Verapamil Pensa 120 mg 30 compresse a rilascio prolungato

28 marzo 2024
Farmaci - Verapamil Pensa

Verapamil Pensa 120 mg 30 compresse a rilascio prolungato


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INDICE SCHEDA



INFORMAZIONI GENERALI


TITOLARE:

Towa Pharmaceutical S.p.A.

MARCHIO

Verapamil Pensa

CONFEZIONE

120 mg 30 compresse a rilascio prolungato

FORMA FARMACEUTICA
compressa a rilascio modificato

PRINCIPIO ATTIVO
verapamil cloridrato

GRUPPO TERAPEUTICO
Calcioantagonisti


INDICAZIONI TERAPEUTICHE


A cosa serve Verapamil Pensa? Perchè si usa?


Compresse da 120 mg: Insufficienza coronarica cronica. Trattamento dei postumi dell'infarto miocardico. Aritmie ipercinetiche sopraventricolari come tachicardia parossistica sopraventricolare, fibrillazione e flutter atriali a risposta ventricolare rapida, extrasistolie. Ipertensione arteriosa.

Prevenzione del reinfarto in pazienti che non tollerano i beta-bloccanti e che non hanno segni di scompenso cardiaco.

Compresse da 240 mg: Trattamento dell'ipertensione arteriosa di grado lieve e moderato.


CONTROINDICAZIONI


Quando non dev'essere usato Verapamil Pensa?


Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Shock cardiogeno.

Infarto miocardico recente complicato da bradicardia marcata.

Insufficienza contrattile del ventricolo sinistro.

Gravi disturbi di conduzione dell'eccitazione come blocco AV totale, blocco AV parziale; blocco di branca incompleto, malattia del nodo del seno (eccetto quelli con pacemaker artificiale ventricolare), blocco AV di II-III grado (eccetto in pazienti con pacemaker ventricolare artificiale funzionante).

Insufficienza cardiaca congestizia scompensata.

Tachicardia ventricolare a complessi larghi.

Fibrillazione atriale/flutter e concomitante sindrome di Wolff-Parkinson-White, sindrome di Lown-Ganong-Levine, sindromi da PR corto.

Spiccata bradicardia (< 50 battiti/min.).

Ipotensione (pressione sistolica < 90 mmHg) (vedi anche paragrafo 4.4: Avvertenze Speciali e precauzioni d'impiego).

Associazione con inibitori delle MAO e beta-bloccanti e dopo trattamenti chinidinici.

In combinazione con ivabradina (vedere paragrafo 4.5).


AVVERTENZE E PRECAUZIONI D'USO


Cosa serve sapere prima di prendere Verapamil Pensa?


  • Insufficienza cardiaca: il verapamil ha un effetto inotropo negativo che, nella maggior parte dei pazienti, è compensato dalle sue proprietà di riduzione dell'afterload (diminuite resistenze periferiche) senza alterazione netta della funzione ventricolare.
    Il verapamil è controindicato in pazienti con grave disfunzione ventricolare sinistra (per esempio: frazione di eiezione inferiore al 30% o sintomi gravi di insufficienza cardiaca, pressione polmonare superiore ai 20 mmHg). I pazienti con disfunzione ventricolare più lieve, se possibile, devono essere controllati con dosi ottimali di digitale e/o diuretici prima del trattamento con verapamil.
    Talvolta l'azione farmacologica di verapamil può produrre una diminuzione della pressione arteriosa al di sotto dei livelli normali, il che può provocare stordimento od ipotensione sintomatica.
    In pazienti ipertesi è insolita una diminuzione della pressione arteriosa al di sotto della norma.
  • Aumento degli enzimi epatici: sono stati segnalati aumenti delle transaminasi con e senza concomitante aumento della fosfatasi alcalina e della bilirubina. Questi aumenti sono stati talvolta transitori e possono scomparire anche continuando il trattamento con verapamil. Alcuni casi di danno epatocellulare sono stati correlati al verapamil mediante la tecnica del “rechallenge“; metà di questi casi presentavano sintomi clinici (malessere, febbre e/o dolore al quadrante superiore destro) oltre ad aumento della SGOT, della SGPT e della fosfatasi alcalina. È quindi consigliabile un monitoraggio periodico della funzionalità epatica in pazienti trattati con verapamil.
  • Via di conduzione accessoria (Wolff-Parkinson-White o Lown-Ganong-Levine): pazienti affetti da flutter o fibrillazione atriale parossistica e/o cronica con una coesistente via AV accessoria hanno sviluppato un aumento della conduzione anterograda attraverso la via accessoria che bypassa il nodo AV determinando una risposta ventricolare molto rapida o fibrillazione ventricolare dopo aver ricevuto verapamil o digitale per via endovenosa. Sebbene questo fenomeno non sia stato segnalato con il verapamil per via orale, esso deve essere considerato un rischio potenziale. Il trattamento di solito consiste nella cardioversione a corrente continua. La cardioversione è stata usata con sicurezza ed efficacia dopo la somministrazione di verapamil.
  • Blocco atrioventricolare: l'effetto del verapamil sulla conduzione AV e sul nodo SA può condurre, in casi particolari, ad un blocco AV asintomatico di I grado e a transitoria bradicardia, talvolta accompagnati da ritmi di scappamento nodale. Il prolungamento del tratto PR è correlato con le concentrazioni plasmatiche di verapamil, specialmente durante la fase di titolazione iniziale della terapia. Tuttavia gradi più elevati del blocco AV sono stati osservati raramente. Il blocco di I grado grave o l'evoluzione progressiva al blocco AV di II o III grado richiede una riduzione della dose o la sospensione della terapia con verapamil e l'istituzione di una terapia appropriata a seconda della situazione clinica.
  • Uso pediatrico: non è stata accertata la sicurezza e l'efficacia di verapamil 240 mg compresse a rilascio prolungato in soggetti di età inferiore a 18 anni.
  • Uso in pazienti con alterata funzione epatica: dato che il verapamil viene prevalentemente metabolizzato dal fegato, esso deve essere somministrato con cautela a pazienti con alterata funzione epatica. Una grave disfunzione epatica prolunga l'emivita di eliminazione del verapamil a circa 14-16 ore; quindi a questi pazienti si deve somministrare circa il 30% della dose usuale impiegata nei pazienti con normale funzionalità epatica. Bisogna adottare un accurato monitoraggio per riconoscere un anormale prolungamento dell'intervallo PR od altri segni di effetti farmacologici eccessivi.
  • Uso in pazienti con alterata funzione renale: circa il 70% di una dose somministrata di verapamil viene escreto sotto forma di metaboliti nell'urina.
    Fino a quando non saranno disponibili ulteriori dati, il verapamil deve essere somministrato con cautela a pazienti con alterata funzione renale. Questi pazienti devono essere seguiti accuratamente per accertare un eventuale prolungamento dell'intervallo PR o altri segni di sovradosaggio. Anche se consistenti dati clinici emersi da studi comparativi condotti in pazienti con insufficienza renale allo stadio terminale hanno dimostrato che la ridotta funzionalità renale non ha alcun effetto sulla farmacocinetica di verapamil, casi clinici verificatisi suggeriscono che verapamil deve essere usato con cautela e sotto stretto monitoraggio in pazienti con alterata funzionalità renale. Verapamil non può essere rimosso attraverso emodialisi.
  • Utilizzare con cautela in pazienti bardicardici e ipotesi (vedere paragrafo 4.3. Controindicazioni)
  • Utilizzare con cautela in pazienti con disturbi nei quali è interessata la trasmissione neuromuscolare (miastenia grave, sindrome di Lambert-Eaton, avanzata distrofia muscolare di Duchenne).
    Verapamil Pensa 120 mg compresse a rilascio prolungato e Verapamil Pensa 240 mg compresse a rilascio prolungato contengono lattosio, per cui i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di lattasi, o da malassorbimento di glucosio galattosio, non devono assumere questo medicinale.


POSOLOGIA E MODO DI SOMMINISTRAZIONE


Come si usa Verapamil Pensa? Dosi e modo d'uso


Verapamil PENSA 120 mg compresse a rilascio prolungato

Verapamil Pensa 120 mg compresse a rilascio prolungato semplifica la terapia a lungo termine in pazienti che necessitano di dosaggio pari o superiore a 240 mg/giorno.

Nell'insufficienza coronarica di media gravità e per la profilassi dei disturbi tachicardici è generalmente sufficiente somministrare 1 compressa alla mattina e 1 alla sera (240 mg/giorno).

Se necessario questa dose può essere aumentata a 2 compresse 2 volte al giorno (480 mg/giorno).

Verapamil Pensa 240 mg compresse a rilascio prolungato

La dose di Verapamil Pensa 240 mg compresse a rilascio prolungato deve essere adattata al singolo paziente mediante titolazione ed il farmaco deve essere somministrato con il cibo. La dose giornaliera abituale di Verapamil Pensa 240 mg compresse a rilascio prolungato, nelle sperimentazioni cliniche è stata di 240 mg somministrati per via orale una volta al giorno al mattino. Tuttavia possono essere somministrate dosi iniziali di 120 mg (mezza compressa) al giorno in pazienti che potrebbero avere una maggiore risposta a Verapamil (per esempio: persone anziane, di piccola corporatura, etc.). La determinazione della dose deve basarsi sull'efficacia terapeutica e sugli effetti indesiderati che devono essere valutati circa 24 ore dopo la somministrazione del farmaco. Gli effetti anti-ipertensivi di Verapamil Pensa 240 mg compresse a rilascio prolungato sono evidenti entro la prima settimana di terapia. Se con 1 compressa non si ottiene una risposta adeguata, la dose può essere aumentata nel seguente modo:

a) 240 mg (1 compressa) ogni mattina più 120 mg (mezza compressa) ogni sera;

b) 240 mg (1 compressa) ogni 12 ore.


SOVRADOSAGGIO


Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Verapamil Pensa?


Sintomi

Ipotensione, bradicardia fino a blocco AV di grado elevato ed arresto sinusale, iperglicemia, apatia ed acidosi metabolica. In seguito ad overdose si sono verificati decessi.

Trattamento

Il trattamento del sovradosaggio deve essere di sostegno. La stimolazione beta-adrenergica o la somministrazione parenterale di soluzioni di calcio e l'irrigazione intestinale può aumentare il flusso di ioni calcio attraverso i canali lenti e questi metodi sono stati usati con successo nel trattamento di un sovradosaggio volontario con verapamil.

A causa del ritardato assorbimento dei prodotti a rilascio modificato, alcuni pazienti potrebbero richiedere ulteriore osservazione ed ospedalizzazione per un periodo superiore alle 48 ore.

Reazioni ipotensive clinicamente significative o blocco AV di grado elevato devono essere trattati rispettivamente con vasopressori o “pacing“ cardiaco. L'asistolia deve essere trattata con le misure consuete, fra cui la rianimazione cardiopolmonare.

Verapamil non può essere eliminato tramite emodialisi.


GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO


E' possibile prendere Verapamil Pensa durante la gravidanza e l'allattamento?


Gravidanza

Gli studi sulla riproduzione sono stati eseguiti su conigli e ratti ad una dose orale di verapamil superiore a 1,5 volte (15 mg/kg/al giorno) e 6 volte (60 mg/kg/al giorno) superiore alla dose orale giornaliera assunta dall'uomo, e non hanno dimostrato evidenze di teratogenicità. Nei ratti, però, la dose multipla somministrata si è rivelata embriocida e ritardante la crescita e lo sviluppo del feto, probabilmente a causa degli effetti avversi a carico delle madri che si riflettono in una ridotta capacità di mettere su peso. È stato dimostrato inoltre come questa dose assunta per via orale causi ipotensione nei ratti.

Non sono state effettuate sperimentazioni adeguate e ben controllate in donne gravide, per cui la sicurezza di verapamil durante la gravidanza non è stata stabilita. Verapamil attraversa la barriera placentare ed è stato ritrovato nel cordone ombelicale. Poichè gli studi sulla riproduzione nell'animale non sono sempre in grado di far prevedere la risposta nell'uomo, verapamil deve essere usato durante la gravidanza solo se strettamente necessario.

Allattamento

Il verapamil cloridrato viene escreto nel latte materno. Dati limitati relativamente alla somministrazione orale hanno dimostrato che la dose di verapamil che attraverso il latte viene ingerita dal lattante è bassa (0,1-1% della dose orale assunta dalla madre). A causa della gravità dei potenziali effetti indesiderati nel lattante, verapamil deve essere somministrato alla donna durante l'allattamento solo nel caso in cui lo si ritenga indispensabile al benessere della madre.


GUIDA DI VEICOLI E USO DI MACCHINARI


Effetti di Verapamil Pensa sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari


Verapamil compromette la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari. Ciò si verifica per lo più all'inizio della terapia, quando la dose viene incrementata, quando si cambia trattamento passando da un farmaco diverso a verapamil ed assumendo alcool in concomitanza.


PRINCIPIO ATTIVO


VERAPAMIL PENSA 120 mg compresse a rilascio prolungato

Una compressa contiene:

Principio attivo:

Verapamil cloridrato 120 mg

Eccipienti con effetti noti: lattosio e olio di ricino.

VERAPAMIL PENSA 240 mg compresse a rilascio prolungato

Una compressa contiene:

Principio attivo:

Verapamil cloridrato 240 mg

Eccipienti con effetti noti: lattosio e olio di ricino.

Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.


ECCIPIENTI


VERAPAMIL Pensa 120 mg compresse a rilascio prolungato

Lattosio, olio di ricino idrogenato, copolimeri metacrilici, talco, magnesio stearato, titanio biossido, dibutilftalato, silice precipitata, acido stearico, ferro ossido rosso.

VERAPAMIL Pensa 240 mg compresse a rilascio prolungato

Lattosio, olio di ricino idrogenato, copolimeri metacrilici, talco, magnesio stearato, titanio biossido, dibutilftalato, silice precipitata, acido stearico, ferro ossido rosso.


SCADENZA E CONSERVAZIONE


Scadenza: 36 mesi

 Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare per la conservazione.


NATURA E CONTENUTO DEL CONTENITORE


VERAPAMIL Pensa 120 mg compresse a rilascio prolungato

Scatola da 30 compresse a rilascio prolungato

VERAPAMIL Pensa 240 mg compresse a rilascio prolungato

Scatola da 30 compresse a rilascio prolungato


PATOLOGIE CORRELATE


Data ultimo aggiornamento: 20/07/2022

Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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