Lamivudina e Zidovudina Sandoz

25 aprile 2024

Lamivudina e Zidovudina Sandoz


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Cos'è Lamivudina e Zidovudina Sandoz (lamivudina + zidovudina)


Lamivudina e Zidovudina Sandoz è un farmaco a base di lamivudina + zidovudina, appartenente al gruppo terapeutico Antiretrovirali.

A cosa serve Lamivudina e Zidovudina Sandoz e perchè si usa


Lamivudina e Zidovudina Sandoz è indicato nella terapia di associazione antiretrovirale per il trattamento dell'infezione da Virus dell'Immunodeficienza Umana (HIV) (vedere paragrafo 4.2).

Indicazioni: come usare Lamivudina e Zidovudina Sandoz, posologia, dosi e modo d'uso


La terapia deve essere iniziata da un medico con esperienza nella gestione dell'infezione da HIV.

Lamivudina e Zidovudina Sandoz può essere assunto con o senza cibo.

Al fine di garantire la somministrazione dell'intera dose, la/e compressa/e devono preferibilmente essere deglutita/e senza essere rotta/e. Per i pazienti che non sono in grado di deglutire le compresse, queste possono essere frantumate e aggiunte ad una piccola quantità di cibo semisolido o di liquido, il tutto deve essere assunto immediatamente (vedere paragrafo 5.2).

Adulti e adolescenti di peso pari ad almeno 30 kg: la dose raccomandata di Lamivudina e Zidovudina Sandoz è una compressa due volte al giorno.

Bambini di peso compreso fra 21 e 30 kg: la dose orale raccomandata di Lamivudina e Zidovudina Sandoz è mezza compressa assunta al mattino e una compressa intera assunta alla sera.

Bambini di peso compreso fra 14 e 21 kg: la dose orale raccomandata di Lamivudina e Zidovudina Sandoz è mezza compressa due volte al giorno.

Il regime posologico per i pazienti pediatrici con peso compreso tra 14 e 30 kg si basa in prevalenza su modelli farmacocinetici ed è supportato dai dati provenienti da studi clinici in cui i componenti lamivudina e zidovudina sono stati usati singolarmente. Può verificarsi una sovraesposizione farmacocinetica di zidovudina, pertanto in questi pazienti deve essere garantito un accurato monitoraggio di sicurezza. Se si verifica intolleranza gastrointestinale nei pazienti con peso compreso tra 21 e 30 kg, può essere adottato uno schema posologico alternativo che prevede l'assunzione di mezza compressa tre volte al giorno nel tentativo di migliorare la tollerabilità.

Le compresse di Lamivudina e Zidovudina Sandoz non devono essere usate nei bambini con peso inferiore a 14 kg, poichè non è possibile aggiustare in modo adeguato il dosaggio in funzione del peso del bambino. Questi pazienti devono assumere lamivudina e zidovudina in formulazioni separate, secondo le raccomandazioni di dosaggio prescritte per questi prodotti. Per questi pazienti, e per quelli che non sono in grado di deglutire le compresse, sono disponibili soluzioni orali di lamivudina e zidovudina.

Nei casi in cui si renda necessaria l'interruzione della terapia con uno dei principi attivi di Lamivudina e Zidovudina Sandoz o la riduzione della dose, sono disponibili preparazioni a base di lamivudina e zidovudina separate, in compresse/capsule e in soluzione orale.

Compromissione renale: Nei pazienti con compromissione renale, le concentrazioni di lamivudina e zidovudina sono aumentate, a causa della riduzione della clearance. Pertanto, poichè possono essere necessari aggiustamenti del dosaggio, si raccomanda di somministrare preparazioni separate di lamivudina e zidovudina nei pazienti con ridotta funzionalità renale (clearance creatinina ≤50 ml/min). I medici devono fare riferimento alle relative informazioni di prescrizione dei singoli medicinali.

Compromissione epatica: dati limitati ottenuti da pazienti con cirrosi suggeriscono che può verificarsi accumulo di zidovudina in pazienti con compromissione epatica, a causa della diminuzione della glucuronidazione. I dati ottenuti da pazienti con compromissione epatica da moderata a grave, mostrano che la farmacocinetica della lamivudina non viene alterata in modo significativo dalla disfunzione epatica. Tuttavia, poichè possono rendersi necessari aggiustamenti posologici della zidovudina, si raccomanda di somministrare preparazioni separate di lamivudina e zidovudina nei pazienti con grave compromissione epatica. I medici devono fare riferimento alle relative informazioni di prescrizione dei singoli medicinali.

Aggiustamenti posologici nei pazienti con reazioni avverse ematologiche: Possono rendersi necessari aggiustamenti nella posologia della zidovudina se i livelli di emoglobina scendono al di sotto di 9 g/dl o 5,59 mmol/l, oppure se la conta dei neutrofili scende al di sotto di 1,0 x 109/l (vedere i paragrafi 4.3 e 4.4). Poiché non è possibile l'aggiustamento della posologia di Lamivudina e Zidovudina Sandoz, si devono usare preparazioni separate di zidovudina e lamivudina. I medici devono fare riferimento alle relative informazioni di prescrizione dei singoli medicinali.

Posologia nei pazienti anziani: non sono disponibili dati specifici, tuttavia si consiglia di prestare particolare attenzione in questa classe di età, a causa delle modifiche associate all'età, come la diminuzione della funzionalità renale e le alterazioni dei parametri ematologici.

Controindicazioni: quando non dev'essere usato Lamivudina e Zidovudina Sandoz


Ipersensibilità ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

La zidovudina è controindicata nei pazienti con conta dei neutrofili anormalmente bassa (<0,75 x 109/l) o con livelli di emoglobina anormalmente bassi (<7,5 g/dl o 4,65 mmol/l). Pertanto Lamivudina e Zidovudina Sandoz è controindicata in questi pazienti (vedere paragrafo 4.4).

Lamivudina e Zidovudina Sandoz può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?


Gravidanza: come regola generale, quando si decide di usare un agente antiretrovirale per il trattamento dell'infezione da HIV nelle donne in gravidanza, e di conseguenza per ridurre il rischio di trasmissione verticale dell'HIV al neonato, devono essere presi in considerazione i dati sull'impiego negli animali, oltre all'esperienza clinica nelle donne in gravidanza. Nel caso specifico, è stato dimostrato che l'uso della zidovudina nelle donne in gravidanza, e il successivo trattamento dei neonati, riducono la frequenza della trasmissione materno-fetale dell'HIV. Una grande quantità di dati sulle donne in gravidanza trattate con lamivudina o zidovudina indica che non vi è tossicità malformativa (oltre 3000 esiti di esposizione a ciascuno dei due principi attivi a partire dal primo trimestre di gravidanza, di cui oltre 2000 esiti relativi all'esposizione sia a lamivudina sia a zidovudina). Sulla base della sopra citata grande quantità di dati, nell'uomo il rischio di malformazioni è improbabile.

I principi attivi di Lamivudina e Zidovudina Sandoz possono inibire la replicazione del DNA cellulare e in uno studio condotto nell'animale zidovudina ha dimostrato di essere cancerogena per via transplacentare (vedere paragrafo 5.3). La rilevanza clinica di queste osservazioni non è nota.

Per le pazienti con infezione concomitante da epatite che vengono trattate con medicinali contenenti lamivudina, come Lamivudina e Zidovudina Sandoz, e che successivamente iniziano una gravidanza, deve essere presa in considerazione la possibilità di una recidiva dell'epatite correlata alla sospensione della lamivudina.

Disfunzione mitocondriale: gli analoghi nucleosidici e nucleotidici hanno dimostrato di causare un grado variabile di danno mitocondriale sia in vivo che in vitro. Sono stati segnalati casi di disfunzione mitocondriale nei neonati HIV-negativi esposti agli analoghi nucleosidici in utero e/o dopo la nascita (vedere paragrafo 4.4).

Allattamento al seno: sia la lamivudina sia la zidovudina sono escrete nel latte materno, a concentrazioni simili a quelle rinvenute nel siero. Come regola generale, si raccomanda che le madri con infezione da HIV non allattino al seno i loro neonati in nessun caso, al fine di evitare la trasmissione dell'HIV.

Fertilità: negli studi condotti nei ratti maschi e femmine, né zidovudina né lamivudina hanno mostrato evidenze di compromissione della fertilità. Non esistono dati relativi al loro effetto sulla fertilità nella donna. Nell'uomo la zidovudina non ha mostrato di influenzare la conta, la morfologia o la motilità spermatica.

Quali sono gli effetti indesiderati di Lamivudina e Zidovudina Sandoz


Sono stati segnalati effetti indesiderati durante la terapia per la patologia da HIV con la lamivudina e la zidovudina, in monoterapia o in associazione. Per molti di questi effetti, non è chiaro se siano correlati alla lamivudina, alla zidovudina o all'ampia gamma di medicinali usati per il trattamento della patologia da HIV, oppure se siano dovuti al decorso della patologia di base.

Poiché Lamivudina e Zidovudina Sandoz contiene lamivudina e zidovudina, si possono prevedere effetti indesiderati del tipo e della gravità associati a ciascuno dei due composti. Non ci sono evidenze di tossicità additiva in seguito alla somministrazione concomitante dei due composti.

Con l'uso degli analoghi nucleosidici sono stati riferiti casi di acidosi lattica, talvolta fatali, di solito associati a grave epatomegalia e steatosi epatica (vedere paragrafo 4.4).

Nei pazienti con infezione da HIV la terapia antiretrovirale di combinazione è stata associata alla ridistribuzione del grasso corporeo (lipodistrofia), inclusi la perdita di grasso sottocutaneo periferico e facciale, l'aumento del grasso intraddominale e viscerale, l'ipertrofia mammaria e l'accumulo di grasso dorso-cervicale (gobba di bufalo).

La terapia antiretrovirale di combinazione è stata associata ad anomalie metaboliche come ipertrigliceridemia, ipercolesterolemia, insulino-resistenza, iperglicemia e iperlattatemia (vedere paragrafo 4.4).

Nei pazienti affetti da HIV con deficienza immunitaria grave al momento dell'inizio della terapia antiretrovirale di combinazione (CART), può insorgere una reazione infiammatoria a infezioni opportunistiche asintomatiche o residue. Sono stati anche segnalati disturbi autoimmuni (come il morbo di Graves) in un contesto di riattivazione immunitaria; tuttavia il tempo di insorgenza segnalato e piu variabile e questi eventi possono verificarsi molti mesi dopo l'inizio del trattamento (vedere paragrafo 4.4).

Sono stati segnalati casi di osteonecrosi specialmente nei pazienti con fattori di rischio generalmente riconosciuti, con patologia da HIV in stadio avanzato o esposizione a lungo termine alla terapia antiretrovirale di combinazione (CART). La frequenza di tali casi non è nota (vedere paragrafo 4.4).

Lamivudina

Gli effetti indesiderati considerati almeno possibilmente correlati al trattamento sono elencati di seguito per classificazione per sistemi e organi e frequenza assoluta. Le frequenze sono definite come: molto comune (≥1/10), comune (da ≥1/100 a <1/10), non comune (da ≥1/1000 a <1/100), raro (da ≥1/10.000 a <1/1000), molto raro (<1/10.000). Nell'ambito di ciascun gruppo di frequenza gli effetti indesiderati sono elencati in ordine decrescente di gravità.

Patologie del sistema emolinfopoietico

Non comune: neutropenia e anemia (entrambe talvolta gravi), trombocitopenia

Molto raro: aplasia eritrocitaria pura

Patologie del sistema nervoso

Comune: cefalea, insonnia

Molto raro: neuropatia periferica (o parestesia)

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Comune: tosse, sintomi nasali

Patologie gastrointestinali

Comune: nausea, vomito, dolori o crampi addominali, diarrea

Raro: pancreatite, aumenti dell'amilasi sierica

Patologie epatobiliari

Non comune: aumenti transitori dei livelli degli enzimi epatici (AST, ALT)

Raro: epatite

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Comune: eruzione cutanea, alopecia

Raro: angioedema

Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo

Comune: artralgia, disturbi muscolari

Raro: rabdomiolisi

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Comune: affaticamento, malessere, febbre.

Zidovudina

Il profilo degli effetti indesiderati appare simile sia negli adulti sia negli adolescenti. Gli effetti indesiderati più gravi includono anemia (che può richiedere trasfusioni), neutropenia e leucopenia. Questi insorgono con maggiore frequenza a dosaggi più elevati (1200-1500 mg/die) e nei pazienti con patologia da HIV in fase avanzata (specialmente in caso di scarsa riserva di midollo osseo prima del trattamento), e in particolare nei pazienti con conta delle cellule CD4 inferiore a 100/mm3 (vedere paragrafo 4.4).

L'incidenza di neutropenia è aumentata anche nei pazienti che presentano una bassa conta dei neutrofili o bassi livelli di emoglobina e di vitamina B12 all'inizio della terapia con zidovudina.

Gli effetti indesiderati considerati almeno possibilmente correlati al trattamento sono elencati di seguito, per classificazione per sistemi e organi e frequenza assoluta. Le frequenze sono definite come: molto comune (≥1/10), comune (da ≥1/100 a <1/10), non comune (da ≥1/1000 a <1/100), raro (da ≥1/10.000 a <1/1000), molto raro (<1/10.000). Nell'ambito di ciascun gruppo di frequenza gli effetti indesiderati sono elencati in ordine decrescente di gravità.

Patologie del sistema emolinfopoietico

Comune: anemia, neutropenia e leucopenia

Non comune: trombocitopenia e pancitopenia (con ipoplasia midollare)

Rara: aplasia eritrocitaria pura

Molto raro: anemia aplastica

Disturbi del metabolismo e della nutrizione

Raro: acidosi lattica in assenza di ipossiemia, anoressia

Disturbi psichiatrici

Raro: ansia e depressione

Patologie del sistema nervoso

Molto comune: cefalea

Comune: capogiri

Raro: insonnia, parestesia, sonnolenza, perdita della concentrazione mentale, convulsioni

Patologie cardiache

Raro: cardiomiopatia

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Non comune: dispnea

Raro: tosse

Patologie gastrointestinali

Molto comune: nausea

Comune: vomito, dolore addominale e diarrea

Non comune: flatulenza

Raro: pigmentazione della mucosa orale, alterazioni del gusto e dispepsia. Pancreatite

Patologie epatobiliari

Comune: aumento dei livelli ematici degli enzimi epatici e della bilirubina

Raro: patologie epatiche, quali grave epatomegalia con steatosi

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Non comune: eruzione cutanea e prurito

Raro: pigmentazione delle unghie e della pelle, orticaria e sudorazione

Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo

Comune: mialgia

Non comune: miopatia

Patologie renali e urinarie

Raro: pollachiuria

Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella

Raro: ginecomastia

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Comune: malessere

Non comune: febbre, dolore generalizzato e astenia

Raro: brividi, dolore toracico e sindrome simil-influenzale.

I dati disponibili relativi a studi controllati con placebo e condotti in aperto indicano che l'incidenza di nausea e di altri effetti indesiderati clinici segnalati di frequente si riducono in modo consistente nel tempo durante le prime settimane di terapia con zidovudina.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

Patologie correlate:


Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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