Mitoxantrone Sandoz

16 aprile 2024

Mitoxantrone Sandoz


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Cos'è Mitoxantrone Sandoz (mitoxantrone dicloridrato)


Mitoxantrone Sandoz è un farmaco a base di mitoxantrone dicloridrato, appartenente al gruppo terapeutico Antineoplastici antibiotici citotossici.

A cosa serve Mitoxantrone Sandoz e perchè si usa


Il mitoxantrone è indicato nel trattamento del carcinoma metastatico della mammella, del linfoma non-Hodgkin e della leucemia acuta non linfocitica negli adulti, in monoterapia o in associazione con altri farmaci antitumorali. È indicato inoltre nel trattamento del dolore da cancro della prostata avanzato refrattario al trattamento ormonale, in combinazione con basse dosi di corticosteroidi, qualora il trattamento analgesico attuato sia insufficiente o non appropriato.

Controindicazioni: quando non dev'essere usato Mitoxantrone Sandoz


Impiego in pazienti con grave depressione midollare.

Ipersensibilità al mitoxantrone o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Allattamento (per ciò che concerne la gravidanza vedere il Paragrafo 4.6Gravidanza e allattamento).

Non per uso intratecale.

Non per uso intra-arterioso.

Mitoxantrone Sandoz può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?


Il mitoxantrone può essere genotossico. Pertanto si raccomanda agli uomini trattati con mitoxantrone di non procreare durante il trattamento e fino a 6 mesi dopo e chiedere consiglio sulla conservazione dello sperma prima di iniziare la terapia a causa della possibilità di infertilità irreversibile conseguente alla terapia con mitoxantrone.

Non esistono studi adeguati e ben controllati sulle donne in gravidanza. Gli studi preclinici hanno dimostrato tossicità riproduttiva, mutagenicità e carcinogenicità (vedere il paragrafo 5.3 Dati preclinici di sicurezza) indicative di un rischio potenziale per l'uomo. Per quanto riguarda la teratogenicità, gli studi animali sono insufficienti e il rischio potenziale per l'uomo non è noto. Il mitoxantrone non deve essere somministrato alle gestanti in particolare durante il primo trimestre della gravidanza. Se il medicinale viene somministrato in gravidanza o se la paziente incorre in una gravidanza durante la terapia, la paziente deve essere informata dei potenziali pericoli per il feto. Le donne in età fertile e i loro partner devono essere informati della necessità di evitare gravidanze e di utilizzare adeguati metodi contraccettivi durante la terapia e per almeno 6 mesi dopo che questa è terminata.

Il mitoxantrone è escreto nel latte materno umano e concentrazioni significative del farmaco (18 ng/ml) sono state osservate fino a 28 giorni dopo l'ultima somministrazione. A causa della possibilità di gravi reazioni avverse nei neonati, il mitoxantrone è controindicato durante l'allattamento (vedere paragrafo 4.3 Controindicazioni). L'allattamento deve essere sospeso prima d'iniziare la terapia.

L'allattamento è pertanto controindicato (vedere il paragrafo 4.3).

Quali sono gli effetti indesiderati di Mitoxantrone Sandoz


La frequenza degli eventi avversi è determinata utilizzando le seguenti definizioni convenzionali:

eventi molto comuni (1/10), comuni (1/100 a <1/10), non comuni (1/1.000 a <1/100), rari (1/10.000 a <1/1.000), molto rari (1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

Più del 10% dei pazienti può accusare degli effetti indesiderati.

La mielodepressione rappresenta una reazione avversa dose–limitante dovuta al mitoxantrone.

La mielodepressione può essere più grave e prolungata nei pazienti trattati in precedenza con chemioterapia o radioterapia.

Durante l'uso di mitoxantrone nel trattamento del cancro alla prostata ormone-resistente, si possono verificare numerosi altri effetti ematologici indesiderati (vedere il sotto paragrafo Patologie del sistema emolinfopoietico).

In uno studio randomizzato di fase III durante il quale la dose di mitoxantrone è stata aumentata a partire da una conta dei neutrofili > 1000/mm3, si è manifestata neutropenia di grado 4 OMS (ANC < a 500/mm3) nel 54% dei pazienti che hanno ricevuto mitoxantrone in associazione a prednisone a basse dosi. La dose media è stata di 12 mg/m2; 36 su 84 pazienti hanno ricevuto più di 12 mg/m2di mitoxantrone. In uno studio randomizzato separato nel quale i pazienti sono stati trattati con mitoxantrone alla dose di 14 mg/m2 di, è stata osservata neutropenia di grado 4 nel 23% dei pazienti che hanno ricevuto mitoxantrone in associazione con idrocortisone. Febbre neutropenica e infezioni si sono verificate in entrambi gli studi nei pazienti trattati con mitoxantrone in aasociazione con idrocortisone. L'incidenza delle infezioni è stata del 17% in uno degli studi e quello della febbre senza infezione è stata del 14%; nell'altro studio, si sono verificate infezioni sistemiche nel 10%, infezioni del tratto urinario nel 9%, infezioni della cute nel 5% e febbre nel 6% dei casi. In questi studi si è osservata una conta piastrinica inferiore a 50000/mm3 nel 4% e nel 3% dei pazienti che hanno ricevuto mitoxantrone in associazione con corticosteroidi.

Esami diagnostici:

Molto rari: variazione ponderale

Patologie cardiache:

Molto comuni: alterazioni transitorie dell'elettrocardiogramma (ECG) dopo un trattamento a lungo termine. Aritmia.

Comuni: riduzione asintomatica di frazione di eiezione ventricolare sinistra (2,6% con una dose cumulativa di 140 mg/m²), insufficienza cardiaca, dolore al petto, insufficienza cardiaca congestizia dopo trattamento a lungo termine (2,6% con una dose cumulativa di 140 mg/m²). Bradicardia sinusale.

La funzione cardiaca deve essere monitorata nei pazienti che hanno assunto dosi cumulative di mitoxantrone >160 mg/m2.

I pazienti precedentemente trattati con antracicline o altri farmaci oncolitici cardiotossici e/o radioterapia mediastinica e che sono affetti altresì da una patologia cardiovascolare soggiacente, corrono un rischio maggiore di sviluppare una malattia cardiaca.

Le segnalazioni post-marketing hanno evidenziato la cardiotossicità del trattamento con il mitoxantrone a dosi cumulative inferiori a 100 mg/m2.

Frequenza non nota: sono stati segnalati cardiomiopatia e infarto miocardico.

Patologie del sistema emolinfopoietico:

Molto comuni:

Neutropenia. L'aumento della dose in considerazione dei fenomeni ematologici prossimi al nadir ha portato a neutropenia di grado 4 nel 54% dei pazienti.

Febbre neutropenica si è manifestata nel 14% dei pazienti.

Mielodepressione e ipoplasia midollare.

Leucopenia transitoria con i valori più bassi 10-13 giorni dopo il trattamento (leucopenia grave nel 6% dei casi), anemia, granulocitopenia, alterazione della conta leucocitaria.

Comuni:

Trombocipenia con un valore <50x109/l si manifesta nel 4% dei pazienti.

Patologie del sistema nervoso:

Comuni: sono stati segnalati effetti neurologici indesiderati aspecifici quali capogiri, sonnolenza, neuriti, convulsioni, lievi parestesie. Cefalea.

Patologie dell'occhio:

Non comuni: è stata segnalata la colorazione blu reversibile della sclera. Frequenza non nota: congiuntivite.

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche:

Comuni: rinite.

Non comuni: dispnea.

Patologie gastrointestinali:

Molto comuni: lieve nausea e vomito in circa il 50% dei pazienti (grave nell'1% dei casi), stomatite, diarrea, dolore addominale. Costipazione, mucosite, alterazione del gusto.

Comuni: sanguinamento gastrointestinale.

Frequenza non nota: pancreatite

Patologie renali e urinarie:

Molto comuni: aumento della concentrazione di urea nel sangue.

Comuni: alterazione del colorito delle urine entro 24 ore dalla somministrazione.

Nefrotossicità, aumento della creatinina sierica e aumento del contenuto di azoto plasmatico.

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:

Molto comuni: alopecia di grado I-II in circa il 50% dei pazienti (l'alopecia grave è rara).

Comuni: rash, eritemi.

Non comuni: colorazione blu della pelle e delle unghie

Frequenza non nota:

Sono stati segnalati alterazioni ungueali (ad es. onicolisi, distrofia ungueale), stravaso sulla sede d'infusione che possono esitare in eritema, edema, dolore, bruciore e/o colorazione blu della cute. Lo stravaso può indurre una necrosi dei tessuti con una conseguente necessità di debridement e innesti cutanei.

Disturbi del metabolismo e della nutrizione:

Comuni: anoressia (perdita dell'appetito)

Frequenza non nota: iperuricemia

Infezioni e infestazioni:

Molto comuni: infezioni, infezioni del tratto respiratorio superiore, infezioni del tratto urinario.

Comuni: polmonite, sepsi, rinite.

Frequenza non nota: infezioni opportunistiche.

Lesioni, avvelenamento e complicazioni da procedura.

Frequenza non nota: ematomi.

Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi):

Frequenza non nota: leucemia acuta.

Gli inibitori della topoisomerasi II, tra cui il mitoxantrone, in associazione con altri agenti antineoplastici e/o radioterapia sono stati associati allo sviluppo di leucemia mieloide acuta (LMA) o sindrome mielodisplastica (SMD) (vedere anche il Paragrafo 4.5 Interazione con altri medicinali e altre forme d'interazione).

Patologie vascolari:

Molto comuni: emorragie.

Comuni: ipotensione.

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:

Molto comuni: febbre.

Comuni: affaticamento, edema.

Non comuni: reazioni allergiche (ovvero esantema, dispnea, ipotensione).

Frequenza non nota: è stata segnalata flebite nella sede d'iniezione. Debolezza.

Disturbi del sistema immunitario:

Frequenza non nota: reazioni anafilattiche (tra cui shock anafilattico).

Patologie epatobiliari:

Comuni: epatotossicità, aumento dei valori degli enzimi epatici (ALAT).

Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella:

Molto comuni: amenorrea (può essere prolungata e corrispondere ad una menopausa precoce).

Disturbi psichiatrici:

Non comuni: ansia, confusione.

Sia durante la mono-chemioterapia con mitoxantrone che duranta la chemioterapia combinata sono stati osservati rari casi di sindrome da lisi tumorale (caratterizzata da iperuricemia, iperpotassiemia, iperfosfatemia e ipocalcemia).

Nei pazienti leucemici, il quadro degli effetti indesiderati è generalmente simile, sebbene vi sia un aumento sia della frequenza sia della gravità specialmente della stomatite e della mucosite.

Tra i pazienti con sclerosi disseminata trattati con mitoxantrone si sono verificati due decessi improvvisi per i quali non è noto se esista una relazione causale con l'uso del mitoxantrone.

Patologie correlate:


Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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