Lidodepomedrol 40 mg/ml + 10 mg/ml sospensione iniettabile 1 flaconcino da 1 ml

28 marzo 2024
Farmaci - Lidodepomedrol

Lidodepomedrol 40 mg/ml + 10 mg/ml sospensione iniettabile 1 flaconcino da 1 ml


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Lidodepomedrol 40 mg/ml + 10 mg/ml sospensione iniettabile 1 flaconcino da 1 ml è un medicinale soggetto a prescrizione medica (classe C), a base di metilprednisolone + lidocaina, appartenente al gruppo terapeutico Corticosteroidi. E' commercializzato in Italia da Pfizer S.r.l.


INDICE SCHEDA



INFORMAZIONI GENERALI


TITOLARE:

Pfizer Italia S.r.l.

CONCESSIONARIO:

Pfizer S.r.l.

MARCHIO

Lidodepomedrol

CONFEZIONE

40 mg/ml + 10 mg/ml sospensione iniettabile 1 flaconcino da 1 ml

FORMA FARMACEUTICA
preparazione iniettabile

PRINCIPIO ATTIVO
metilprednisolone + lidocaina

GRUPPO TERAPEUTICO
Corticosteroidi

CLASSE
C

RICETTA
medicinale soggetto a prescrizione medica

PREZZO
6,10 €


CONFEZIONI DISPONIBILI IN COMMERCIO


Confezioni e formulazioni di Lidodepomedrol disponibili in commercio:

  • lidodepomedrol 40 mg/ml + 10 mg/ml sospensione iniettabile 1 flaconcino da 1 ml (scheda corrente)

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INDICAZIONI TERAPEUTICHE


A cosa serve Lidodepomedrol? Perchè si usa?


Somministrazione per via intra-sinoviale periarticolare e intraborsale

Il metilprednisolone acetato con lidocaina è indicato come terapia aggiuntiva per la somministrazione locale a breve termine (per far superare al paziente un episodio acuto o un'esacerbazione) nei seguenti casi:

Sinovite da osteoartrite

Artrite reumatoide

Borsite acuta e subacuta

Artrite gottosa acuta

Epicondilite

Tenosinovite non specifica acuta

Osteoartrite post-traumatica

Il metilprednisolone acetato con lidocaina può essere somministrato anche intralesionalmente nelle cisti tendinee od aponeurotiche.


CONTROINDICAZIONI


Quando non dev'essere usato Lidodepomedrol?


Ipersensibilità ai principi attivi, ad altri anestetici locali di tipo ammidico o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Il metilprednisolone acetato con lidocaina è inoltre controindicato nei seguenti casi:
  • in pazienti con infezioni fungine sistemiche
  • per la somministrazione per via intratecale
  • per la somministrazione per via intravascolare (ad es., endovenosa)
  • per la somministrazione epidurale
  • per la somministrazione intramuscolare
Per il suo contenuto in alcool benzilico, il medicinale non deve essere somministrato ai nati prematuri, ai neonati, ai bambini al di sotto dei 3 anni (vedere paragrafi 4.4, 4.6).

La somministrazione di vaccini vivi o di vaccini vivi attenuati è controindicata in pazienti che ricevono dosi immunosoppressive di corticosteroidi.


AVVERTENZE E PRECAUZIONI D'USO


Cosa serve sapere prima di prendere Lidodepomedrol?


Questo medicinale contiene alcool benzilico, che è potenzialmente tossico se somministrato localmente al tessuto nervoso (vedere anche paragrafo 4.4, Informazioni sugli eccipienti).

Impiego multidose

L'utilizzo di un singolo flaconcino di metilprednisolone acetato più lidocaina per prelievi multipli richiede particolare cura onde evitare contaminazioni del contenuto (vedere paragrafo 4.2). Infatti, sebbene questo sia originariamente sterile, l'uso multidose dello stesso flaconcino può portare ad inquinamento se non viene osservata una rigorosa tecnica di asepsi.

È necessario l'impiego di siringhe ed aghi monouso.

Il cloruro di benzalconio è un antisettico insufficiente per la sterilizzazione dei flaconcini multidose.

È necessario adottare tecniche sterili per prevenire infezioni o contaminazioni.

Una soluzione di ioduro di povidone o prodotti simili sono raccomandabili per la pulizia del tappo del flaconcino prima di aspirare il contenuto.

I corticosteroidi iniettati nel derma possono dar luogo a formazione di cristalli che, sopprimendo le reazioni infiammatorie, possono indurre la distruzione degli elementi cellulari e modificazioni fisico-chimiche nella sostanza basale del tessuto connettivo. Queste modificazioni, che avvengono raramente, nel derma e nel tessuto sottocutaneo possono risultare in depressioni cutanee nel sito di iniezione.

L'entità di queste reazioni dipende dalla quantità di steroide iniettato.

La rigenerazione è usualmente completa entro alcuni mesi o dopo che tutti i cristalli di corticosteroide sono stati assorbiti.

Per minimizzare l'incidenza dell'atrofia del derma e del tessuto sottocutaneo, deve essere posta la massima cura per non superare le dosi raccomandate per le iniezioni. Quando sia possibile, praticare iniezioni multiple di piccole quantità entro l'area della lesione.

In caso di somministrazione per via intra-sinoviale si deve evitare l'iniezione e l'infiltrazione del prodotto entro il derma.

Durante la somministrazione di metilprednisolone acetato con lidocaina è importante usare la tecnica più appropriata e deve essere prestata particolare cura ad una corretta deposizione del farmaco.

Il metilprednisolone acetato con lidocaina non deve essere somministrato per altre vie oltre a quelle riportate nelle indicazioni (vedere paragrafo 4.1 e 4.3).

Gravi eventi medici sono stati segnalati in associazione alle vie di somministrazione diverse da quelle indicate, in particolar modo quella intratecale/epidurale (vedere paragrafo 4.8). Devono essere prese le dovute precauzioni onde evitare l'iniezione intravascolare o intramuscolare (vedere anche paragrafo 4.3 e 4.9).

Precauzioni particolari relative all'uso della lidocaina per l'anestesia locale

Quando si somministrano anestetici locali, come la lidocaina contenuta nella soluzione iniettabile di metilprednisolone con lidocaina, devono essere disponibili apparecchiature adeguate per la rianimazione. Alcune procedure di anestesia locale possono essere associate a gravi reazioni avverse, e sono generalmente il risultato dell'aumento delle concentrazioni plasmatiche dovuto a iniezione intravascolare accidentale, dosaggio eccessivo o assorbimento rapido da aree altamente vascolarizzate, oppure possono derivare da ipersensibilità, idiosincrasia o ridotta tolleranza da parte del paziente. La tossicità sistemica interessa principalmente il sistema nervoso centrale e/o il sistema cardiovascolare (vedere paragrafi 4.8 e 4.9).

Come con altri anestetici locali, la lidocaina deve essere utilizzata con cautela nei pazienti affetti da epilessia, miastenia grave, disturbi della conduzione cardiaca, insufficienza cardiaca congestizia, ipovolemia e bradicardia. I pazienti pediatrici e anziani o debilitati necessitano di dosi minori, commisurate all'età e allo stato fisico.

L'iniezione intra-sinoviale di un corticosteroide può indurre effetti sia locali che sistemici. Quando si desidera una terapia corticosteroidea parenterale per ottenere un effetto sistemico prolungato, è indicato l'uso del metilprednisolone acetato.

È necessario esaminare accuratamente le articolazioni onde escludere un processo settico. Un marcato aumento del dolore associato a rigonfiamento locale, un'ulteriore limitazione del movimento articolare, febbre e malessere sono indicativi di un'artrite settica. In questo caso, avviare un'antibioticoterapia adeguata.

Non iniettare mai localmente uno steroide in un'articolazione precedentemente interessata da un processo settico.

I corticosteroidi non devono essere iniettati in articolazioni in cui siano in atto processi infiammatori.

Effetti immunosoppressori/Maggiore suscettibilità alle infezioni

I corticosteroidi possono aumentare la suscettibilità alle infezioni, mascherare alcuni segni di infezione e durante il loro impiego si possono verificare nuove infezioni. Durante l'impiego di corticosteroidi si può verificare diminuzione della resistenza e incapacità a localizzare l'infezione. Infezioni causate da qualsiasi agente patogeno, comprese le infezioni virali, batteriche, fungine, o causate da protozoi o elminti, localizzate in qualsiasi parte del corpo, possono associarsi all'uso di corticosteroidi da soli o in combinazione con altri agenti immunosoppressivi che influenzano l'immunità cellulare, l'immunità umorale o la funzione dei neutrofili. Queste infezioni possono essere lievi, ma possono anche essere gravi e talvolta fatali. Con dosi crescenti di corticosteroidi, il tasso di insorgenza di complicanze infettive aumenta.

In presenza di infezione acuta non somministrare per via intra-sinoviale, intra-bursale o intra-tendinea con effetto locale.

I soggetti in terapia con farmaci soppressori del sistema immunitario sono più suscettibili alle infezioni rispetto agli individui sani. Per esempio, la varicella e il morbillo possono avere un decorso più serio o anche letale in bambini o adulti non immunizzati in terapia con corticosteroidi.

Durante la terapia corticosteroidea i pazienti non devono essere sottoposti a vaccinazione antivaiolosa.

Non eseguire altre procedure di immunizzazione in pazienti in terapia corticosteroidea, soprattutto ad alte dosi, a causa dei possibili rischi di complicanze neurologiche e di una risposta anticorpale ridotta.

Se i corticosteroidi vengono somministrati a pazienti con tubercolosi latente o con risposta positiva alla tubercolina, è necessaria una stretta osservazione perché può verificarsi una riattivazione della malattia. Durante una terapia corticosteroidea a lungo termine questi pazienti devono essere sottoposti a copertura chemioprofilattica.

In pazienti sottoposti a terapia corticosteroidea è stata riportata la comparsa di sarcoma di Kaposi. La sospensione dei corticosteroidi può provocare la remissione clinica della malattia.

Effetti oculari

L'impiego prolungato di corticosteroidi può causare cataratte posteriori sub-capsulari, cataratte nucleari (in particolare nei bambini), esoftalmo o aumento della pressione intraoculare che può portare al glaucoma con possibile danno ai nervi ottici e può favorire l'instaurarsi di infezioni secondarie oculari dovute a funghi o virus. I corticosteroidi devono essere utilizzati con prudenza in pazienti con herpes simplex all'occhio a causa della possibile perforazione della cornea.

Disturbi visivi

Con l'uso di corticosteroidi sistemici e topici possono essere riferiti disturbi visivi.

Se un paziente si presenta con sintomi come: visione offuscata o altri disturbi visivi, è necessario considerare il rinvio ad un oculista per la valutazione delle possibili cause che possono includere cataratta, glaucoma o malattie rare come la corioretinopatia sierosa centrale (CSCR), che sono state segnalate dopo l'uso di corticosteroidi sistemici e topici.

La corioretinopatia sierosa centrale può causare distacco della retina.

Effetti a carico del sistema immunitario

Possono verificarsi reazioni allergiche. Dato che si sono verificati rari casi di reazioni cutanee e reazioni anafilattiche/anafilattoidi in pazienti che ricevono la terapia corticosteroidea, è necessario adottare adeguate misure precauzionali prima della somministrazione, soprattutto se il paziente presenta una storia di allergia a un medicinale.

Effetti endocrini

In pazienti in terapia corticosteroidea sottoposti a stress eccessivo è indicato un aumento del dosaggio di corticosteroidi ad azione rapida prima, durante e dopo la situazione stressante.

Dosi farmacologiche di corticosteroidi, somministrate per periodi di tempo prolungati, possono provocare la soppressione dell'asse ipotalamo-ipofisi-surrene-HPA (insufficienza corticosurrenale secondaria).Il grado e la durata dell'insufficienza corticosurrenale prodotta variano da un paziente all'altro e dipendono dalla dose, dalla frequenza, dall'ora di somministrazione e dalla durata della terapia glucocorticoide.

A seguito dell'improvvisa interruzione dei glucocorticoidi, può inoltre verificarsi la "sindrome da astinenza" da steroidi, apparentemente non correlata all'insufficienza surrenalica. Questa sindrome comprende sintomi quali: anoressia, nausea, vomito, letargia, mal di testa, febbre, dolori articolari, desquamazione, mialgia, perdita di peso e/o ipotensione. Questi effetti sono probabilmente dovuti al cambiamento improvviso della concentrazione di glucocorticoidi piuttosto che ai bassi livelli di corticosteroidi.

Dato che i glucocorticoidi possono causare o aggravare la sindrome di Cushing, questi medicinali devono essere evitati in pazienti affetti da morbo di Cushing.

Nei pazienti con ipotiroidismo è presente un effetto potenziato dei corticosteroidi.

Metabolismo e nutrizione

I corticosteroidi, compreso il metilprednisolone, possono provocare un aumento del glucosio nel sangue, aggravare un diabete preesistente e predisporre al diabete mellito i pazienti in terapia corticosteroidea a lungo termine.

Effetti psichiatrici

I corticosteroidi possono dar luogo ad alterazioni psichiche quali euforia, insonnia, instabilità emotiva, cambiamenti di personalità, gravi depressioni fino a manifestazioni francamente psicotiche. Inoltre, una instabilità emotiva preesistente o tendenze psicotiche possono essere aggravate dai corticosteroidi.

Agli steroidi sistemici sono associate reazioni avverse psichiatriche potenzialmente gravi. In genere, i sintomi si manifestano nei primi giorni o nelle prime settimane di trattamento. La maggior parte delle reazioni scompare in seguito a una riduzione della dose o alla sospensione del farmaco, tuttavia può essere necessario un trattamento specifico. È stata riportata la comparsa di effetti psicologici dopo la sospensione dei corticosteroidi, ma non se ne conosce la frequenza. Il paziente o chi lo assiste deve essere incoraggiato a rivolgersi al medico in caso di sviluppo di sintomi psicologici nel paziente, soprattutto se si sospetta la presenza di umore depresso o idee suicide. Il paziente o chi lo assiste deve essere avvertito che, durante o subito dopo la riduzione o la sospensione della dose di steroidi sistemici, possono verificarsi disturbi psichiatrici.

Effetti a carico del sistema nervoso

I corticosteroidi devono essere usati con prudenza in pazienti con disturbi convulsivi.

I corticosteroidi devono essere usati con prudenza in pazienti con miastenia grave (vedere anche il paragrafo Effetti muscoloscheletrici).

Sono stati segnalati casi di lipomatosi epidurale in pazienti che assumevano corticosteroidi, in genere ad alte dosi e per periodi prolungati.

Effetti cardiaci

Gli effetti avversi dei glucocorticoidi sull'apparato cardiovascolare, come dislipidemia e ipertensione, possono predisporre i pazienti in terapia che presentino fattori di rischio cardiovascolare a ulteriori effetti cardiovascolari in caso di dosi elevate e terapia prolungata. Di conseguenza, i corticosteroidi devono essere utilizzati con giudizio in questi pazienti e occorre prestare attenzione alla variazione del rischio e, se necessario, procedere a un monitoraggio cardiaco addizionale.

In caso di insufficienza cardiaca congestizia i corticosteroidi sistemici devono essere usati con cautela e solo se strettamente necessari.

Effetti sul sistema vascolare

Con l'utilizzo di corticosteroidi sono stati riportati casi di trombosi incluso tromboembolismo venoso. Di conseguenza, i corticosteroidi devono essere usati con cautela nei pazienti che soffrono di o possono essere predisposti a disturbi tromboembolici.

I corticosteroidi devono essere usati con cautela in pazienti con ipertensione.

Effetti gastrointestinali

Elevate dosi di corticosteroidi possono provocare pancreatite acuta.

Non esiste accordo universale sulla responsabilità dei corticosteroidi riguardo alle ulcere peptiche osservate durante la terapia; tuttavia, la terapia glucocorticoide può mascherare i sintomi dell'ulcera peptica e quindi possono verificarsi perforazione o emorragia in assenza di dolore significativo.

La terapia con glucocorticoidi può mascherare peritonite o altri segni o sintomi associati a patologie gastrointestinali come perforazione, ostruzione o pancreatite.

In associazione con i FANS, il rischio di sviluppare ulcere gastrointestinali aumenta.

I corticosteroidi devono essere usati con cautela in presenza di colite ulcerosa, se è probabile una perforazione imminente, un ascesso o un'altra infezione piogena. È necessaria prudenza anche in presenza di diverticolite, anastomosi intestinali recenti, ulcera peptica attiva o latente quando gli steroidi vengono impiegati come terapia diretta o aggiuntiva.

Effetti epatobiliari

Sono state segnalate patologie epatobiliari, che nella maggior parte dei casi, sono reversibili dopo l'interruzione della terapia. Di conseguenza, è necessario instaurare un monitoraggio adeguato.

Effetti muscoloscheletrici

Una miopatia acuta è stata riportata in caso di somministrazione di dosi elevate di corticosteroidi, soprattutto in pazienti con disturbi della trasmissione neuromuscolare (per es., miastenia grave) o in pazienti in terapia concomitante con anticolinergici, come i bloccanti neuromuscolari (per es., pancuronio). La miopatia acuta è una patologia generalizzata, che può interessare i muscoli oculari e quelli respiratori, e provocare tetraparesi. Possono verificarsi aumenti della creatinchinasi. Il miglioramento clinico o la guarigione dopo l'interruzione della terapia corticosteroidea può richiedere settimane o anni.

L'osteoporosi rappresenta un effetto avverso comune, ma raramente riconosciuto, della somministrazione a lungo termine di dosi elevate di glucocorticoidi.

Disturbi renali e urinari

Si richiede cautela in pazienti con sclerosi sistemica, poiché è stata osservata una maggiore incidenza di crisi renale da sclerodermia con l'utilizzo di corticosteroidi, incluso il metilprednisolone.

I corticosteroidi devono essere usati con cautela in pazienti con insufficienza renale.

Esami diagnostici

Dosi medie o elevate di idrocortisone o cortisone possono provocare rialzo della pressione arteriosa, ritenzione idrico-elettrolitica, e aumento dell'escrezione di potassio. Questi effetti si verificano con minore frequenza con i derivati sintetici, tranne se usati a dosi elevate. Possono essere necessarie restrizioni dietetiche di sale e integrazione di potassio. Tutti i corticosteroidi aumentano l'escrezione del calcio.

Lesioni, avvelenamento e complicazioni da procedura

I corticosteroidi sistemici non sono indicati per, e quindi non devono essere usati per, il trattamento di lesioni cerebrali traumatiche. Uno studio multicentrico ha rivelato un aumento della mortalità a 2 settimane e a 6 mesi dopo la lesione nei pazienti trattati con metilprednisolone sodio succinato rispetto al placebo. Non è stata stabilita una relazione causale con il trattamento con metilprednisolone sodio succinato.

Altro

Le complicanze della terapia con glucocorticoidi sono associate alla dose e alla durata della terapia. Quindi è necessario valutare il rapporto rischio/beneficio e personalizzare la dose e la durata della terapia per ogni paziente.

Si ritiene che il trattamento concomitante con inibitori di CYP3A, compresi i medicinali contenenti cobicistat, possa aumentare il rischio di effetti indesiderati sistemici. L'associazione deve essere evitata a meno che il beneficio non superi il maggior rischio di effetti indesiderati sistemici dovuti ai corticosteroidi; in questo caso è necessario monitorare i pazienti per verificare l'assenza di effetti indesiderati sistemici dovuti ai corticosteroidi (vedere paragrafo 4.5).

L'aspirina e gli antinfiammatori non steroidei devono essere usati con cautela in associazione con i corticosteroidi.

Una crisi da feocromocitoma, che può essere fatale, è stata riportata dopo somministrazione di corticosteroidi sistemici. In pazienti con feocromocitoma sospetto o identificato, i corticosteroidi devono essere somministrati solo dopo un'appropriata valutazione del rapporto rischio/beneficio.

Popolazione pediatrica

La crescita e lo sviluppo di neonati e bambini sottoposti a terapia corticosteroidea prolungata devono essere tenuti sotto stretta osservazione. La crescita può essere inibita in bambini sottoposti a terapia a lungo termine con dosi giornaliere suddivise e l'uso di questo regime terapeutico deve essere limitato alle indicazioni più gravi.

I neonati e i bambini sottoposti a terapia corticosteroidea prolungata sono particolarmente a rischio di ipertensione endocranica.

Dosi elevate di corticosteroidi possono provocare pancreatite nei bambini.

Gruppi particolari di pazienti

Nei pazienti affetti da cirrosi epatica la risposta ai corticosteroidi è aumentata.

Uso negli anziani

Si consiglia una certa cautela nella terapia corticosteroidea a lungo termine negli anziani, a causa del possibile maggior rischio di osteoporosi e anche di ritenzione idrica con conseguente possibile ipertensione.

Informazioni sugli eccipienti

Alcool benzilico

LIDODEPOMEDROL contiene alcool benzilico (vedere paragrafo 2). Il conservante alcool benzilico può causare reazioni di ipersensibilità. La somministrazione endovenosa di alcool benzilico è stata associata a eventi avversi gravi e morte nei pazienti pediatrici inclusi i neonati (“sindrome da respiro agonico“). Sebbene le normali dosi terapeutiche di questo prodotto forniscano generalmente quantità di alcol benzilico sostanzialmente inferiori a quelle riportate in associazione alla "sindrome da respiro agonico", non è nota la quantità minima di alcool benzilico alla quale si può manifestare la tossicità. Le formulazioni contenenti alcool benzilico devono essere utilizzate nei neonati solo se è necessario e se non ci sono alternative possibili. I neonati prematuri e i neonati di basso peso alla nascita possono avere maggiori probabilità di sviluppare tossicità. Le formulazioni contenenti alcool benzilico non devono essere utilizzate per più di 1 settimana nei bambini di età inferiore a 3 anni se non strettamente necessario. È importante tenere conto della quantità totale di alcool benzilico da tutte le fonti, e grandi volumi devono essere usati con cautela e solo se necessario, specialmente nei pazienti con insufficienza epatica o renale, nonché nelle donne in gravidanza o che allattano al seno, a causa del rischio di accumulo e tossicità (acidosi metabolica).

Sodio

LIDODEPOMEDROL contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio in ciascun flaconcino, cioè essenzialmente “senza sodio“.


SOVRADOSAGGIO


Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Lidodepomedrol?


Metilprednisolone

Non sono riportati casi di sovradosaggio acuto con metilprednisolone acetato.

L'impiego di dosi ripetute frequentemente, giornalmente o per diverse volte alla settimana, per un periodo protratto nel tempo può indurre la comparsa di una sindrome cushingoide. Non esiste un antidoto specifico.

Un sovradosaggio da lidocaina è caratterizzato da segni di tossicità a carico del SNC e del sistema cardiovascolare.

In presenza di convulsioni o depressione e arresto respiratorio, occorre garantire un'adeguata ventilazione con somministrazione di ossigeno. In caso di persistenza delle convulsioni somministrare anticonvulsivanti (benzodiazepine, barbiturici ad azione rapida). Controllare attentamente la pressione arteriosa.

Lidocaina

Sintomi di tossicità sistemica acuta

Dopo l'assorbimento, la lidocaina può causare stimolazione del SNC seguita da depressione.

Nel sistema cardiovascolare agisce principalmente sul miocardio. Questi effetti possono derivare da alti livelli plasmatici conseguenti ad eccesso di dosaggio, al rapido assorbimento, ad accidentale iniezione intravasale oppure possono essere determinati da ipersensibilità, o diminuita tolleranza da parte del paziente. Il recupero avviene a seguito della ridistribuzione del farmaco dal sistema nervoso centrale e dal metabolismo e può essere rapido, a meno che non siano state iniettate grandi quantità di medicinale.

La tossicità del sistema nervoso centrale si presenta con sintomi di gravità crescente.

I pazienti possono inizialmente presentare sbadigli, irrequietezza, vertigini, nausea, vomito, disartria, atassia, disturbi dell'udito e della vista, iperacusia e tinnito, cefalea, parestesia, parestesia periorale, intorpidimento della lingua, euforia, ansietà, confusione, disorientamento, allucinazioni e letargia. Questo può essere seguito da perdita di coscienza, depressione respiratoria e coma. Disturbi visivi e tremori o contrazioni muscolari sono sintomi più gravi e possono precedere l'insorgenza di convulsioni generalizzate. Questi segni non devono essere confusi con un comportamento nevrotico. Possono seguire incoscienza e convulsioni che possono durare da pochi secondi a diversi minuti. In seguito a convulsioni dovute all'aumento dell'attività muscolare, si verificano rapidamente ipossia e ipercapnia insieme a disturbi nella normale respirazione e alla perdita delle vie aeree. Nei casi gravi può verificarsi apnea.

L'acidosi aumenta gli effetti tossici degli anestetici locali.

Nei casi gravi è possibile osservare effetti sul sistema cardiovascolare. Possono manifestarsi una diminuzione dell'eccitabilità elettrica, della velocità di conduzione e della forza di contrazione, bradicardia, aritmia, riduzione della contrattilità cardiaca, ipotensione, collasso cardiocircolatorio ed arresto cardiaco con esito potenzialmente fatale.

Trattamento della tossicità acuta

Se compaiono segni di tossicità sistemica acuta, l'iniezione dell'anestetico deve essere interrotta immediatamente.

Se si verificano convulsioni e depressione del SNC sarà necessario un trattamento, che ha come obiettivo quello di mantenere l'ossigenazione, fermare le convulsioni e supportare la circolazione. È necessario stabilire una pervietà delle vie aeree e somministrare ossigeno, insieme alla ventilazione assistita (maschera e pallone) se necessario.

Occorre prevenire ipossia ed acidosi che potenziano la tossicità sistemica da anestetico locale e acutizzano la progressione verso il collasso cardiovascolare e le crisi convulsive. Qualora la depressione cardiovascolare sia evidente occorre prendere in considerazione un trattamento con liquidi intravascolari sostitutivi, medicinali vasopressori sebbene ciò comporti un rischio di eccitazione del SNC. Le convulsioni possono essere controllate mediante la somministrazione per via endovenosa di benzodiazepine (diazepam) o tiobarbiturici (tiopental sodico), tenendo presente che i farmaci anticonvulsivanti possono avere effetti depressivi anche sulla respirazione e sulla circolazione. Le convulsioni prolungate possono compromettere la ventilazione e l'ossigenazione del paziente e occorre prendere in considerazione l'intubazione endotracheale precoce. Se si verifica un arresto cardiaco, è necessario avviare immediatamente le procedure standard di rianimazione cardiopolmonare, potrebbero essere necessari sforzi rianimativi prolungati. I pazienti che hanno manifestato segni di tossicità sistemica da anestetico locale devono essere monitorati.

Sono di vitale importanza ossigenazione, ventilazione e supporto circolatorio ottimali e continui, nonché il trattamento dell'acidosi.

La dialisi assume un valore trascurabile nel trattamento del sovradosaggio acuto con lidocaina.


GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO


E' possibile prendere Lidodepomedrol durante la gravidanza e l'allattamento?


Fertilità

I corticosteroidi hanno mostrato una riduzione della fertilità negli studi sugli animali (vedere paragrafo 5.3).

Gravidanza

Metilprednisolone

Alcuni studi condotti nell'animale da esperimento hanno evidenziato che i corticosteroidi somministrati alle madri, possono indurre malformazioni fetali (vedere paragrafo 5.3). Dal momento che non sono stati eseguiti studi adeguati sulla riproduzione umana con l'uso di metilprednisolone, questo medicinale deve essere somministrato durante la gravidanza solo se strettamente necessario, alla più bassa dose possibile e dopo un'accurata valutazione dei benefici rispetto al rischio potenziale per la madre ed il feto. I corticosteroidi attraversano facilmente la placenta, pertanto i neonati da madri che hanno ricevuto dosi consistenti di farmaco durante la gravidanza devono essere accuratamente osservati e valutati per manifestazioni di insufficienza surrenale, sebbene l'insufficienza surrenale neonatale sembri essere rara nei neonati esposti in utero ai corticosteroidi. Non sono noti gli effetti dei corticosteroidi sul travaglio e sul parto. Uno studio retrospettivo ha rilevato un aumento dell'incidenza di basso peso alla nascita in neonati figli di madri che ricevevano i corticosteroidi.

In bambini nati da madri trattate con corticosteroidi a lungo termine durante la gravidanza è stata riscontrata la cataratta.

Lidocaina

La lidocaina attraversa facilmente la placenta.

La somministrazione di anestetici locali quali la lidocaina durante il travaglio e il parto può indurre effetti collaterali alla madre e al feto.

Metilprednisolone acetato con lidocaina:

Dal momento che non sono stati eseguiti studi adeguati sulla riproduzione umana con metilprednisolone acetato con lidocaina, questo medicinale deve essere somministrato durante la gravidanza solo se i benefici della terapia per la madre sono giudicati superiori rispetto ai rischi potenziali per il feto.

LIDODEPOMEDROL contiene alcool benzilico come conservante. L'alcool benzilico può attraversare la placenta (vedere paragrafo 4.4).

Allattamento

Metilprednisolone

I corticosteroidi sono escreti nel latte materno.

I corticosteroidi distribuiti nel latte materno possono inibire la crescita e interferire con la produzione endogena di glucocorticoidi nei lattanti. Poiché non sono disponibili studi adeguati sulla riproduzione umana per l'uso di glucocorticoidi, questo farmaco deve essere somministrato alle madri che allattano solo se il beneficio della terapia supera il potenziale rischio per il bambino.

Lidocaina

La lidocaina è escreta nel latte materno.

Metilprednisolone acetato con lidocaina:

Questo medicinale deve essere somministrato alle madri che allattano solo se i benefici della terapia sono superiori ai rischi potenziali per il neonato.

Nelle donne in stato di gravidanza e nelle donne che allattano al seno il medicinale va somministrato nei casi di effettiva necessità sotto il diretto controllo del medico.

LIDODEPOMEDROL contiene alcool benzilico come conservante. (vedere paragrafo 4.4).


GUIDA DI VEICOLI E USO DI MACCHINARI


Effetti di Lidodepomedrol sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari


L'effetto dei corticosteroidi sulla capacità di guidare veicoli o di usare macchinari non è stato valutato in modo sistematico.

Qualora con l'uso di glucocorticoidi si manifestassero euforia o turbe dell'umore è opportuno evitare tali attività. In seguito al trattamento con corticosteroidi possono comparire effetti indesiderati come capogiri, vertigini, disturbi visivi e affaticamento. Può verificarsi una temporanea compromissione della mobilità e della coordinazione dei movimenti dovuta all'effetto anestetico locale della lidocaina. Quando l'anestesia utilizzata in ambito ambulatoriale interessa aree del corpo coinvolte nella guida di veicoli o nell'uso di macchinari, è necessario avvisare i pazienti di evitare lo svolgimento di queste attività fino al completo ripristino delle normali funzioni.


PRINCIPIO ATTIVO


Un flaconcino contiene:

Principi attivi:

metilprednisolone acetato 40 mg/ml (equivalenti a 36 mg di metilprednisolone per ml) lidocaina cloridrato monoidrato 10 mg/ml (equivalenti a 8,11 mg di lidocaina per ml).

Eccipienti con effetti noti:

Lidodepomedrol 40 mg/ml + 10 mg/ml sospensione iniettabile 1 flaconcino da 1 ml contiene 8,7 mg di alcool benzilico in ogni flaconcino da 1 ml, equivalente a 8,7 mg/ml.

Lidodepomedrol 40 mg/ml + 10 mg/ml sospensione iniettabile 1 flaconcino da 2 ml contiene 17,4 mg di alcool benzilico in ogni flaconcino da 2 ml, equivalente a 8,7 mg/ml.

Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.


ECCIPIENTI


Macrogol 3350, sodio cloruro, sodio idrossido, alcool benzilico (E1519), acido cloridrico, miristil gamma picolinio cloruro, acqua per preparazioni iniettabili.


SCADENZA E CONSERVAZIONE


Scadenza: 24 mesi

Non congelare.


NATURA E CONTENUTO DEL CONTENITORE


Flaconcino in vetro neutro chiuso da un tappo di gomma.

LIDODEPOMEDROL - 1 flaconcino da 1 ml - 3 flaconcini da 1 ml - 1 flaconcino da 2 ml


PATOLOGIE CORRELATE


Data ultimo aggiornamento: 09/03/2023

Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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