate durante l'uso di DIAPATOL, ma vengono egualmente segnalate in quanto casi del genere si sono verificati durante il trattamento con uno dei principi attivi: disturbi a carico dell'apparato digerente quali nausea, vomito, stomatite, adeniti sublinguali o parotidee, diarrea, dolori addominali, ittero (l'osservazione di variazioni importanti dei tassi della transaminasi deve indurre all'interruzione del trattamento); agranulocitosi, porpora trombocitopenica; ritenzione urinara, ileo paralitico; alopecia, alterazione della libido, variazione del peso corporeo o dei livelli glicemici; a carico dell'apparato cardiovascolare, specie nei soggetti anziani, alterazioni dell'ECG, blocco cardiaco, infarto miocardico, ictus.

Se dovessero comparire effetti indesiderati non descritti rivolgersi al medico o al farmacista.

Amnesia: Il clordiazepossido può determinare amnesia anterograda anche ai dosaggi terapeutici ma il rischio aumenta ai dosaggi più alti. Gli effetti amnesici possono essere associati con alterazioni del comportamento (vedere avvertenze speciali e precauzioni).

Dipendenza: L'uso di DIAPATOL (anche alle dosi terapeutiche) può condurre allo sviluppo di dipendenza fisica: la sospensione della terapia può provocare fenomeni di rimbalzo o da astinenza (vedere le avvertenze speciali e le precauzioni). Può verificarsi dipendenza psichica. È possibile l'abuso di benzodiazepine.

Studi epidemiologici, condotti principalmente su pazienti di almeno 50 anni, mostrano un aumentato rischio di fratture ossee nei pazienti che fanno uso di SSRIs e TCAs. Il meccanismo che porta a questo rischio è sconosciuto.


Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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