Leustatin u.osped. ev 7 flaconi 10 ml

19 aprile 2024
Farmaci - Leustatin

Leustatin u.osped. ev 7 flaconi 10 ml


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Leustatin u.osped. ev 7 flaconi 10 ml è un medicinale soggetto a prescrizione medica limitativa, utilizzabile esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile - vietata la vendita al pubblico (classe C), a base di cladribina, appartenente al gruppo terapeutico Antineoplastici antimetaboliti. E' commercializzato in Italia da Altais Pharma S.r.l.


INDICE SCHEDA



INFORMAZIONI GENERALI


TITOLARE:

Atnahs Pharma Netherlands BV

CONCESSIONARIO:

Altais Pharma S.r.l.

MARCHIO

Leustatin

CONFEZIONE

u.osped. ev 7 flaconi 10 ml

FORMA FARMACEUTICA
soluzione (uso interno)

PRINCIPIO ATTIVO
cladribina

GRUPPO TERAPEUTICO
Antineoplastici antimetaboliti

CLASSE
C

RICETTA
medicinale soggetto a prescrizione medica limitativa, utilizzabile esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile - vietata la vendita al pubblico

PREZZO
4658,44 €


CONFEZIONI DISPONIBILI IN COMMERCIO


Confezioni e formulazioni di Leustatin disponibili in commercio:

  • leustatin u.osped. ev 7 flaconi 10 ml (scheda corrente)

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Foglietto illustrativo Leustatin »

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INDICAZIONI TERAPEUTICHE


A cosa serve Leustatin? Perchè si usa?


  • LEUSTATIN è indicato per il trattamento di pazienti affetti da leucemia a cellule capellute (LCC).
  • LEUSTATIN è indicato per il trattamento di pazienti affetti da leucemia linfatica cronica (LLC) della linea B che non hanno risposto o la cui malattia è progredita durante o dopo il trattamento con almeno un protocollo terapeutico standard contenente un agente alchilante.


CONTROINDICAZIONI


Quando non dev'essere usato Leustatin?


Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti, elencati nel paragrafo 6.1.


AVVERTENZE E PRECAUZIONI D'USO


Cosa serve sapere prima di prendere Leustatin?


LEUSTATIN è un potente agente antineoplastico e può determinare gravi effetti tossici, quali mieloimmunosoppressione, linfocitopenia persistente ed infezioni opportunistiche.

Esso deve essere somministrato sotto stretto controllo di clinici qualificati ed esperti nell'uso di farmaci antineoplastici.

LLC

I pazienti che hanno mostrato progressione della malattia durante il trattamento con fludarabina, difficilmente possono rispondere al trattamento con cladribina. L'uso di LEUSTATIN in questi pazienti è, pertanto sconsigliato. Sono stati segnalati effetti indesiderati gravi (ad esempio, infezioni respiratorie, polmonite ed infezioni virali della pelle), comprese le infezioni fatali (per esempio sepsi) (vedere paragrafo 4.8- Effetti indesiderati).

Eventuali infezioni concomitanti devono essere risolte prima di iniziare il trattamento con LEUSTATIN.

In caso di positività al test di Coombs, i pazienti devono essere attentamente monitorati per possibile emolisi.

Pazienti con conta leucocitaria iniziale elevata devono essere trattati con allopurinolo ed adeguatamente idratati per alleviare i potenziali effetti della sindrome da lisi tumorale.

I pazienti con infezioni concomitanti da Herpes devono essere trattati con acyclovir.

I pazienti anziani devono essere trattati dopo valutazione individuale e attuando un attento monitoraggio della conta ematica e della funzione renale ed epatica. Il rischio richiede una valutazione caso per caso.

Leucoencefalopatia multifocale progressiva (PML)

Sono stati segnalati casi di PML, compresi casi fatali, con l'uso di cladribina. La PML è stata segnalata da 6 mesi a diversi anni dopo il trattamento con cladribina. In molti di questi casi è stata segnalata un'associazione con linfopenia prolungata. I medici devono considerare la PML nella diagnosi differenziale in pazienti che presentano segni o sintomi neurologici, cognitivi o comportamentali nuovi o in peggioramento.

La valutazione suggerita per la PML include consulto neurologico, risonanza magnetica del cervello e analisi del liquido cerebrospinale per il DNA del virus JC (JCV) mediante reazione a catena della polimerasi (PCR) o biopsia cerebrale con test del JCV. Una PCR negativa per il JCV non esclude la PML. Possono essere giustificati ulteriori controlli e valutazioni se non è possibile stabilire una diagnosi alternativa. I pazienti con sospetta PML non devono essere sottoposti a ulteriori trattamenti con cladribina.

Depressione midollare

L'effetto depressivo di LEUSTATIN sull'attività midollare, consistente in neutropenia, anemia e trombocitopenia deve essere sempre considerato. Questo è di solito reversibile e sembra essere dose-dipendente.

La mielosoppressione è particolarmente rilevabile durante il primo mese successivo al trattamento.

Durante e dopo il trattamento i parametri ematologici dei pazienti dovranno quindi essere controllati regolarmente (in particolare durante i primi 2 mesi) al fine di valutare l'entità della depressione ematopoietica. Si consiglia cautela nei pazienti con gravi disfunzioni midollari di qualsiasi origine.

(vedere Esami di Laboratorio al paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego ed al paragrafo 4.8 Effetti Indesiderati).

A causa della prolungata immunosoppressione associata con l'uso di analoghi nucleosidici come LEUSTATIN, esiste il rischio potenziale di insorgenza di tumori secondari. Anche le neoplasie primarie ematologiche sono un fattore di rischio per l'insorgenza di tumori secondari.

LCC

Durante le prime due settimane di trattamento, le concentrazioni di emoglobina, piastrine e neutrofili diminuiscono e successivamente si normalizzano entro i due mesi successivi all'inizio del trattamento.

La mielosoppressione è stata rilevata particolarmente durante il primo mese successivo al trattamento. Si raccomanda il controllo dei parametri ematologici dei pazienti durante i primi 2 mesi successivi al trattamento (vedere paragrafo 4.8 Effetti indesiderati).

LLC

Durante i primi due cicli di trattamento con LEUSTATIN le concentrazioni di emoglobina, piastrine e neutrofili raggiungono il nadir solitamente osservato nel secondo ciclo. Non sembra svilupparsi tossicità cumulativa in seguito a cicli successivi di terapia. Si raccomanda il controllo dei parametri ematologici durante il trattamento con LEUSTATIN.

Neurotossicità

Con l'uso di dosaggi molto elevati (da 4 a 9 volte quelli consigliati per LCC), si sono manifestati segni di tossicità neurologica irreversibile (paraparesi/tetraparesi). La neurotossicità sembra essere dose-correlata; tuttavia, nei pazienti trattati con le dosi consigliate (0,09 mg/kg/die per 7 giorni) si sono manifestati raramente segni di neurotossicità.

Il medico dovrà considerare di ridurre o sospendere il trattamento qualora compaiano segni di neurotossicità.

Febbre/Infezioni

LCC

Durante gli studi clinici, episodi febbrili associati all'uso di LEUSTATIN sono stati rilevati in circa il 72% (89/124) dei pazienti.

La maggior parte degli episodi febbrili è comparsa durante il 1° mese di trattamento e non era associata con una infezione accertata.

LLC

Episodi di iperpiressia sono stati riportati nel 22 – 24% dei pazienti durante il primo ciclo di trattamento e in meno del 3% durante i cicli successivi. Il 32,5% dei pazienti (40/123) ha riportato almeno una infezione durante il primo ciclo. Le infezioni comparse in almeno il 5% dei casi sono state: infezioni respiratorie (8,9%), polmoniti (7,3%), infezioni batteriche (5,7%) ed infezioni dermatologiche virali (5,7%).

Circa il 70% dei pazienti ha riportato almeno una infezione durante il periodo complessivo della sperimentazione clinica, compreso trattamento e follow up.

Dal momento che la maggior parte degli episodi febbrili si è verificata in pazienti neutropenici, questi soggetti dovranno essere tenuti sotto attento controllo durante il 1° mese e dovranno essere sottoposti a terapia antibiotica, se indicato clinicamente.

Gli episodi febbrili dovranno essere valutati con appropriate indagini di laboratorio e radiologiche.

Il medico dovrà valutare con molta attenzione i rischi ed i benefici derivanti dalla somministrazione del farmaco a pazienti con infezioni in atto. Poiché la febbre può essere accompagnata da una aumentata perdita di liquidi, i pazienti devono essere tenuti ben idratati (vedere paragrafo 4.8 Effetti indesiderati).

Sindrome da lisi tumorale

Sono stati segnalati rari casi di sindrome da lisi tumorale in pazienti affetti da altre emopatie maligne ad elevato carico di cellule tumorali e trattati con cladribina.

Effetto sulla funzione epatica e renale

Insufficienza renale acuta è comparsa in alcuni pazienti trattati con dosi elevate di LEUSTATIN.

Dato che non vi sono dati adeguati sul trattamento di pazienti con insufficienza renale od epatica, dovrà essere usata cautela nella somministrazione di LEUSTATIN a questi pazienti. Come per altri potenti chemioterapici, dovrà essere eseguito il monitoraggio delle funzioni epatica e renale se clinicamente adeguato, soprattutto in pazienti con concomitanti disfunzioni al rene e/o al fegato. In caso di tossicità renale, si dovrà posticipare od interrompere il trattamento (vedere paragrafo 4.8 Effetti indesiderati e paragrafo 4.9 Sovradosaggio).

Esami di laboratorio

Durante e dopo il trattamento i parametri ematologici dei pazienti dovranno essere controllati regolarmente al fine di valutare l'entità della depressione ematopoietica.

Informazioni importanti su alcuni eccipienti

LEUSTATIN contiene sodio.

Questo medicinale contiene 38,2 mg di sodio per flacone equivalente all'1,91% dell'assunzione massima giornaliera raccomandata dall'OMS che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto. Da tenere in considerazione in persone con ridotta funzionalità renale o che seguono una dieta a basso contenuto di sodio.


INTERAZIONI


Quali farmaci, principi attivi o alimenti possono interagire con l'effetto di Leustatin?


Particolare attenzione è necessaria qualora LEUSTATIN venga somministrato dopo o in associazione con altri farmaci mielotossici.

In seguito alla somministrazione di LEUSTATIN, deve essere usata particolare cautela prima di iniziare altre terapie immunosoppressive o mielosoppressive (vedere paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego e paragrafo 4.8. Effetti indesiderati, depressione midollare).

A causa del potenziale aumento degli effetti immunosopressori che possono favorire il rischio di infezioni, non è raccomandata la somministrazione concomitante di LEUSTATIN e di vaccini vivi attenuati.

A causa del simile metabolismo intracellulare può verificarsi resistenza crociata con altri analoghi dei nucleotidi come fludarabina o 2'-desossicoformicina. Si sconsiglia pertanto la somministrazione contemporanea di analoghi dei nucleotidi con cladribina.

Dal momento che possono verificarsi interazioni con medicinali che subiscono fosforilazione intracellulare, quali ad esempio antivirali o inibitori della captazione di adenosina (ad esempio didanosina, tenofivir, adefovir), l'uso concomitante con cladribina non è raccomandato.


POSOLOGIA E MODO DI SOMMINISTRAZIONE


Come si usa Leustatin? Dosi e modo d'uso


Posologia

LCC

La posologia consigliata prevede un singolo ciclo di trattamento, della durata di 7 giorni consecutivi, con somministrazione per infusione endovenosa continua di 0,09 mg/kg/die di cladribina. Scostamenti da questo schema posologico non sono consigliati.

I pazienti che non rispondono dopo il primo ciclo di trattamento è improbabile che possano trarre beneficio da successivi trattamenti.

LLC

La dose consigliata è di 0,12 mg/Kg/die (4.8 mg/m2/die) somministrata per infusione endovenosa continua di 2 ore per 5 giorni consecutivi ogni 28 giorni.

Si consiglia di sottoporre i pazienti responder fino ad un massimo di 6 cicli di trattamento con LEUSTATIN.

Nei pazienti non – responder si consiglia di non superare i due cicli di trattamento.

Modo di somministrazione

Il contenuto del flacone di LEUSTATIN dovrà essere diluito con appropriato diluente prima della somministrazione.

Poiché il preparato non contiene alcun conservante ad attività batteriostatica o battericida, la preparazione della soluzione deve essere fatta in condizioni asettiche e adottando idonee precauzioni ambientali.

Per maggiori dettagli concernenti la preparazione della soluzione, vedere paragrafo 6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione.

Bambini:

La sicurezza e l'efficacia di LEUSTATIN nei bambini non è stata stabilita.


SOVRADOSAGGIO


Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Leustatin?


Segni e sintomi di sovradosaggio possono includere nausea, vomito, diarrea, grave mielosoppressione (tra cui anemia, trombocitopenia, leucopenia e agranulocitosi), insufficienza renale acuta, neurotossicità irreversibile (paraparesi / tetraparesi), comparsa delle sindromi di Guillain-Barré e di Brown-Séquard. Sono state descritte neuro- e nefrotossicità acute, irreversibili in singoli pazienti trattati con una dose che è stata ≥ 4 volte a quella raccomandata per la leucemia a cellule capellute.

Non vi sono antidoti specifici.

In caso di sovradosaggio interrompere la terapia con LEUSTATIN, osservare attentamente il paziente ed adottare le appropriate terapie di supporto (trasfusioni di sangue, dialisi, terapia anti-infettiva, ecc.).

Il profilo ematologico dei pazienti che hanno ricevuto un sovradosaggio di cladribina deve essere controllato con regolarità.


GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO


E' possibile prendere Leustatin durante la gravidanza e l'allattamento?


Gravidanza

LEUSTATIN non deve essere utilizzato durante la gravidanza.

Le donne in età fertile devono utilizzare misure contraccettive efficaci durante il trattamento con LEUSTATIN e per 6 mesi dopo l'ultima dose di LEUSTATIN.

Qualora LEUSTATIN venga somministrato in gravidanza, o la paziente diventi gravida durante il trattamento, questa dovrà essere informata dei possibili rischi per il feto.

LEUSTATIN è teratogeno nel topo e nel coniglio.

Non esistono studi adeguati e ben controllati su donne gravide.

Allattamento

Non è noto se la cladribina sia escreto nel latte. L'allattamento non deve essere intrapreso durante il trattamento con LEUSTATIN e per 6 mesi dopo l'ultima dose di LEUSTATIN.

Fertilità

Gli uomini in trattamento con LEUSTATIN devono essere avvisati di non concepire un bambino fino a 6 mesi dopo l'ultima dose di LEUSTATIN.

La pianificazione familiare deve essere discussa con i pazienti a seconda dei casi.


GUIDA DI VEICOLI E USO DI MACCHINARI


Effetti di Leustatin sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari


In considerazione delle condizioni cliniche in cui si trovano i pazienti e del profilo di sicurezza di LEUSTATIN, si dovrà usare cautela qualora un paziente intraprenda attività che richiedono attenzione e vigilanza.


PRINCIPIO ATTIVO


Un flacone monodose contiene 10 mg di Cladribina (1 mg/ml)

Eccipienti con effetti noti: sodio cloruro, sodio fosfato bibasico eptaidrato

Per l'elenco completo degli eccipienti vedere paragrafo 6.1


ECCIPIENTI


Sodio cloruro, acido fosforico e/o sodio fosfato bibasico eptaidrato come regolatori del pH; acqua per preparazioni iniettabili.


SCADENZA E CONSERVAZIONE


Scadenza: 36 mesi

Conservare in luogo refrigerato (2°-8°C) ed al riparo dalla luce.


NATURA E CONTENUTO DEL CONTENITORE


Astuccio in cartone da 7 flaconi monouso in vetro trasparente da 10 ml con tappo in elastomero e ghiera di sigillo a strappo in alluminio, contenenti ciascuno 10 ml di soluzione sterile isotonica.

Data ultimo aggiornamento: 13/12/2023

Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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