Dicloreumdol

20 aprile 2024

Dicloreumdol


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Nota: Per informazioni su farmaci e confezioni ritirate dal commercio accedi al portale AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).


Cos'è Dicloreumdol (diclofenac potassico)


Dicloreumdol è un farmaco a base di diclofenac potassico, appartenente al gruppo terapeutico Analgesici FANS.

A cosa serve Dicloreumdol e perchè si usa


Negli adulti, affezioni dolorose acute, quali cefalea, mal di denti, dolore muscolare o articolare, mal di schiena e dismenorrea primaria.

Indicazioni: come usare Dicloreumdol, posologia, dosi e modo d'uso


Il trattamento deve essere iniziato alla dose più bassa ritenuta efficace. La dose può successivamente essere aggiustata in base alla risposta terapeutica ed a eventuali effetti indesiderati. Gli effetti indesiderati possono essere ridotti al minimo somministrando la minima dose efficace per la minima durata necessaria per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni d'impiego).

Durante il trattamento a lungo termine l'obiettivo deve essere la somministrazione della dose più bassa.

Adulti e adolescenti al di sopra dei 14 anni

Altro dolore: 25 mg a distanza di almeno 4-6 ore tra una dose e l'altra. La dose massima giornaliera raccomandata è di 75 mg. Non superare i 3 giorni di trattamento.

La velocità di assorbimento del diclofenac è ridotta quando Dicloreumdol viene assunto col cibo. Pertanto si sconsiglia l'assunzione delle compresse col cibo o direttamente dopo un pasto.

Funzione epatica compromessa:

Dicloreumdol è controindicato in pazienti con grave compromissione epatica. Per i pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata vedere paragrafo 4.4 “Avvertenze speciali e precauzioni d'impiego/Effetti epatici“.

Controindicazioni: quando non dev'essere usato Dicloreumdol


  • Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
  • Ulcera, sanguinamento o perforazione gastrica o intestinale attiva.
  • Anamnesi di sanguinamento o perforazione gastrointestinale legata a precedente terapia con FANS.
  • Anamnesi di ulcera peptica ricorrente/emorragia o ulcera peptica ricorrente/emorragia attiva (due o più episodi distinti di ulcerazione o sanguinamento)
  • Ultimo trimestre di gravidanza e durante l'allattamento (vedere paragrafo 4.6).
  • Condizioni che provocano un aumento della tendenza al sanguinamento.
  • Insufficienza cardiaca congestizia conclamata (classe II-IV dell'NYHA), cardiopatia ischemica, arteriopatia periferica e/o vasculopatia cerebrale.
  • Grave insufficienza epatica o renale.
  • Porfiria epatica.
  • Grave compromissione renale (velocità di filtrazione glomerulare >30 ml/min).
  • Come per altri farmaci antinfiammatori non steroidi (FANS), diclofenac è controindicato anche in pazienti in cui gli attacchi di asma, orticaria o rinite acuta vengono esacerbati dall'acido acetilsalicilico o da altri FANS.
  • Nei bambini di età inferiore ai 14 anni.

Dicloreumdol può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?


Gravidanza

L'inibizione della sintesi di prostaglandine può avere reazioni avverse sulla gravidanza e/o sullo sviluppo embrio-fetale. Dati provenienti dagli studi epidemiologici suggeriscono un aumento del rischio di aborto, malformazioni cardiache e gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi di prostaglandine all'inizio della gravidanza. Il rischio assoluto per la malformazione cardiovascolare veniva aumentato da meno dell'1% a circa l'1,5%. Si ritiene che il rischio aumenti con la dose e la durata della terapia. Negli animali, è stato dimostrato che la somministrazione di un inibitore della sintesi di prostaglandine causa un aumento delle perdite pre- e post-impianti e mortalità embrio-fetale.

Inoltre, negli animali trattati con un inibitore della sintesi di prostaglandine durante il periodo organo genetico, è stato riferito l'aumento delle incidenze di varie malformazioni, incluse malformazioni cardiovascolari. Dicloreumdol non deve essere somministrato durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, a meno che non strettamente necessario. Se Dicloreumdol viene utilizzato da una donna che sta tentando di concepire, o durante il primo e il terzo trimestre di gravidanza, si deve ricorrere alla dose più bassa possibile e alla durata del trattamento più breve possibile.

Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre il feto a:
  • tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare);
  • disfunzione renale, che può progredire in insufficienza renale con oligoidramnios.
Al termine della gravidanza possono esporre la madre e il neonato a:
  • possibile prolungamento del tempo di sanguinamento dovuto ad effetto antiaggregante che può verificarsi anche a dosi molto basse.
  • inibizione delle contrazioni dell'utero che causano travaglio ritardato o prolungato.
Di conseguenza Dicloreumdol è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza.

Allattamento:

Come altri FANS, il diclofenac passa nel latte materno in piccole quantità. Pertanto, Dicloreumdol non deve essere somministrato durante l'allattamento per evitare effetti indesiderati nel bambino.

Fertilità

Come con altri FANS, l'uso di diclofenac può compromettere la fertilità femminile e non è raccomandato nelle donne che stanno provando a concepire. Nelle donne che hanno difficoltà a concepire o che sono sottoposte a controlli sulla sterilità si deve prendere in considerazione la sospensione del diclofenac.

Patologie correlate:


Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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