Lodoz 10 mg + 6,25 mg 30 compresse rivestite con film

19 aprile 2024
Farmaci - Lodoz

Lodoz 10 mg + 6,25 mg 30 compresse rivestite con film


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Lodoz 10 mg + 6,25 mg 30 compresse rivestite con film è un medicinale soggetto a prescrizione medica (classe A), a base di bisoprololo + idroclorotiazide, appartenente al gruppo terapeutico Betabloccanti + diuretici. E' commercializzato in Italia da Merck Serono S.p.A.


INDICE SCHEDA



INFORMAZIONI GENERALI


TITOLARE:

Merck Serono S.p.A.

MARCHIO

Lodoz

CONFEZIONE

10 mg + 6,25 mg 30 compresse rivestite con film

FORMA FARMACEUTICA
compresse rivestite

PRINCIPIO ATTIVO
bisoprololo + idroclorotiazide

GRUPPO TERAPEUTICO
Betabloccanti + diuretici

CLASSE
A

RICETTA
medicinale soggetto a prescrizione medica

PREZZO
7,04 €


CONFEZIONI DISPONIBILI IN COMMERCIO


Confezioni e formulazioni di Lodoz disponibili in commercio:


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INDICAZIONI TERAPEUTICHE


A cosa serve Lodoz? Perchè si usa?


ipertensione arteriosa essenziale lieve o moderata



CONTROINDICAZIONI


Quando non dev'essere usato Lodoz?


ipersensibilità al farmaco e altre tiazidi e sulfonamidi (vedere Eccipienti). Bisoprololo: nel caso sia presente una delle condizioni seguenti: asma grave o malattia polmonare cronica ostruttiva grave; insufficienza cardiaca non controllata mediante terapia; shock cardiogeno; malattia del nodo del seno (incluso il blocco SA); blocco AV di secondo o terzo grado (senza pacemaker impiantato); bradicardia sintomatica; feocromocitoma (eccetto dopo aver instaurato una terapia con alfa-bloccanti); gravi forme del fenomeno di Raynaud e malattie arteriose occlusive periferiche gravi; acidosi metabolica; uso concomitante di sultopride. Idroclorotiazide: nel caso sia presente una delle condizioni seguenti: compromissione renale grave (ClCr > 30 mL/min). Compromissione epatica grave. Ipocaliemia refrattaria

INTERAZIONI


Quali farmaci, principi attivi o alimenti possono interagire con l'effetto di Lodoz?


interazioni relative al bisoprololo: controindicazioni: sultopride: maggior rischio di aritmie ventricolari, in particolare a torsione di punta (vedere Controindicazioni). Associazioni sconsigliate: verapamil, diltiazem: rischio di bradicardia e di effetti negativi sulla contrattilità cardiaca e sulla conduzione atrio-ventricolare. Tale associazione può essere usata solo sotto stretto controllo clinico ed elettrocardiografico, in particolare in pazienti anziani e nella fase iniziale della terapia (vedere Avvertenze speciali e precauzioni d'impiego nel RCP). Bepridil: rischio di bradicardia e di effetti negativi sulla contrattilità cardiaca e sulla conduzione atrio-ventricolare. Inoltre, rischio aumentato di aritmie ventricolari e soprattutto torsioni di punta. Tale associazione può essere usata solo sotto stretto controllo clinico ed elettrocardiografico, in particolare in pazienti anziani e nella fase iniziale della terapia. Associazioni che richiedono particolari precauzioni d'impiego: farmaci antipertensivi ad azione centrale (per es. clonidina, metildopa, moxonidina, rilmenidina): l'uso concomitante di farmaci antipertensivi ad azione centrale e bisoprololo può ulteriormente ridurre il tono simpatico centrale e pertanto può determinare un'ulteriorie riduzione della frequenza e della gittata cardiaca e indurre vasodilatazione/ipotensione. Un'improvvisa interruzione, soprattutto se precedente alla sospensione del betabloccante, può incrementare il rischio di una "ipertensione di rimbalzo". Evitare qualsiasi interruzione repentina di agenti antiipertensivi ad azione centrale. Propafenone, cibenzolina, flecainide: rischio di bradicardia e di effetti negativi sulla contrattilità cardiaca e sulla conduzione atrio-ventricolare. È necessario un monitoraggio clinico ed elettrocardiografico, se opportuno. Lidocaina: aumentati livelli plasmatici di lidocaina che possono incrementare la probabilità di effetti indesiderati neurologici e cardiaci, dovuti a ridotto flusso sanguigno epatico causato dall'agente beta-bloccante e conseguente clearance ridotta della lidocaina. Occorre un monitoraggio clinico, biologico ed elettrocardiografico, se opportuno, con aggiustamento del dosaggio della lidocaina, se necessario. Antidiabetici (insulina, sulfoniluree, glinidi). Tutti i beta-bloccanti possono mascherare i segnali che indicano un'ipoglicemia, in particolare le palpitazioni e la tachicardia. I pazienti affetti da diabete devono essere informati del rischio di episodi di ipoglicemia e della accresciuta necessità di un attento controllo domiciliare della glicemia, soprattutto nella fase iniziale della terapia. Altri farmaci che inducono bradicardia (inibitori della colinesterasi, glicosidi digitalici, mefloquina). Aumentato rischio di bradicardia. Deve essere effettuato un monitoraggio clinico con regolarità. Calcio antagonisti della classe delle diidropiridine (ad esempio: nifedipina, amlodipina). L'uso associato può aumentare il rischio di ipotensione, e, in pazienti con insufficienza cardiaca, non si può escludere un ulteriore rischio di deterioramento della funzione della pompa ventricolare. Beta-bloccanti per uso topico (ad esempio: gocce oculari per la terapia del glaucoma). Possono sommare i loro effetti a quelli sistemici del bisoprololo. Interazioni relative alla idroclorotiazide. Associazioni sconsigliate: litio: aumentati livelli plasmatici di litio con segni di sovradosaggio, analogamente a quanto avviene con una dieta a basso contenuto di sodio, a causa della ridotta escrezione urinaria di litio. Se non è possibile evitare questa associazione, è necessario effettuare un attento controllo della concentrazione plasmatica di litio e, se necessario, aggiustare il dosaggio. Associazioni che richiedono particolari precauzioni d'impiego. FANS (sistemici) e acido acetilsalicilico a regimi di dosaggio antiinfiammatorio. Insufficienza renale acuta in pazienti disidratati (i FANS riducono il flusso ematico glomerulare inibendo la sintesi delle prostaglandine ad effetto vasodilatatore). Reidratare il paziente. Controllare la funzione renale all'inizio della terapia. Farmaci risparmiatori di potassio (in monoterapia o in associazione). Tale associazione, eventualmente utile, non esclude l'insorgenza di ipo o ipercaliemia, con maggiore frequenza della seconda in caso di diabete o danno renale. Controllare la concentrazione plasmatica di potassio e, se necessario, effettuare un controllo elettrocardiografico. Nell'eventualità, il trattamento potrebbe dover essere rivalutato. Farmaci ipocaliemici (amfotericina e.v., corticosteroidi sistemici, tetracosactide, lassativi stimolanti). Rischio aumentato di ipocaliemia. Monitoraggio e, se opportuno, correzione del potassio plasmatico. Ciò è importante soprattutto in caso di uso concomitante di glicosidi digitalici. È preferibile l'uso di lassativi non stimolanti. Inibitori dell'enzima convertitore dell'angiotensina (ACE-inibitori). Antagonisti del recettore dell'angiotensina II (sartani). Rischio di un marcato calo pressorio e/o di insufficienza renale acuta all'inizio della terapia con ACE-inibitori in pazienti con deplezione sodica preesistente (soprattutto in pazienti con stenosi dell'arteria renale). Se la precedente terapia diuretica ha prodotto una deplezione sodica si deve interrompere la somministrazione del diuretico 3 giorni prima di iniziare la terapia con ACE-inibitori o sartani, reintroducendo successivamente il diuretico in caso di necessità, oppure si deve iniziare la terapia con una dose ridotta di ACE inibitore o sartano, che viene poi aumentata gradualmente. Carbamazepina: rischio di iponatremia sintomatica. Occorre il monitoraggio clinico e biologico. Deve essere utilizzata un'altra classe di diuretici. Mezzi di contrasto contenenti iodio. Maggior rischio di insufficienza renale acuta in caso di disidratazione da diuretici, soprattutto quando si usano elevate dosi di mezzi di contrasto contenenti iodio. Reidratare il paziente prima di somministrare mezzi di contrasto contenenti iodio. Resine: riducono l'assorbimento dell'idroclorotiazide. L'assunzione di resine e la somministrazione di Lodoz deve essere effettuata dopo un intervallo di tempo di almeno 2 ore. Agenti che abbassano i livelli di acido urico. La somministrazione concomitante di idroclorotiazide può attenuare il loro effetto. Sali di calcio: rischio di ipercalcemia dovuta ad una ridotta escrezione urinaria. Ciclosporine: rischio di ipercreatininemia senza modifica dei livelli di ciclosporina, anche in assenza di deplezione sodica. Interazioni relative sia al bisoprololo che alla idroclorotiazide. Associazioni che richiedono particolari precauzioni d'impiego: farmaci antiaritmici che possono produrre torsioni di punta (agenti della sottoclasse IA: chinidina, idrochinidina e disopiramide e della sottoclasse III: amiodarone, sotalolo, dofetilide, ibutilide): maggior rischio di aritmie ventricolari, soprattutto torsioni di punta, facilitate da bradicardia e/o ipokaliemia. È necessario il monitoraggio clinico ed elettrocardiografico. Farmaci non antiaritmici che possono produrre torsioni di punta (ad es. astemizolo, bepridil, cisapride, difemanile, eritromicina ev, alofantrina, lumefantrina, metadone, moxifloxacina, pentamidina, sotalolo, spiramicina ev, sparfloxacina, terfenadina, vincamina, alcuni antipsicotici come la pimozide, aloperidolo, benzamidi): maggior rischio di aritmie ventricolari, soprattutto torsioni di punta, facilitate da bradicardia e/o ipocaliemia. È necessario il monitoraggio clinico ed elettrocardiografico. Glicosidi digitalici: la presenza di idroclorotiazide determina un rischio di ipokaliemia che può facilitare gli effetti tossici dei glicosidi digitalici. La presenza di bisoprololo determina un rischio di bradicardia e un effetto negativo sulla conduzione atrio-ventricolare. È necessario un controllo clinico ad intervalli regolari. Deve essere eseguito il monitoraggio dei livelli di potassio plasmatico e, se opportuno, elettrocardiografico. Associazioni che devono essere prese in considerazione. Altri agenti antipertensivi, triciclici, fenotiazine, baclofene, amifostina. L'uso concomitante di questi farmaci che riducono la pressione ematica come effetto principale o indesiderato, aumenta il rischio di ipotensione. FANS: effetto antipertensivo ridotto, dovuto all'inibizione dell'effetto vasodilatatore delle prostaglandine (i derivati pirazolici inducono anche la ritenzione di sodio). Corticosteroidi, tetracosactide: effetto antipertensivo ridotto dovuto a ritenzione sodica

POSOLOGIA E MODO DI SOMMINISTRAZIONE


Come si usa Lodoz? Dosi e modo d'uso


per la terapia individuale Lodoz è disponibile nei dosaggi: Lodoz 2,5 mg /6,25 mg, compresse rivestite con film; Lodoz 5 mg /6,25 mg, compresse rivestite con film; Lodoz 10 mg /6,25 mg, compresse rivestite con film. La dose iniziale efficace è pari a una compressa da 2,5 mg di bisoprololo e 6,25 mg di idroclorotiazide una volta al giorno. Se l'effetto antipertensivo di questo dosaggio non è sufficiente, la dose può essere aumentata a una compressa da 5 mg di bisoprololo e 6,25 mg di idroclorotiazide una volta al giorno e, se la risposta è ancora insufficiente, a una compressa da 10 mg di bisoprololo e 6,25 mg di idroclorotiazide una volta al giorno. Se è necessaria l'interruzione della terapia, si raccomanda una riduzione graduale del trattamento con bisoprololo poichè una brusca cessazione della somministrazione di bisoprololo può portare ad un acuto deterioramento delle condizioni del paziente, specie nei pazienti con cardiopatia ischemica. Lodoz deve essere assunto la mattina e può essere preso con il cibo. Le compresse rivestite devono essere deglutite con del liquido e non devono essere masticate. In pazienti affetti da compromissione epatica da lieve a moderata o compromissione renale da lieve a moderata (ClCr > 30 mL/min) non sono necessarie correzioni della dose. Anziani: in genere non è richesta la correzione della dose (vedere Avvertenze speciali e precauzioni d'impiego nel RCP). Non vi è esperienza d'impiego di Lodoz in pediatria, pertanto il suo uso non può essere raccomandato nei bambini

ECCIPIENTI


2,5 mg/6,25 mg: nucleo della compressa: magnesio stearato, crospovidone, amido di mais, amido di mais pregelatinizzato, cellulosa microcristallina, calcio fosfato dibasico anidro. Rivestimento: polisorbato 80, ossido di ferro giallo (E172), macrogol 400, biossido di titanio (E171), ipromellosa; 5 mg/6,25 mg: nucleo della compressa: silice colloidale anidra, magnesio stearato, cellulosa microcristallina, amido di mais, idrogenofosfato di calcio anidro. Rivestimento: ossido di ferro giallo (E172), ossido di ferro rosso (E172), polisorbato 80, macrogol 400, titanio diossido (E171), ipromellosa. 10 mg/6,25 mg: nucleo della compressa: silice colloidale anidra, magnesio stearato, cellulosa microcristallina, amido di mais, calcio fosfato dibasico anidro. Rivestimento: polisorbato 80, macrogol 400, ipromellosa, titanio diossido (E171),

Data ultimo aggiornamento: 03/05/2023

Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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