Hexabrix

29 marzo 2024

Hexabrix


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Nota: Per informazioni su farmaci e confezioni ritirate dal commercio accedi al portale AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).


Cos'è Hexabrix (acido ioxaglico sale sodico + acido ioxaglico sale di meglumina)


Hexabrix è un farmaco a base di acido ioxaglico sale sodico + acido ioxaglico sale di meglumina, appartenente al gruppo terapeutico Mezzi di contrasto.

A cosa serve Hexabrix e perchè si usa


Medicinale solo per uso diagnostico.

Arteriografia cerebrale, arteriografia coronarica, aortografia toracica, aortografia addominale, angiocardiografia, arteriografia selettiva viscerale, arteriografia periferica, flebografia, urografia endovenosa, potenziamento del contrasto in T.A.C., artrografia, fistulografia, isterosalpingografia, esami dell'apparato digerente.

Controindicazioni: quando non dev'essere usato Hexabrix


  • Ipersensibilità allo ioxaglato o ad uno qualsiasi degli eccipienti
  • Storia di reazione importante o reazione cutanea ritardata (vedere Paragrafo 4.8) in seguito a iniezione di Hexabrix.
  • Ipertiroidismo o tireotossicosi conclamati
  • Isterosalpingografia durante la gravidanza o in presenza di processi infiammatori acuti a carico della zona pelvica
  • Non deve essere utilizzato per la mielografia e non deve essere somministrato per via intratecale, subaracnoidea e epidurale. Può provocare convulsioni e persino decesso.

Hexabrix può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?


Fertilità

Gli studi tossicologici sulla funzione riproduttiva non hanno evidenziato effetti sulla riproduzione e la fertilità.

Donne potenzialmente fertili

Quando è necessario esporre ai raggi X donne potenzialmente fertili, si devono assumere sempre informazioni su una possibile gravidanza.

GravidanzaL'uso del mezzo di contrasto in gravidanza è sconsigliato.

È preferibile evitare l'esposizione ai raggi x durante la gravidanza

I dati relativi all'uso di acido ioxaglico nelle donne in gravidanza sono limitati o inesistenti.  

Gli studi sugli animali non indicano la presenza di effetti dannosi diretti o indiretti rispetto alla tossicità riproduttiva.

Hexabrix non deve essere utilizzato in gravidanza, a meno che la condizione clinica della paziente non richieda il trattamento con acido ioxaglico.

Solo se il medico ritiene indispensabile l'indagine ed i risultati superano gli eventuali rischi ad essa connessi, deve essere preso in considerazione l'impiego del mezzo di contrasto.

Il sovraccarico transitorio di odio che si verifica in seguito alla somministrazione nella madre può provocare distiroidismo fetale qualora l'esame venga eseguito dopo 14 settimane di amenorrea.  

Allattamento

Poiché l'acido ioxaglico viene escreto nel latte umano, non è possibile escludere l'esistenza di un rischio per il neonato/bambino. L'allattamento con latte materno deve pertanto essere interrotto durante le 24 ore successive alla somministrazione di Hexabrix.


Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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