19 aprile 2024
Doxazosina Aristo
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Cos'è Doxazosina Aristo (doxazosin mesilato)
Doxazosina Aristo è un farmaco a base di doxazosin mesilato, appartenente al gruppo terapeutico Alfabloccanti.
A cosa serve Doxazosina Aristo e perchè si usa
- Ipertensione arteriosa essenziale.
- DOXAZOSINA ARISTO è indicato nel trattamento dei sintomi clinici associati all'iperplasia prostatica benigna (IPB).
Indicazioni: come usare Doxazosina Aristo, posologia, dosi e modo d'uso
Le compresse devono essere assunte in monosomministrazione giornaliera con una quantità sufficiente di acqua. La durata del trattamento deve essere stabilita dal medico.
Ipertensione arteriosa
La dose abituale di DOXAZOSINA ARISTO è da 1 a 8 mg al giorno. La massima dose raccomandata è di 16 mg al giorno.
La dose iniziale è di 1 mg prima di coricarsi (1/2 compressa da 2 mg) e questa dose deve essere mantenuta da una a due settimane di trattamento. Dopo questo periodo il dosaggio può essere aumentato a 2 mg una volta al giorno e mantenuto per altre una-due settimane. Al bisogno, il dosaggio giornaliero può essere aumentato ancora gradualmente, sempre dopo lo stesso intervallo di tempo, a 4, 8 e 16 mg una volta al giorno, in base alla risposta del paziente.
Iperplasia prostatica benigna
All'inizio del trattamento con DOXAZOSINA ARISTO, si raccomanda il seguente schema posologico:
- giorni da 1 a 8: 1 mg al giorno (1/2 compressa di DOXAZOSINA ARISTO da 2 mg)
- giorni da 9 a 14: 2 mg al giorno (1 compressa di DOXAZOSINA ARISTO da 2 mg)
In base ai parametri urodinamici e alla sintomatologia della IPB del paziente, questa dose può essere aumentata a 4 mg (1 compressa di DOXAZOSINA ARISTO da 4 mg) e, successivamente, alla massima dose raccomandata di 8 mg (2 compresse di DOXAZOSINA ARISTO da 4 mg).
L'intervallo di tempo raccomandato tra un incremento posologico e quello successivo va da 1 a 2 settimane.
La dose giornaliera abituale raccomandata è di 2-4 mg.
DOXAZOSINA ARISTO deve essere usato in monosomministrazione giornaliera.
Se si interrompe la somministrazione di doxazosina per qualche giorno, la ripresa del trattamento andrà fatta a partire dal dosaggio iniziale di 1 mg.
Pazienti anziani e pazienti con insufficienza renale:
la farmacocinetica della doxazosina rimane invariata nei pazienti anziani e in quelli con insufficienza renale. Inoltre, non ci sono evidenze che la doxazosina aggravi l'insufficienza renale preesistente. Pertanto, si raccomanda generalmente la dose abituale. Comunque, a causa della possibile comparsa di ipersensibilità in alcuni di questi pazienti, è necessario prestare particolare attenzione all'inizio del trattamento.
Doxazosina non è dializzabile poichè è altamente legata alle proteine plasmatiche.
Pazienti con insufficienza epatica:
il dosaggio deve essere aumentato con particolare prudenza nei pazienti con insufficienza epatica. Non è disponibile alcuna esperienza clinica nei pazienti con insufficienza epatica severa (vedere il paragrafo 4.4, Avvertenze speciali e precauzioni d'impiego).
Bambini:
l'uso di doxazosina è sconsigliato nei bambini di età inferiore a 12 anni a causa della mancanza di dati di efficacia.
Controindicazioni: quando non dev'essere usato Doxazosina Aristo
DOXAZOSINA ARISTO è controindicato nei pazienti con ipersensibilità alla doxazosina, ad altri derivati chinazolinici (ad es. prazosina e terazosina) o a uno qualsiasi degli eccipienti.
La doxazosina non deve essere utilizzata da quei pazienti con iperplasia prostatica benigna (IPB) che presentano ipotensione o precedenti di ipotensione ortostatica all'anamnesi.
I pazienti con iperplasia prostatica benigna e congestione delle vie urinarie superiori, infezione cronica delle vie urinarie o calcoli vescicali concomitanti non devono essere trattati con doxazosina. In osservanza di una pratica medica prudente, i medicinali di questo gruppo terapeutico non devono essere utilizzati nei pazienti con incontinenza da sovrariempimento, anuria o insufficienza renale progressiva.
Doxazosina Aristo può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?
Uso durante la gravidanza: Non sono stati osservati effetti teratogeni negli esperimenti sugli animali. La sicurezza di doxazosina durante la gravidanza non è stata stabilita poichè non sono stati condotti studi adeguati o ben controllati su donne in gravidanza. Pertanto, questo medicinale deve essere utilizzato solo se, a giudizio del medico, i benefici potenziali superano i possibili rischi.
Uso durante l'allattamento: gli esperimenti sugli animali hanno dimostrato che la doxazosina si accumula nel latte materno. Pertanto la doxazosina non deve essere utilizzata durante l'allattamento.
Quali sono gli effetti indesiderati di Doxazosina Aristo
Gli effetti indesiderati sono imputabili principalmente alle proprietà farmacologiche del medicinale. Tali effetti sono per la maggior parte transitori e sono stati tollerati durante il trattamento prolungato.
Disturbi del sangue e del sistema linfatico
rari (< 0,1%): leucopenia e trombocitopenia
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Non comuni (< 1%): ipokaliemia, gotta, arsura
rari (< 0,1%): ipoglicemia
Disturbi psichiatrici
comuni (> 1%): eiaculazione ritardata, apatia, malessere,
non comuni (< 1%): sogni irrequieti, amnesia, labilità emotiva
Disturbi del sistema nervoso
comuni (> 1%): crampi muscolari
non comuni (< 1%): tremore, rigidità muscolare
rari (< 0,1%): depressione, agitazione, parestesia,
Disturbi della vista
comuni (> 1%): disturbi dell'accomodazione visiva
non comuni (< 1%): lacrimazione anomala, fotofobia
rari (< 0,1%): visione offuscata, congiuntivite
Disturbi dell'udito e del labirinto
Non comuni (< 1%): tinnito
Disturbi cardiaci
comuni (> 1%): edema, palpitazioni
non comuni (< 1%): tachicardia, aritmia, infarto del miocardio, angina pectoris
Disturbi vascolari
comuni (> 1%): vertigine, capogiri
non comuni (< 1%): ipotensione ortostatica, ischemia periferica
rari (< 0,1%): disturbi cerebrovascolari
Disturbi respiratori, toracici e mediastinici
comuni (> 1%): dispnea, naso chiuso
non comuni (< 1%): sanguinamento dal naso, tosse, mal di gola, broncospasmo,
rari (< 0,1%): edema della laringe
Disturbi gastrointestinali
comuni (> 1%): stitichezza, dispepsia
non comuni (< 1%): anoressia, aumento dell'appetito
rari (< 0,1%): mal di stomaco, diarrea, vomito
Disturbi epatobiliari
rari (< 0,1%): ittero, aumento degli enzimi epatici, epatite
Disturbi della pelle e del tessuto sottocutaneo
Non comuni (< 1%): alopecia
rari (< 0,1%): rash cutaneo, porpora, prurito, sudorazione
Disturbi muscoloscheletrici e del tessuto connettivo
Non comuni (< 1%): dolore muscolare, gonfiore/dolore articolare, debolezza muscolare
Disturbi renali e urinari
comuni (> 1%): frequente necessità di urinare, aumentata produzione di urina
non comuni (< 1%): incontinenza, disturbi durante la minzione, disuria
Disturbi del sistema riproduttivo e mammario
rari (< 0,1%): impotenza, priapismo
Disturbi generali e reazioni nel sito di somministrazione
comuni (> 1%): affaticamento, nausea, debolezza, cefalea, dolore toracico, sonnolenza
non comuni (< 1%): edema/edema del volto, sincope, arrossamento del volto, brividi, febbre, pallore, alterazione del gusto
rari (< 0,1%): riduzione della temperatura corporea negli anziani, alterazione del gusto
In qualche caso
Possono verificarsi aumentati livelli plasmatici di azoto e di creatinina, riduzione degli eritrociti. Nella fase iniziale del trattamento, possono verificarsi ipotensione ortostatica e – raramente – sincope, soprattutto ad alte dosi. Questi effetti possono comparire anche quando si riprende il trattamento dopo una breve interruzione.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo: www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
Patologie correlate:
- Ipertensione
L'ipertensione è uno dei più comuni fattori di rischio cardiovascolare, eppure il 17% degli intervistati in una recente indagine lo ignora. Meglio non sottovalutarla e tenere sotto controllo la propria pressione arteriosa - Ipertrofia prostatica
Patologia dovuta all'ingrandimento benigno della ghiandola prostatica. Ingrossandosi, la prostata comprime l'uretra e rende difficoltoso il flusso di urina all'esterno (ostruzione urinaria).
Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico