Oxaliplatino Sandoz 5 mg/ml polv. per soluz. per infusione 1 flac. 50 mg con Onco-Safe

23 aprile 2024
Farmaci - Oxaliplatino Sandoz

Oxaliplatino Sandoz 5 mg/ml polv. per soluz. per infusione 1 flac. 50 mg con Onco-Safe


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INDICE SCHEDA



INFORMAZIONI GENERALI


TITOLARE:

Sandoz GmbH

CONCESSIONARIO:

Sandoz S.p.A.

MARCHIO

Oxaliplatino Sandoz

CONFEZIONE

5 mg/ml polv. per soluz. per infusione 1 flac. 50 mg con Onco-Safe

FORMA FARMACEUTICA
Polvere

PRINCIPIO ATTIVO
oxaliplatino

GRUPPO TERAPEUTICO
Antineoplastici


CONFEZIONI DISPONIBILI IN COMMERCIO


Confezioni e formulazioni di Oxaliplatino Sandoz disponibili in commercio:


INDICAZIONI TERAPEUTICHE


A cosa serve Oxaliplatino Sandoz? Perchè si usa?


Oxaliplatino, in combinazione con 5-fluorouracile (5-FU) e acido folinico (AF) è indicato nel:
  • Trattamento adiuvante del cancro del colon allo stadio III (C di Duke) dopo asportazione completa del tumore primario
  • Trattamento del cancro colon rettale metastatico


CONTROINDICAZIONI


Quando non dev'essere usato Oxaliplatino Sandoz?


Oxaliplatino è controindicato in pazienti che
  • hanno ipersensibilità al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti indicati al paragrafo 6.1
  • stanno allattando al seno
  • hanno mielodepressione presente prima dell'inizio del primo ciclo, quale documentata da un numero di leucociti neutrofili <2 x 109/l e/o di piastrine <100 x 109/l
  • hanno neuropatia periferica sensitiva con compromissione funzionale, presente prima del primo ciclo
  • hanno funzione renale gravemente compromessa (clearance della creatinina <30 ml/min) (vedere paragrafo 5.2).


AVVERTENZE E PRECAUZIONI D'USO


Cosa serve sapere prima di prendere Oxaliplatino Sandoz?


Oxaliplatino deve essere impiegato soltanto in reparti specializzati in oncologia, e somministrato sotto la supervisione di un oncologo esperto.

Danno renale

I pazienti con danno renale da lieve o moderato devono essere accuratamente monitorati per le reazioni avverse e la dose aggiustata in rapporto alla tossicità (vedere paragrafo 5.2).

Reazioni di ipersensibilità

Particolare monitoraggio deve essere effettuato in pazienti con trascorsi di manifestazioni allergiche ad altri medicinali contenenti platino. In caso di manifestazioni anafilattiche, si deve interrompere immediatamente l'infusione e iniziare un appropriato trattamento sintomatico. La risomministrazione dell'oxaliplatino a tali pazienti è controindicata. Sono state riportate reazioni crociate, a volte fatali, a tutti i componenti del platino.

In caso di stravaso dell'oxaliplatino, l'infusione va immediatamente arrestata, e iniziato l'usuale trattamento sintomatico locale.

Sintomi neurologici

La tossicità neurologica dell'oxaliplatino deve essere accuratamente monitorata, specialmente nel caso di co-somministrazione di altri farmaci con tossicità neurologica specifica. Un esame neurologico deve essere eseguito prima di ogni somministrazione, e periodicamente in seguito.

Nei pazienti che sviluppano una disestesia laringofaringea acuta (vedere paragrafo 4.8) durante o entro qualche ora dopo 2 ore di infusione, la durata della somministrazione successiva deve essere di 6 ore.

Neuropatia periferica

Se si verificano sintomi neurologici (parestesie, disestesie), le seguenti posologie raccomandate dell'oxaliplatino devono essere aggiustate in base alla durata e alla gravità dei sintomi esistenti:
  • se i sintomi durano più di 7 giorni e sono fastidiosi, le dosi successive di oxaliplatino devono essere ridotte da 85 mg/m2 a 65 mg/m2 (ambito metastatico) o 75 mg/m2 (ambito adiuvante).
  • se le parestesie senza compromissione funzionale persistono fino al ciclo seguente, la posologia successiva dell'oxaliplatino deve essere ridotta da 85 mg/m2 a 65 mg/m2 (ambito metastatico) o 75 mg/m2 (ambito adiuvante).
  • se le parestesie con compromissione funzionale persistono fino al ciclo seguente, l'oxaliplatino deve essere sospeso.
  • se questi sintomi migliorano dopo la sospensione della terapia con l'oxaliplatino, può essere presa in considerazione la ripresa della terapia.
I pazienti devono essere informati riguardo la possibilità che i sintomi della neuropatia periferica sensitiva persistano anche dopo la fine del trattamento. Le parestesie localizzate di grado moderato o quelle che possono interferire con le attività funzionali possono persistere per periodi di tempo fino a 3 anni dopo la cessazione del trattamento adiuvante.

Sindrome Leucoencefalopatica Posteriore Reversibile (RPLS)

Sono stati riportati casi di Sindrome Leucoencefalopatica Posteriore Reversibile (RPLS, anche nota come PRES, Sindrome di Encefalopatia Posteriore Reversibile) in pazienti trattati con oxaliplatino nella chemioterapia di combinazione. RPLS è una rara, reversibile condizione in rapida evoluzione neurologica, che può includere convulsioni, ipertensione, cefalea, confusione mentale, cecità e altri disturbi visivi e neurologici (vedere paragrafo 4.8).

La diagnosi di RPLS si basa sulla conferma da parte di immagini del cervello, preferibilmente IRM (Immagini di Risonanza Magnetica).

Nausea, vomito, diarrea, disidratazione e cambiamenti ematologici

La tossicità gastrointestinale dell'oxaliplatino, per esempio sintomi come nausea e vomito, richiede l'uso profilattico e/o terapeutico di anti-emetici (vedere paragrafo 4.8 Effetti indesiderati).

Diarrea/vomito possono causare disidratazione, ileo paralitico, occlusione intestinale, ipopotassiemia, acidosi metabolica e compromissione renale, specialmente quando l'oxaliplatino è combinato con il 5-fluorouracile (5-FU).

Durante il trattamento con oxaliplatino sono stati riportati casi di ischemia intestinale, inclusi esiti fatali. In caso di ischemia intestinale, il trattamento con oxaliplatino deve essere interrotto e misure opportune devono essere messe in atto (vedere paragrafo 4.8).

Se si verifica tossicità ematologica (leucociti neutrofili <1,5 x 109/l o piastrine <50 x 109/l), la somministrazione del successivo ciclo deve essere differita fino a quando i valori non siano tornati a livelli accettabili. Un esame emocromocitometrico completo con conta differenziale dei globuli bianchi deve essere eseguito prima dell'inizio della terapia e prima di ogni ciclo successivo.

Effetti mielodepressivi possono aggiungersi a quelli della chemioterapia concomitante. I pazienti con mielosoppressione grave e persistente sono ad alto rischio di complicanze infettive. Sepsi, sepsi neutropenica e shock settico, compresi esiti fatali, sono stati riportati in pazienti trattati con oxaliplatino (vedere paragrafo 4.8). Se uno di questi eventi si verifica, il trattamento con oxaliplatino deve essere interrotto.

I pazienti devono essere adeguatamente informati riguardo i rischi, dopo la somministrazione di oxaliplatino e 5-fluorouracile, di diarrea/vomito, mucosite/stomatite e neutropenia, in modo che possano contattare urgentemente il proprio medico curante per un adeguato trattamento.

Se si verificano mucosite/stomatite, con o senza neutropenia, il trattamento successivo deve essere differito fino a che queste non siano regredite al grado I o inferiore e/o fino a quando il numero di neutrofili non sia ≥1,5 x 109/l.

Per il trattamento combinato dell'oxaliplatino con il 5-fluorouracile (5-FU) (con o senza acido folinico), si devono operare gli usuali aggiustamenti posologici per le tossicità associate al 5-fluorouracile.

Se si verificano una diarrea di grado 4, una neutropenia di grado 3–4 (leucociti neutrofili <1,0 x 109/l), neutropenia febbrile (febbre di origine sconosciuta senza un'infezione documentata clinicamente o microbiologicamente con una conta assoluta dei neutrofili <1,0 x 109/l, una temperatura superiore ai 38,3°C in una singola misurazione o una temperatura costante confermata superiore ai 38°C per più di un'ora), o una piastrinopenia di grado 3–4 (piastrine <50 x 109/l), la dose di oxaliplatino deve essere ridotta da 85 mg/m2 a 65 mg/m2 (ambito metastatico) o 75 mg/m2 (ambito adiuvante), oltre alle necessarie riduzioni posologiche del 5-fluorouracile (5-FU).

Funzionalità polmonare

In caso di sintomi respiratori inspiegati, quali tosse non-produttiva, dispnea, rantoli o infiltrati polmonari all'esame radiografico, l'oxaliplatino deve essere sospeso fino a quando ulteriori indagini pneumologiche non escludano una polmonite interstiziale (vedere paragrafo 4.8 Effetti indesiderati).

Patologie del sangue

La Sindrome Emolitica Uremica (SEU) è un effetto collaterale pericoloso per la vita (frequenza non nota). Il trattamento con oxaliplatino deve essere sospeso ai primi segni di qualsiasi evidenza di anemia emolitica microangiopatica, come la rapida diminuzione dell'emoglobina con concomitante trombocitopenia, aumento della bilirubina sierica, creatinina sierica, azotemia, o LDH. L'insufficienza renale potrebbe non essere reversibile con la sospensione della terapia e può essere richiesta la dialisi.

In associazione al trattamento con oxaliplatino è stata riportata coagulazione intravascolare disseminata (DIC), inclusi esiti fatali. Nel caso in cui la DIC sia stata diagnosticata, il trattamento con oxaliplatino deve essere interrotto, e deve essere instaurato un adeguato trattamento (vedere paragrafo 4.8). Si deve prestare cautela in pazienti con condizioni che sono associate a DIC, come infezione, sepsi, ecc.

Prolungamento QT

Il prolungamento QT può indurre un aumentato rischio di sviluppare aritmie ventricolari, comprese le Torsioni di punta, che possono essere fatali (vedere paragrafo 4.8). L'intervallo QT deve essere attentamente monitorato su base regolare prima e dopo la somministrazione di oxaliplatino. Si deve prestare cautela in pazienti con storia o predisposizione per il prolungamento del QT, in quei pazienti che stanno assumendo medicinali noti per prolungare l'intervallo QT, e in quelli con alterazioni elettrolitiche come ipokalemia, ipocalcemia o ipomagnesiemia. In caso di prolungamento del QT, il trattamento con oxaliplatino deve essere interrotto (vedere paragrafo 4.5 e 4.8)

Rabdomiolisi

È stata riportata rabdomiolisi, inclusi esiti fatali, in pazienti trattati con oxaliplatino. In caso di dolore muscolare e gonfiore, in associazione a debolezza, febbre o urine scure, il trattamento con oxaliplatino deve essere interrotto. Se viene confermata la diagnosi di rabdomiolisi, devono essere messe in atto misure opportune. Si raccomanda cautela se medicinali associati a rabdomiolisi sono somministrati in concomitanza con l'oxaliplatino (vedere paragrafi 4.5 e 4.8)

Ulcera gastrointestinale/ulcera gastrointestinale con emorragia e con perforazione

Il trattamento con oxaliplatino può causare ulcera gastrointestinale e potenziali complicanze, come emorragia e perforazione gastrointestinali, che possono essere fatali. In caso di ulcera gastrointestinale il trattamento con oxaliplatino deve essere sospeso e devono essere messe in atto opportune misure (vedere paragrafo 4.8).

Funzionalità epatica

In caso di risultati anormali dei test di funzione epatica o di ipertensione portale che non siano evidentemente la conseguenza di metastasi epatiche, vanno presi in considerazione i rarissimi casi di vasculopatia epatica indotta da farmaci.

Gravidanza

Per l'uso nelle donne gravide, vedere paragrafo 4.6.

Fertilità

Effetti genotossici sono stati osservati con l'oxaliplatino in studi preclinici. Pertanto, ai pazienti di sesso maschile trattati con oxaliplatino si raccomanda di non avere figli durante il trattamento e nei successivi 6 mesi e di chiedere consigli, prima dell'inizio della terapia, sulla conservazione dello sperma, perchè l'oxaliplatino può avere un effetto anti-fertilità che potrebbe essere irreversibile.

Le donne non devono rimanere incinte durante il trattamento con oxaliplatino e dovrebbero usare un metodo efficace di contraccezione (vedere paragrafo 4.6).

Quando oxaliplatino è somministrato per via intraperitoneale (via di somministrazione off label) può verificarsi emorragia peritoneale.


INTERAZIONI


Quali farmaci, principi attivi o alimenti possono interagire con l'effetto di Oxaliplatino Sandoz?


Nei pazienti che hanno ricevuto un'unica dose di 85 mg/m2 di oxaliplatino immediatamente prima della somministrazione di 5-fluorouracile (5-FU), non sono stati osservati cambiamenti nel livello nel plasma di 5-fluorouracile (5-FU).

In vitro, non è stato osservato alcun significativo spostamento dell'oxaliplatino legato alle proteine plasmatiche, da parte dei seguenti farmaci: eritromicina, salicilati, granisetron, paclitaxel e valproato di sodio.

Si raccomanda cautela quando il trattamento con oxaliplatino viene somministrato in concomitanza con altri medicinali noti per causare il prolungamento dell'intervallo QT. In caso di associazione con questi medicinali, l'intervallo QT deve essere attentamente monitorato (vedere paragrafo 4.4). Si raccomanda cautela quando il trattamento con oxaliplatino è somministrato in concomitanza con altri medicinali noti per essere associati a rabdomiolisi (vedere paragrafo 4.4).

Popolazione pediatrica

Studi di interazione sono stati effettuati solo negli adulti.


POSOLOGIA E MODO DI SOMMINISTRAZIONE


Come si usa Oxaliplatino Sandoz? Dosi e modo d'uso


Posologia

SOLO PER ADULTI

La dose raccomandata di oxaliplatino in ambito adiuvante è di 85 mg/m2 somministrati endovena, ripetuti ogni 2 settimane per 12 cicli (6 mesi).

La dose raccomandata di oxaliplatino nel trattamento del cancro colon rettale metastatico è di 85 mg/m2 somministrati endovena, ripetuti ogni 2 settimane fino a progressione della malattia o a tossicità inaccettabile.

La posologia va aggiustata a seconda della tollerabilità (vedere paragrafo 4.4).

Oxaliplatino va somministrato sempre prima delle fluoropirimidine.

Oxaliplatino viene somministrato come infusione endovenosa della durata di 2–6 ore in 250–500 ml di soluzione di glucosio 5%, per avere una concentrazione compresa tra 0,2 e 0,7 mg/ml; nella pratica clinica, 0,7 mg/ml è la concentrazione massima per una dose di oxaliplatino di 85 mg/m2.

Oxaliplatino era usato principalmente in regimi di combinazione a base di infusione continua di 5-fluorouracile. Per gli schemi di trattamento ogni 2 settimane, venivano impiegati regimi di 5-fluorouracile in bolo e in infusione endovenosa continua.

Popolazioni speciali
  • Danno renale
Oxaliplatino non deve essere somministrato in pazienti con danno renale grave (vedere paragrafi 4.3 e 5.2).

Nei pazienti con lieve o moderata insufficienza renale, la dose raccomandata di oxaliplatino è di 85 mg/m2 (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
  • Compromissione epatica
In uno studio di fase I che comprendeva pazienti con vari gradi di compromissione epatica, la frequenza e la gravità delle affezioni epato-biliari sembravano essere correlate alla progressione della malattia e alla alterazione dei test di funzione epatica nelle condizioni basali. Nel corso dello sviluppo clinico non è stato eseguito alcuno specifico aggiustamento posologico per i pazienti con test di funzione epatica anormali.
  • Pazienti anziani
Nessun aumento delle tossicità gravi è stato osservato quando l'oxaliplatino era usato in monoterapia o in combinazione con 5-fluorouracile in pazienti di età superiore ai 65 anni. Di conseguenza, nei pazienti anziani non è necessario alcuno specifico aggiustamento posologico.

Popolazione pediatrica

Non ci sono indicazioni relative all'uso di oxaliplatino nei bambini. Non è stata stabilita l'efficacia di oxaliplatino in monoterapia nei pazienti pediatrici con tumori solidi (vedere paragrafo 5.1).

Modo di somministrazione

Oxaliplatino viene somministrato per infusione endovenosa.

La somministrazione dell'oxaliplatino non richiede iperidratazione.

Oxaliplatino diluito in 250–500 ml di soluzione di glucosio 5% per dare una concentrazione non minore di 0,2 mg/ml, deve essere infuso in una linea venosa centrale o in una vena periferica in 2–6 ore. L'infusione di oxaliplatino deve precedere sempre quella di 5-fluorouracile.

In caso di stravaso, la somministrazione deve essere immediatamente interrotta.

La preparazione delle soluzioni iniettabili di agenti citotossici deve essere eseguita da personale specializzato addestrato con conoscenze sui farmaci usati, in condizioni che garantiscano l'integrità del medicinale, la protezione dell'ambiente, e in particolare quella del personale che li manipola, in accordo con la politica dell'ospedale. Essa richiede un'area riservata destinata a questo scopo. In questa area è proibito fumare, mangiare o bere.

Istruzioni per l'uso

Vedere paragrafo 6.6.


SOVRADOSAGGIO


Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Oxaliplatino Sandoz?


Sintomi

Non si conoscono antidoti dell'oxaliplatino. In caso di sovradosaggio, ci si può aspettare una esacerbazione degli eventi avversi.

Gestione

Occorre iniziare il monitoraggio ematologico e somministrare un trattamento sintomatico.


GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO


E' possibile prendere Oxaliplatino Sandoz durante la gravidanza e l'allattamento?


Gravidanza

Fino ad oggi non sono disponibili informazioni sulla sicurezza di impiego nelle donne in gravidanza. Negli studi sugli animali è stata osservata tossicità riproduttiva. Di conseguenza, l'oxaliplatino è sconsigliato durante la gravidanza e nelle donne in età fertile che non adottano misure contraccettive. L'uso dell'oxaliplatino deve essere preso in considerazione soltanto dopo avere debitamente informato la paziente del rischio per il feto, e averne ottenuto il consenso. Appropriate misure contraccettive devono essere prese durante e dopo la cessazione del trattamento per altri 4 mesi per le donne.

Allattamento

L'escrezione nel latte non è stata studiata. L'allattamento al seno è controindicato durante la terapia con oxaliplatino.

Fertilità

L'oxaliplatino ha un effetto anti-fertilità (vedere paragrafo 4.4).

A causa dei potenziali effetti genotossici di oxaliplatino, devono essere adottate adeguate misure contraccettive durante e dopo la cessazione della terapia per 4 mesi per le donne e 6 mesi per gli uomini.


GUIDA DI VEICOLI E USO DI MACCHINARI


Effetti di Oxaliplatino Sandoz sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari


Non sono stati condotti studi sugli effetti sulla capacità di guidare veicoli e di usare macchinari.

Tuttavia, aumentando il rischio di capogiri, nausea e vomito, e altri sintomi neurologici a carico dell'andatura e dell'equilibrio, l'oxaliplatino può avere una leggera o moderata influenza sulla capacità di guidare veicoli e di usare macchinari.

Anomalie della vista, in particolare perdita transitoria della vista (reversibile dopo interruzione della terapia), possono incidere sulla capacità dei pazienti di guidare veicoli e di utilizzare macchinari. Pertanto, i pazienti devono essere avvertiti dei potenziali effetti di tali eventi sulla capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.


PRINCIPIO ATTIVO


Un flaconcino con polvere per soluzione per infusione contiene 50 mg, 100 mg o 150 mg di oxaliplatino.

1 ml di soluzione per infusione concentrata ricostituita contiene 5 mg di oxaliplatino.

Flaconcino da 50 mg: ogni flaconcino contiene 50 mg di oxaliplatino per ricostituzione in 10 ml di solvente.

Flaconcino da 100 mg: ogni flaconcino contiene 100 mg di oxaliplatino per ricostituzione in 20 ml di solvente.

Flaconcino da 150 mg: ogni flaconcino contiene 150 mg di oxaliplatino per ricostituzione in 30 ml di solvente.

Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere il paragrafo 6.1.


ECCIPIENTI


Lattosio monoidrato.


SCADENZA E CONSERVAZIONE


Scadenza: 36 mesi

Farmaco come confezionato per la vendita: Per la conservazione di questo farmaco non è richiesta alcuna condizione particolare.

Per le condizioni di conservazione del prodotto ricostituito, vedere paragrafo 6.3.


NATURA E CONTENUTO DEL CONTENITORE


Flaconi di vetro tipo I chiusi con tappo in gomma cloro butilica, ghiera in alluminio e capsula flip-off.

Flaconcini di vetro con/senza contenitore trasparente di plastica (OncoSafe).

Distribuiti in confezioni da 1 flaconcino contenente 50 mg o 100 mg o 150 mg di oxaliplatino.

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.


PATOLOGIE CORRELATE


Data ultimo aggiornamento: 21/06/2022

Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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