Lentogest im 1 fiala 2 ml 341 mg

25 aprile 2024
Farmaci - Lentogest

Lentogest im 1 fiala 2 ml 341 mg


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Lentogest im 1 fiala 2 ml 341 mg è un medicinale soggetto a ricetta medica da rinnovare di volta in volta (classe A), a base di idrossiprogesterone caproato, appartenente al gruppo terapeutico Progestinici. E' commercializzato in Italia da IBSA Farmaceutici Italia S.r.l.


INDICE SCHEDA



INFORMAZIONI GENERALI


TITOLARE:

IBSA Farmaceutici Italia S.r.l.

MARCHIO

Lentogest

CONFEZIONE

im 1 fiala 2 ml 341 mg

FORMA FARMACEUTICA
soluzione (uso interno)

PRINCIPIO ATTIVO
idrossiprogesterone caproato

GRUPPO TERAPEUTICO
Progestinici

CLASSE
A

RICETTA
medicinale soggetto a ricetta medica da rinnovare di volta in volta

PREZZO
3,77 €


CONFEZIONI DISPONIBILI IN COMMERCIO


Confezioni e formulazioni di Lentogest disponibili in commercio:

  • lentogest im 1 fiala 2 ml 341 mg (scheda corrente)

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INDICAZIONI TERAPEUTICHE


A cosa serve Lentogest? Perchè si usa?


Minaccia d'aborto, aborto abituale, metrorragie disfunzionali giovanili e climateriche, amenorree primarie e secondarie, protezione della gravidanza in caso di intervento chirurgico, insufficienza luteinica.


CONTROINDICAZIONI


Quando non dev'essere usato Lentogest?


Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Perdite ematiche dai genitali esterni di natura da determinare.

Disordini tromboflebitici e tromboembolici.

Insufficienza epatica grave.

Carcinoma mammario sospetto o in fase iniziale.

Herpes gravidico all'anamnesi.


AVVERTENZE E PRECAUZIONI D'USO


Cosa serve sapere prima di prendere Lentogest?


Prima di iniziare la terapia col LENTOGEST, oltre ad eseguire una visita ginecologica (comprensiva della palpazione delle mammelle), dovrebbe essere valutata l'anamnesi personale e familiare della paziente, alla luce delle controindicazioni e delle avvertenze speciali e precauzionali per l'uso. Inoltre si deve escludere la presenza di una gravidanza, fatta eccezione, naturalmente, per le indicazioni di minaccia di aborto ed aborto abituale.

A seguito della azione esplicata dal LENTOGEST sul miometrio potrebbe verificarsi ritenzione di un embrione già morto. Nel caso che la terapia venga protratta per lungo tempo si rende pertanto necessario accertare la persistenza o meno di uno stato gravidico mediante adeguati controlli e test di gravidanza.

L'impiego di progestinici nella minaccia d'aborto e nell'aborto abituale può essere consentito nei casi in cui sia assolutamente indispensabile in rapporto all'eziologia dello specifico quadro patologico (infertilità da insufficienza della seconda fase, minaccia d'aborto da insufficiente attività del corpo luteo gravidico).

Come tutte le soluzioni oleose, il LENTOGEST deve essere iniettato per via intramuscolare. Una eventuale iniezione intravasale potrebbe dar luogo ad embolia oleosa.

Occorre porre attenzione se durante il trattamento compaiono sintomi di perdita parziale o totale della vista o diplopia ed interrompere il trattamento stesso ove si accertino edema papillare o lesioni dei vasi della retina. Altrettanto deve dirsi dei primi sintomi che possono indicare disordini trombotici a carico dei vasi periferici, cerebrali, polmonari.

Particolare attenzione deve essere indirizzata anche ai soggetti nei quali si rilevino alterazioni dei test endocrini e di funzionalità epatica; in tali soggetti il trattamento dovrebbe essere interrotto ed i test ripetuti dopo due mesi circa.

Cautele devono essere adottate nei pazienti con epilessia, asma ed insufficienza cardiaca o renale e nei diabetici poiché gli ormoni progestinici possono determinare o aggravare stati di ritenzione idrica e ridurre la tolleranza verso il glucosio.

Questo medicinale contiene 300 mg di alcol benzilico per fiala da 2 ml, equivalenti a 150 mg/ml.

Grandi volumi devono essere usati con cautela e solo se necessario, specialmente in pazienti con insufficienza epatica o renale, a causa del rischio di accumulo e tossicità (acidosi metabolica).


INTERAZIONI


Quali farmaci, principi attivi o alimenti possono interagire con l'effetto di Lentogest?


L'assunzione contemporanea di rifampicina, ampicillina, fenilbutazone, barbiturici, alcuni anticonvulsivanti (idantoine, ecc.), può compromettere, per induzione enzimatica ed accelerazione della degradazione epatica, l'efficacia del trattamento.

È inoltre possibile che il fabbisogno di antidiabetici orali o di insulina sia accresciuto o ridotto.


POSOLOGIA E MODO DI SOMMINISTRAZIONE


Come si usa Lentogest? Dosi e modo d'uso


Posologia
  • Minaccia d'aborto: il trattamento va iniziato immediatamente somministrando 1 fiala di LENTOGEST. Si consiglia di proseguire con 1 fiala di LENTOGEST 2 volte alla settimana finché la paziente non presenti più i sintomi della minaccia anche dopo aver ripreso la sua attività abituale. L'ulteriore prosecuzione del trattamento con LENTOGEST sarà decisa in rapporto con i singoli casi clinici.
  • Aborto abituale: il trattamento va iniziato non appena sia stata accertata con sicurezza la gravidanza. Si inietterà per via intramuscolare 1-2 fiale di LENTOGEST la settimana fino alla 10ma-12ma settimana di gravidanza.
  • Metrorragie disfunzionali giovanili e del climaterio: per il controllo della metrorragia disfunzionale è opportuna la somministrazione di 1 fiala di LENTOGEST somministrata tra il 18° e il 20° giorno del ciclo. L'emorragia da privazione comparirà 8-10 giorni dopo l'iniezione.
  • Amenorree primarie e secondarie: il trattamento con LENTOGEST, in caso di amenorrea secondaria, non dovrà essere iniziato prima che sia stata esclusa la gravidanza; inoltre, allo scopo di indurre l'emorragia simil-mestruale, si deve somministrare un estrogeno prima, e per un periodo adeguato, della somministrazione, tra il 18° e il 20° giorno del ciclo, di 1 fiala di LENTOGEST. L'emorragia da privazione comparirà 8-10 giorni dopo l'iniezione.
Precauzioni indispensabili

Nel caso in cui la paziente non desideri una gravidanza, si dovranno impiegare a scopo contraccettivo altri metodi non ormonali (ad esclusione del metodo di Ogino-Knaus e della temperatura basale).

Se durante il trattamento non compare la mestruazione da privazione, anche se vengono impiegate misure contraccettive, si deve escludere la possibilità che si tratti di una gravidanza; si dovrà quindi sospendere il trattamento ed effettuare gli appropriati esami allo scopo di confermare o escludere la stessa. Nel caso in cui si sia effettivamente instaurata una gravidanza, il trattamento con LENTOGEST (e non con l'estrogeno) andrà proseguito solo nei casi di effettiva necessità.
  • Protezione della gravidanza in caso di intervento chirurgico: è opportuno iniziare il trattamento con 1-2 fiale di LENTOGEST almeno una settimana prima dell'intervento chirurgico. Dopo l'intervento il trattamento andrà continuato con 1-2 fiale di LENTOGEST la settimana per 4 settimane.
  • Insufficienza luteinica:
    • Nei casi in cui la fase luteinica risulta accorciata (aumento della temperatura basale nella seconda metà del ciclo di breve durata), la trasformazione dell'endometrio è, molto probabilmente, incompleta. In tali evenienze la somministrazione di LENTOGEST favorisce la trasformazione secretoria dell'endometrio e quindi aumenta la probabilità che si instauri una gravidanza. Si suggerisce di somministrare 1 fiala di LENTOGEST tre giorni dopo l'innalzamento della temperatura basale, contemporaneamente ad un estrogeno (dato che, in genere, si ha un contemporaneo deficit estrogenico).
    • Nel supporto della fase luteale si inietteranno 1 fiala di LENTOGEST 2 volte la settimana fino alla valutazione della βHCG. In caso di βHCG positiva il trattamento andrà proseguito sino alla 10ma-12ma settimana di gravidanza.
I diversi dosaggi del LENTOGEST possono opportunamente essere variati, secondo prescrizione medica.

Modo di somministrazione

LENTOGEST deve essere iniettato per via intramuscolare.


SOVRADOSAGGIO


Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Lentogest?


Non sono stati segnalati casi di sovradosaggio.


EFFETTI INDESIDERATI


Quali sono gli effetti collaterali di Lentogest?


A seguito dell'impiego di progestinici associati ad estrogeni è stata descritta un'incidenza statisticamente significativa di accidenti tromboembolici periferici, polmonari, cerebrali, retinici e di lesioni neuro-oculari.

Altre reazioni secondarie segnalate a seguito dell'uso di progestinici in associazioni diverse sono state: aumento della pressione in individui predisposti, aumento ponderale, sindrome premestruale, spotting; variazioni della libido; crampi addominali, ritenzione idrica; acne, cefalea, vertigini, nausea; fenomeni di irritazione nervosa, depressione, ipertricosi, eruzioni cutanee di tipo emorragico ed eritematoso, dolore nel sito di iniezione.

Raramente sono stati segnalati ittero colestatico, alterazioni dei test di funzionalità epatica quali ritenzioni della BSF, fosfatasi alcalina, transaminasi, e delle prove di emocoagulazione.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.


GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO


E' possibile prendere Lentogest durante la gravidanza e l'allattamento?


Il LENTOGEST trova indicazione in gravidanza nei casi indicati (vedere paragrafo 4.2) e sotto stretto controllo del medico.

L'uso durante l'allattamento è sconsigliato.


GUIDA DI VEICOLI E USO DI MACCHINARI


Effetti di Lentogest sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari


LENTOGEST non influisce sulla capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.


PRINCIPIO ATTIVO


Ogni fiala contiene:

Principio attivo: 17 alfa idrossiprogesterone caproato 341 mg

Eccipiente con effetto noto: alcol benzilico

Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.


ECCIPIENTI


Alcol benzilico, Oleato di etile


SCADENZA E CONSERVAZIONE


Scadenza: 60 mesi

Non conservare a temperatura superiore ai 25°C


NATURA E CONTENUTO DEL CONTENITORE


Fiale in vetro confezionate in scatola da una fiala da 2 ml.


PATOLOGIE CORRELATE


Data ultimo aggiornamento: 21/07/2023

Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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