10 novembre 2024
Farmaci - Niuliva
Niuliva 250 UI/ml soluzione per infusione 1 siringa da 4 ml
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Niuliva 250 UI/ml soluzione per infusione 1 siringa da 4 ml è un medicinale soggetto a prescrizione medica limitativa, utilizzabile esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile - vietata la vendita al pubblico (classe H), a base di immunoglobulina umana antiepatite B, appartenente al gruppo terapeutico Immunoglobuline specifiche. E' commercializzato in Italia da Grifols Italia S.p.A.
INDICE SCHEDA
- INFORMAZIONI GENERALI
- CONFEZIONI DISPONIBILI IN COMMERCIO
- FOGLIETTO ILLUSTRATIVO (PDF)
- INDICAZIONI TERAPEUTICHE
- CONTROINDICAZIONI
- AVVERTENZE E PRECAUZIONI D'USO
- INTERAZIONI
- POSOLOGIA E MODO DI SOMMINISTRAZIONE
- SOVRADOSAGGIO
- GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
- GUIDA DI VEICOLI E USO DI MACCHINARI
- PRINCIPIO ATTIVO
- ECCIPIENTI
- SCADENZA E CONSERVAZIONE
- NATURA E CONTENUTO DEL CONTENITORE
- PATOLOGIE CORRELATE
INFORMAZIONI GENERALI
TITOLARE:
Instituto Grifols S.A.CONCESSIONARIO:
Grifols Italia S.p.A.MARCHIO
NiulivaCONFEZIONE
250 UI/ml soluzione per infusione 1 siringa da 4 mlFORMA FARMACEUTICA
soluzione (uso interno)
PRINCIPIO ATTIVO
immunoglobulina umana antiepatite B
GRUPPO TERAPEUTICO
Immunoglobuline specifiche
CLASSE
H
RICETTA
medicinale soggetto a prescrizione medica limitativa, utilizzabile esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile - vietata la vendita al pubblico
PREZZO
539,68 €
CONFEZIONI DISPONIBILI IN COMMERCIO
Confezioni e formulazioni di Niuliva disponibili in commercio:
- niuliva 250 UI/ml soluzione per infusione 1 flaconcino da 20 ml
- niuliva 250 UI/ml soluzione per infusione 1 siringa da 4 ml (scheda corrente)
FOGLIETTO ILLUSTRATIVO (PDF)
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Foglietto illustrativo Niuliva »
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INDICAZIONI TERAPEUTICHE
A cosa serve Niuliva? Perchè si usa?
Niuliva è indicato per:
Prevenzione della reinfezione da epatite B dopo trapianto di fegato per insufficienza epatica da virus dell'epatite B durante la fase di mantenimento in pazienti non recidivanti.
Immunoprofilassi dell'epatite B
- In caso di esposizione accidentale in soggetti non immunizzati (incluse le persone con stato vaccinale incompleto o sconosciuto).
- In pazienti in emodialisi, fino a quando la vaccinazione non diventi efficace.
- In neonati da madri portatrici del virus dell'epatite B.
- In soggetti che dopo la vaccinazione non hanno mostrato una risposta immune (anticorpi anti-HB non misurabili) e per quanti necessitano una prevenzione continua, dato il rischio costante di essere infettati da epatite B.
CONTROINDICAZIONI
Quando non dev'essere usato Niuliva?
Ipersensibilità ad uno qualsiasi dei componenti.
(Vedere le avvertenze speciali sugli eccipienti, intolleranza al fruttosio, paragrafo 4.4.).
Ipersensibilità alle immunoglobuline umane.
AVVERTENZE E PRECAUZIONI D'USO
Cosa serve sapere prima di prendere Niuliva?
Sorbitolo
Ogni ml di questo prodotto medicinale contiene 50 mg di sorbitolo. I pazienti con rari problemi ereditari d'intolleranza al fruttosio non devono prendere questo medicinale.
Nei neonati e nei bambini piccoli fino all'età dello svezzamento, l'intolleranza ereditaria al fruttosio (IEF) potrebbe non essere già stata diagnosticata e la somministrazione di Niuliva può causare gravi reazioni. Quando il trattamento in neonati e bambini piccoli (soprattutto fino allo svezzamento) è ritenuto appropriato, si deve fare attenzione prima e durante la somministrazione di Niuliva per il contenuto di sorbitolo presente nel prodotto. Ciò è particolarmente importante quando è necessaria più di una somministrazione per raggiungere il livello anticorpale protettivo.
In tutti i pazienti in caso di somministrazione accidentale e sospetta intolleranza al fruttosio, la somministrazione deve essere immediatamente sospesa, la normale glicemia deve essere ristabilita e la funzione degli organi deve essere stabilizzata tramite terapia intensiva.
Non si prevedono interferenze con la determinazione della glicemia.
Complicazioni tromboemboliche sono state associate all'uso di IVIg normali. Perciò, si raccomanda cautela soprattutto nei pazienti con fattori di rischio trombotico.
I pazienti devono essere controllati regolarmente per i livelli sierici di anticorpi anti-HBs.
Alcune reazioni avverse da farmaci gravi possono essere correlate alla velocità d'infusione. La velocità d'infusione raccomandata nel paragrafo “4.2. Posologia e modo di somministrazione“ va seguita scrupolosamente. Durante il tempo dell'infusione i pazienti devono essere strettamente monitorati e attentamente osservati per l'insorgenza di qualsiasi sintomo.
Alcune reazioni avverse possono verificarsi più frequentemente
- in caso di velocità d'infusione elevata,
- in pazienti con ipo- o agammaglobulinemia con o senza deficit di IgA.
Lesione acuta polmonare legata alla trasfusione (TRALI) sono state segnalate in pazienti che ricevono IVIg. Pertanto, i pazienti devono essere monitorati per le reazioni avverse polmonari.
Vere reazioni d'ipersensibilità sono rare. I pazienti devono essere informati sui primi segni delle reazioni d'ipersensibilità, quali orticaria, orticaria diffusa, senso di costrizione al torace, sibilo, ipotensione e anafilassi. Il trattamento richiesto dipende dalla natura e gravità dell'effetto collaterale.
Niuliva contiene una piccola quantità di IgA. Le persone che hanno deficit di IgA hanno il rischio di sviluppare anticorpi anti-IgA e possono avere reazioni anafilattiche dopo somministrazione di derivati del sangue contenente IgA. Il medico deve perciò valutare il beneficio di un trattamento con Niuliva contro il potenziale rischio di reazioni d'ipersensibilità.
Raramente, l'immunoglobulina umana antiepatite B può causare un brusco abbassamento della pressione con reazione anafilattica, anche in pazienti che hanno tollerato precedenti trattamenti con immunoglobuline.
Il sospetto di reazioni di tipo allergico o anafilattico richiede l'immediata sospensione della somministrazione. In caso di shock, adottare il trattamento medico standard per lo shock.
La Sindrome di Meningite Asettica (AMS) si è manifestata in associazione con trattamento di IVIg. L'interruzione del trattamento con IVIg ha portato a remissione di AMS entro pochi giorni senza postumi. La sindrome di solito inizia entro poche ore fino ai 2 giorni dopo il trattamento con IVIg. Gli studi sul liquido cerebro-spinale sono spesso positivi con pleiocitosi fino a diverse migliaia di cellule per mm3, prevalentemente della serie granulocitaria e livelli elevati di proteine, fino a diverse centinaia di mg/dl. La meningite asettica può verificarsi più frequentemente in associazione con alte dosi (10.000 U.I./kg) di Niuliva.
I prodotti IVIg possono contenere gruppi di anticorpi del sangue che possono agire da emolitici ed indurre in vivo il rivestimento dei globuli rossi con immunoglobuline, causando una reazione antiglobulinica diretta positiva (test di Coomb) e, raramente, emolisi. L'anemia emolitica si può sviluppare in seguito a terapia di IVIg dovuta all'aumento di captazione di globuli rossi. I soggetti che ricevono delle IVIg devono essere monitorati per segni clinici e sintomi di emolisi. Anemia emolitica può svilupparsi dopo un trattamento con alte dosi di Niuliva.
Misure standard per prevenire le infezioni derivanti dall'uso di medicinali preparati da sangue o plasma umano includono la selezione dei donatori, lo screening delle singole donazioni e dei lotti di plasma per individuare l'eventuale presenza di marker d'infezione e l'inclusione di passaggi produttivi efficaci per l'inattivazione/rimozione di virus. Nonostante ciò, quando sono somministrati medicinali preparati da sangue o plasma umano, la possibilità di trasmettere un agente infettivo non può essere completamente esclusa. Ciò riguarda anche virus sconosciuti o emergenti ed altri agenti patogeni.
Le misure che sono state prese sono considerate efficaci per virus capsulati come HIV, HBV e HCV, e per virus non capsulati, come HAV. Le misure adottate possono essere di valore limitato per i virus non capsulati come il parvovirus B19.
Esiste una esperienza clinica rassicurante in merito alla mancata trasmissione di epatite A o di parvovirus B19 con immunoglobuline e si ritiene che il contenuto anticorpale dia un importante contributo alla sicurezza virale.
È fortemente consigliato che, ogni qualvolta si somministri Niuliva ad un paziente, il nome ed il numero di lotto del prodotto siano registrati per mantenere un legame tra il paziente ed il lotto del prodotto.
INTERAZIONI
Quali farmaci, principi attivi o alimenti possono interagire con l'effetto di Niuliva?
Vaccini costituiti da virus vivi attenuati
La somministrazione di immunoglobuline può ridurre l'efficacia dei vaccini costituiti da virus vivi attenuati come quelli di morbillo, rosolia, parotite e varicella, per un periodo fino a 3 mesi.
Dopo la somministrazione d'immunoglobulina umana antiepatite B, deve passare un periodo di almeno 3 mesi prima della vaccinazione con vaccini costituiti da virus vivi attenuati.
L'immunoglobulina umana antiepatite B deve essere somministrata 3 - 4 settimane dopo la vaccinazione fatta con un vaccino costituito da virus vivo attenuato; se la somministrazione d'immunoglobulina umana antiepatite B è indispensabile prima di 3 - 4 settimane dalla vaccinazione, si deve rifare la vaccinazione 3 mesi dopo la somministrazione dell'immunoglobulina umana antiepatite B.
Interferenze con i test sierologici
Dopo l'iniezione di immunoglobuline, il transitorio aumento di anticorpi trasmessi passivamente nel sangue del paziente può indurre falsi risultati positivi nei test sierologici.
La trasmissione passiva di anticorpi agli antigeni eritrocitari (ad esempio: A, B, D), può interferire con alcuni test sierologici per anticorpi eritrocitari, per esempio il test dell'antiglobulina (test di Coombs).
POSOLOGIA E MODO DI SOMMINISTRAZIONE
Come si usa Niuliva? Dosi e modo d'uso
Posologia
Prevenzione della reinfezione da epatite B dopo trapianto di fegato per insufficienza epatica da virus dell'epatite B durante la fase di mantenimento in pazienti non recidivanti:
Negli adulti:
2.000 - 10.000 U.I./mese per mantenere un livello anticorpale sopra 100 - 150 U.I./l in pazienti HBV-DNA negativi.
Nei bambini:
La posologia deve essere adattata alla superficie corporea, sulla base del valore di 10.000 U.I./1,73 m2.
Immunoprofilassi dell'epatite B:
- Prevenzione dell'epatite B in caso di esposizione accidentale in soggetti non immunizzati:
Almeno 500 U.I., secondo l'intensità dell'esposizione, il prima possibile dopo l'esposizione e preferibilmente entro 24 - 72 ore.
- Immunoprofilassi dell'epatite B in pazienti in emodialisi:
8 - 12 U.I./kg fino ad un massimo di 500 U.I., ogni 2 mesi fino alla sieroconversione che segue la vaccinazione.
- Prevenzione dell'epatite B in neonati da madri portatrici del virus dell'epatite B, alla nascita o subito dopo la nascita:
30 - 100 U.I./kg. La somministrazione di immunoglobuline antiepatite B può essere ripetuta fino alla sieroconversione che segue la vaccinazione.
In tutte queste situazioni, la vaccinazione contro l'epatite B è fortemente raccomandata. La prima dose di vaccino può essere iniettata lo stesso giorno della somministrazione di immunoglobulina umana antiepatite B, ma in punti diversi.
In soggetti che dopo la vaccinazione non hanno mostrato una risposta immune (anticorpi anti-HB non misurabili) e per quanti necessitano di una prevenzione continua, si può valutare la somministrazione di 500 U.I. agli adulti e di 8 U.I./kg ai bambini, ogni 2 mesi; 10 mU.I./ml è considerato come titolo protettivo anticorpale minimo.Modo di somministrazione
Niuliva deve essere somministrato per via endovenosa ad una velocità massima iniziale di 0,02 ml/kg/minuto per i primi 10 minuti. Se ben tollerata, la velocità di somministrazione può essere gradualmente aumentata fino ad un massimo di 0,04 ml/kg/minuto. Pertanto, in generale, la somministrazione di 5.000 U.I. sarà effettuata in meno di 15 minuti.
Se non si verificano reazioni avverse, la velocità massima iniziale delle infusioni successive sarà sempre di 0,02 ml/kg/minuto e, se ben tollerata, la velocità di somministrazione può essere gradualmente aumentata fino ad un massimo di 0,1 ml/kg/minuto. In generale, il tempo di somministrazione di 5.000 U.I. sarà meno di 10 minuti.
SOVRADOSAGGIO
Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Niuliva?
Non sono noti gli effetti dovuti a sovradosaggio.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
E' possibile prendere Niuliva durante la gravidanza e l'allattamento?
La sicurezza di questo medicinale per l'uso in gravidanza non è stata stabilita in studi clinici controllati. L'esperienza clinica con le immunoglobuline suggerisce che non sono prevedibili effetti nocivi sul decorso della gravidanza o sul feto e il neonato.
GUIDA DI VEICOLI E USO DI MACCHINARI
Effetti di Niuliva sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
Niuliva non altera la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.
PRINCIPIO ATTIVO
Immunoglobulina umana antiepatite B.
La distribuzione percentuale delle sottoclassi di IgG, determinata per immunonefelometria, è di circa 74,3% di IgG1, 22,1% di IgG2, 1,99% di IgG3, 1,61% di IgG4.
Il contenuto di proteina umana è di 50 g/l, di cui almeno il 97% è costituito da IgG.
Il contenuto di immunoglobulina umana antiepatite B è di 250 U.I./ml (600 U.I./2,4 ml, 1.000 U.I./4 ml, 5.000 U.I./20 ml, 10.000 U.I./40 ml).
Contiene IgA in tracce (meno di 0,05 mg/ml).
Eccipiente:
D-sorbitolo 50 g/l.
Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
ECCIPIENTI
- D-sorbitolo
- Acqua per preparazioni iniettabili
SCADENZA E CONSERVAZIONE
Scadenza: 36 mesi
Conservare in frigorifero (2 °C - 8 °C). Non congelare.
NATURA E CONTENUTO DEL CONTENITORE
2,4 o 4 ml di soluzione in una siringa (vetro di tipo I) con tappo sullo stantuffo (gomma bromo-butilica).
20 o 40 ml di soluzione in un flacone (vetro di tipo II) con tappo (gomma cloro-butilica).
Confezione: 1 siringa o 1 flacone.
PATOLOGIE CORRELATE
- Epatite
Patologia caratterizzata dall'infiammazione del fegato, in forma acuta o cronica, causata dall'infezione di uno dei virus dell'epatite. Attualmente si distinguono 5 diversi tipi di virus dell'epatite (denominati A, B, C, D ed E). - Sclerosi Multipla
La sclerosi multipla è una malattia neurodegenerativa demielinizzante, cioè con lesioni a carico del sistema nervoso centrale, si manifesta per lo più con disturbi del movimento, della vista e dell’equilibrio, seguendo un decorso diverso da persona a persona
Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.
Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico
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