Glazidim Monovial

20 aprile 2024

Glazidim Monovial


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Nota: Per informazioni su farmaci e confezioni ritirate dal commercio accedi al portale AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).


Cos'è Glazidim Monovial (ceftazidima pentaidrato)


Glazidim Monovial è un farmaco a base di ceftazidima pentaidrato, appartenente al gruppo terapeutico Antibatterici cefalosporinici.

A cosa serve Glazidim Monovial e perchè si usa


Di uso elettivo e specifico in infezioni batteriche gravi di accertata o presunta origine da gram-negativi “difficili“ o da flora mista con presenza di gram-negativi resistenti ai più comuni antibiotici. In particolare il prodotto trova indicazione nelle suddette infezioni, in pazienti defedati e/o immunodepressi.

Profilassi chirurgica: la somministrazione di Glazidim risulta in grado di ridurre l'incidenza di infezioni post-chirurgiche in pazienti sottoposti ad interventi contaminati o potenzialmente tali.


Controindicazioni: quando non dev'essere usato Glazidim Monovial


Ipersensibilità agli antibiotici della classe delle cefalosporine.

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Generalmente controindicato in gravidanza e in allattamento (vedere paragrafo “Gravidanza e allattamento“).


Glazidim Monovial può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?


Non si sono evidenziati sperimentalmente aspetti embriotossici o teratogenici della ceftazidima, comunque, nelle donne in stato di gravidanza e nella primissima infanzia il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessità, sotto il diretto controllo del medico.

La ceftazidima è escreta in piccole quantità nel latte materno e deve essere impiegata con cautela nelle madri che allattano.


Quali sono gli effetti indesiderati di Glazidim Monovial


Per determinare la frequenza di effetti indesiderati da molto comuni a non comuni sono stati utilizzati i dati provenienti da ampi studi clinici (interni e pubblicati). Le frequenze assegnate a tutti gli altri effetti indesiderati sono state determinate soprattutto sulla base dei dati di farmacovigilanza successivi all'immissione in commercio e si riferiscono alla frequenza di segnalazione piuttosto che alla frequenza reale.

La seguente convenzione è stata impiegata per la classificazione delle frequenze:

molto comune ≥ 1/10,

comune ≥1/100 e <1/10,

non comune ≥1/1000 e <1/100,

raro ≥1/10.000 e <1/1000,

molto raro <1/10.000.

Infezioni ed infestazioni

  • Non comune: candidosi (inclusa vaginite e candidasi del cavo orale)

Alterazioni del sangue e del sistema linfatico

  • Comuni: eosinofilia e trombocitosi.
  • Non comune: leucopenia, neutropenia e trombocitopenia
  • Molto raro: linfocitosi, anemia emolitica e agranulocitosi

Alterazioni del sistema immunitario

  • Molto raro: anafilassi (inclusi broncospasmo e/o ipotensione).

Alterazioni del sistema nervoso

  • Non comune: cefalea e vertigini,
  • Molto raro: parestesie

Vi sono state segnalazioni di sequele neurologiche compresi tremori, mioclonie, convulsioni, encefalopatia e coma verificatesi in pazienti con insufficienza renale nei quali il dosaggio della ceftazidima non era stato opportunamente ridotto.

Alterazione del sistema vascolare

  • Comune: flebite o tromboflebite conseguenti somministrazione endovenosa

Alterazioni dell'apparato gastroitestinale

  • Comune: diarrea
  • Non comune: nausea, vomito, dolore addominale e colite
  • Molto raro: sapore sgradevole

Come per altre cefalosporine la colite può essere associata alla presenza del Clostridium difficile e presentarsi sotto forma di colite pseudomembranosa.

Alterazioni del sistema epatobiliare

  • Comune: innalzamenti transitori di uno o più degli enzimi epatici quali AST (SGOT), ALT (SGPT), LDH, GGT e fosfatasi alcalina.
  • Molto raro: ittero

Alterazioni della cute e del tessuto sottocutaneo

  • Comune: rash urticarioidi o maculopapulari
  • Non comune: prurito
  • Molto raro: angioedema, eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica;

Disordini generali e alterazioni del sito di somministrazione

  • Comune: dolore e/o infiammazione dopo somministrazione intramuscolare
  • Non comune: febbre

Indagini diagnostiche

  • Comune: positività al test di Coombs
  • Non comune: come per altre cefalosporine sono stati segnalati incrementi transitori di ammoniemia, azotemia e/o creatinina sierica

Una positività al test di Coombs si sviluppa nel 5% circa dei pazienti e può interferire con i test di compatibilità del sangue.


Patologie correlate:


Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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